Aspettavo da tanto questo momento. Questi libri sono entrati nei miei preferiti di prepotenza, fin dalla prima storia scritta da Ornella Calcagnile. Ovviamente questo quarto ebook, che aggiunge un altro tassello alla serie Once upon a steam edita Dunwich Edizioni, non è da meno, confermando e aumentando, se possibile, la bellezza dei suoi tre predecessori: Vincolo di sangue, infatti, permette a questi racconti di continuare la scalata verso l’Olimpo delle rivisitazioni in chiave steampunk delle favole conosciute ai più.

La storia si apre con un prologo che non solo incuriosisce dandoci delle informazioni al contempo dirette e vaghe, ma si rivela essere anche teatro di dolore, rabbia e timore verso l’ignoto. Due persone stanno discutendo sull’uccidere o meno una creatura, una specie di mostro: da una parte abbiamo Arius, altrimenti noto come il Guaritore, appellativo che ci viene esplicato nei capitoli seguenti, convinto di dover porre fine alla vita di quella “cosa”; dall’altro lato c’è Dresna, donna che si oppone alle parole del suo interlocutore, imponendo la propria figura di fondatrice della rocca, un sito che focalizza l’attenzione del lettore e lo spinge a volerne sapere di più, proprio a causa dell’aura di mistero in cui è avvolto.

Il suo vagito aveva richiamato antiche paure e reclamato un potere oscuro. Il grembo che l’aveva ospitata era di nuovo arido e senza vita, così come il cuore che fino a poco prima, pulsando, l’aveva data alla luce. Una processione di lacrime attraversò il volto di Dresna, mentre celava il corpo della donna fiaccato dallo stremo e dalla morte.

Sembra ci sia un coinvolgimento emotivo da parte della donna, un legame che però non viene specificato, ma viene delineato marginalmente per poi lasciarlo sfumare, come se non fosse davvero importante o come se il momento giusto per spiegare quel particolare non fosse a quel livello della narrazione: è decisamente lo stratagemma migliore per indurre noi malcapitati lettori a continuare l’avventura in questo ebook, visto che il seme della curiosità ha cominciato ad attecchire nel profondo e si svilupperà sempre più, in maniera lenta e ben calibrata, un giusto incentivo a rimanere sull’attenti per poter catturare tutti i particolari rilevanti o meno della storia.
Nonostante Arius cerchi in tutti i modi di convincere Dresna a fare ciò che è più giusto e quindi in linea con quello che lei stessa aveva iniziato senza alcuna pietà o remora, e cioè la caccia contro il Clan della creatura, la donna, però, sembra intenzionata a non recidere quel legame con la vita, aggiungendo che quel mostro appena nato:

«È loro quanto nostro», ammise, secca.

E se gli altri della rocca lo venissero a sapere? Nascerebbero dei guai, ma non finché ci sarà Dresna, che spera assolutamente nell’aiuto e nel segreto totale dei fratelli Arius e Aurum. Mentre si accinge a pensare a come crescerà la creatura, la donna è testimone di una mutazione: le fauci del piccolo mostro si restringono, lasciando il posto a una pelle rosea, non più orripilante. Dopo un momento di stasi dovuto alla sorpresa e alla perplessità conseguenze di quell’evento così inaspettato, c’è solo un problema da affrontare e risolvere: bisogna fare in modo che la creatura rimanga definitivamente con questo nuovo aspetto e, visto che Arius, nonostante sia un Guaritore, non sa come salvare qualcuno dalla propria natura, decidono di chiedere aiuto al Narratante, l’oscuro figuro che può tutto, onnipresente in questa serie della Dunwich, l’unico che potrebbe essere in grado di apportare una soluzione decisiva a un tale grattacapo.
Con una bellissima e minuziosa descrizione, quasi musicale, dell’ambiente circostante la nuova scena attuale, entriamo di prepotenza nel primo capitolo e conosciamo Beatrix, una ragazza che sta vagando nel bosco chissà per quale motivo, ancora ignoto al lettore, ma solo per qualche riga. Infatti, non dobbiamo attendere molto prima di comprendere cosa l’ha portata in questo scenario naturale.

