A volte ritornano, infatti rieccomi qui. Dopo un periodo in sospeso, ho deciso di portare qualcosa di diverso dalle recensioni che postavo, unendo il mio amore per i libri alla passione per la fotografia.

Questa rubrica sarà una sorta di angolino della Nicchia in cui condividerò scatti, citazioni, opinioni in punta di penna, qualche riflessione, per mettere insieme con immagini e parole quella che è la mia esperienza – e la mia vita – di lettrice. Ed essendo oggi la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, non c’era occasione migliore per inaugurarla.

Il naufragar m’è dolce in questo mare.

Da piccina la lettura non aveva un gran significato per me. Pur avendo imparato a leggere molto presto, ero scostante, la voglia andava e veniva come una pigra marea, prendendomi ogni tanto e lasciandomi andare anche per mesi. Poi, nell’estate dei miei quindici anni, il punto di svolta: un titolo consigliato da una prof, I pilastri della terra scritto sul dorso, e i miei occhi si sono finalmente aperti su quel mare di carta e inchiostro che mi chiamava invano da anni. Le pagine si sono tramutate nelle onde bianche, nere e fruscianti di un oceano in cui ora non posso fare a meno di tuffarmi quando ne sento il sussurro, per immergermi profondamente in storie che non sono la mia, grigia e monotona rispetto ai colori dei fondali e dei coralli sbocciati tra le rilegature che tengo tra le mani, per galleggiare placidamente a fior di parole nei momenti in cui stacco la spina dalla realtà, ma soprattutto per lasciarmi cullare ogniqualvolta le tempeste interiori mi scuotono i pensieri e le certezze, ridonandomi quella pace che sa di sole. I libri sono diventati la mia ancora e, se prima non significavano nulla, ora sono parte di me.

Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso.

Io vi ho detto la mia, ma adesso voglio sapere la vostra, quindi vi chiedo: