Apriamo le segnalazioni di luglio con un chick lit di recente pubblicazione. Con questa avventura self, Silvia Pillin ripropone il suo libro di precedente uscita con una casa editrice, Non un romanzo erotico, una storia frizzante e romantica, dove lo humour impregna le pagine con il suo slancio divertente. La rubrica Mi è semblato di vedele un liblo!, quindi, si trasforma in un palcoscenico dove Titti si appresta a una perfomance di cabaret. Assolutamente da non perdere!

Le protagoniste di questo titolo sono due sorelle, Ester e Adele, ragazze così diverse tra loro da completarsi a vicenda: la prima è una persona solitaria e inaccessibile che vive di pane e traduzione di romanzi erotici; la seconda, invece, è molto socievole ed estroversa, consapevole della bellezza della vita e dell’amore.

 

Titolo: Non un romanzo erotico

Autrice: Silvia Pillin

Casa editrice:

Data di pubblicazione: 30 maggio 2017

Genere: Chick Lit

Formato: Ebook

Costo: 1.99 euro

Pagine: 140

Link d’acquisto: Amazon

Sinossi: Ester e Adele sono sorelle come il diavolo e l’acqua santa. Ester è chiusa in sé stessa e nel suo monolocale a tradurre romanzi erotici con grande sforzo: non si capacita di come i protagonisti di quei romanzi riescano a incastrarsi come contorsionisti in assenza di gravità. Adele è aperta alla vita e all’amore in modo incondizionato e privo di barriere. Crede che amare sé stessi in modo gioioso ed equilibrato serva per farsi amare allo stesso modo. Riuscirà Ester a lasciarsi curare dai baci-cerotto di Alessio, il caporedattore di cui è innamorata? E Adele, come reagirà di fronte alle conseguenze del suo amore gioioso?

 

In ultimo, vi lascio l’incipit del libro, una manciata di righe che spero vi stuzzichino un po’: Non un romanzo erotico sta aspettando solo voi!

“La sua bocca divora la mia e mentre sento la sua erezione crescere contro di me, le sue mani si insinuano tra le mie cosce, a sfiorare il mio ses”.
È a questo punto che sento squillare il telefono. Il mio cellulare emette suoni una media di due volte a settimana. E una delle due è per segnalare la batteria scarica. Il 90% delle volte non so nemmeno dove sia il Nokia modello antidiluviano, avuto in dono da mia nonna quando ha deciso di comprarsi un affare col touch screen. La mia scarsa vita sociale passa attraverso il computer: mail, social network. Persino mia madre ha capito che è meglio chiamarmi con Skype.