Beatrix riprese a correre fino a quando non vide due paia di occhi gialli emergere dai cespugli. Estrasse dalla fondina cosciale la pistola dalla canna cesellata in argento e prese la mira. Un ringhio rombò nell’oscurità, inghiottendo tutti gli altri suoni. I cespugli si scossero e le creature si allontanarono.

Una volta ritrovata la calma, la ragazza non fa in tempo ad abituarcisi che rabbrividisce dopo aver udito un suono, un urlo umano, una voce che conosce bene. Il suo compagno di caccia, Finn, è stato ferito e non può essere soccorso: essendo stato morso, o si muterà in una delle creature, oggetto di queste cacce, o morirà a causa del loro veleno. Proprio per questo motivo, spronata anche dalle parole dell’amico, Beatrix estrae nuovamente l’arma e gli spara alla testa per liberarlo dall’agonia futura che l’avrebbe sicuramente colto.

Un altro cacciatore aveva abbandonato la squadra. Un’altra notte era stata spettatrice di morte. Beatrix si avvolse nel mantello cremisi, diretta al quartier generale.

Una volta acceduta nella sala comandi della base, la fanciulla avvisa sua nonna, che scopriamo essere Dresna, dell’ennesimo compagno caduto in battaglia. Nemmeno il tempo di intavolare un discorso che Cappuccetto e la sua ava vengono interrotte da qualcuno che irrompe nella stanza. Finalmente ne hanno catturato uno: questa notte quindi non sarà ricordata solo come portatrice di nuove e vecchie sventure, ma anche come momento che sancisce la fortuna finalmente ritrovata.

Questo quarto episodio della serie Once upon a steam è caratterizzato da un crescendo continuo, che culmina al ventunesimo e ultimo capitolo della storia: fin dal prologo, si può notare una certa lentezza, come se l’autrice voglia introdurci alla narrazione con una certa cautela, senza bruschi movimenti, preparandoci con calma e serenità agli eventi, ammaliandoci con alcune esche prelibate e ben architettate, atte a far crescere dentro di noi una curiosità che via via aumenta con il susseguirsi delle vicende. Grazie a questo espediente, il lettore viene travolto dalla narrazione, intrisa di continue sorprese, alcune forse aspettate altre invece non previste, così impetuosamente da condurre chi legge all’ultima riga dell’ultima pagina in un soffio, velocemente, senza accorgersene, tanto da farlo ritrovare alla fine in maniera inaspettata, rimanendone in egual misura spiazzato e piacevolmente sorpreso.
Non avevo mai letto alcun libro scritto da Alessia Coppola prima d’ora e questo si può classificare come un grandissimo errore. La sua capacità nel descrivere le ambientazioni e le situazioni è chiara come la luce del sole e contribuisce a immergere il lettore nella storia, così tanto da fondere il confine netto tra realtà e fantasia, unificando questi due mondi e creando qualcosa di nuovo: chi legge sarà portato anima e corpo direttamente in Vincolo di sangue, si ritroverà a vivere in prima persona le avventure di Beatrix, si sentirà parte del suo mondo e dei suoi sentimenti, travolgenti, sconvolgenti, in grado di fargli scandagliare nei minimi particolari i fondali della sfera emozionale.
In ultimo, mi complimento ancora con l’autrice anche per le copertine che ha creato per ogni episodio di questa serie: sono minimali, semplici, senza troppi particolari che potrebbero appesantire, ma, concentrandosi su una peculiarità che poi si scopre essere importante per la storia stessa, riescono a catalizzare nelle loro essenzialità l’attenzione di chi, come me, si avventura nel mondo di Amazon, in cerca del nuovo e dell’accattivante, trovando risposte più che concrete e adatte alle proprie esigenze in questi libricini. Quindi, è proprio vero che il vino buono sta nella botte piccola; questa ne è una lampante dimostrazione.

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Vincolo di sangue (Once Upon a Steam Vol. 4)
Autore: Alessia Coppola
Casa editrice: Dunwich Edizioni
Pagine: 106
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore:
Genere: Fantasy, Romance
Costo versione cartacea:
Costo versione ebook: 0.99 euro