Vi capita mai di voler staccare dalla lettura in corso e dedicarvi quindi a un altro libro per evadere, anche solo per pochissimo tempo, dal mondo nel quale siete immersi fino al collo? Badate bene: la ragione non è la noia nei confronti del romanzo che si sta leggendo, ma è quella sensazione di voler cambiare un po’, solo per prendersi una piccola pausa, come se volessimo “ricaricare le batterie”. Proprio per questo motivo, molto spesso evito di leggere le trame dei titoli cartacei e/o digitali che possiedo, avendo l’infondato “timore” di mettere in stand-by un libro solo per prenderne in mano un altro, anche di genere completamente diverso, si intende: purtroppo, o per fortuna, sono tremendamente curiosa e mi lascio affascinare facilmente dalle sinossi, maledette e benedette allo stesso tempo.
Con Un uomo come tanti di Francesca Garau è successo proprio così. L’ho aperto, solo per dargli una semplice occhiatina, lo giuro, ma purtroppo è finita che in un pomeriggio l’ho divorato nella sua interezza e di questo ringrazio infinitamente l’autrice che me l’aveva fatto pervenire giorni fa: senza di lei, non avrei nemmeno saputo dell’esistenza di questo libro e sarebbe stato un grande, grandissimo peccato. Davvero.
Per Greta Moore, web designer presso una testata giornalistica online chiamata Globenews, questa sarà una serata indimenticabile, o almeno così spera lei: partecipando quasi per capriccio a un’asta indetta dal sito CharityVips.com con in palio la possibilità di trascorrere del tempo, tra chiacchiere e una cena privata, con William Stevenson, cantante idolo e sciupafemmine di nomea, del quale la protagonista è una fan assidua e fin troppo accanita, la ragazza non avrebbe mai creduto possibile in una sua vincita, ma, dopotutto, con un ammontare di ventiduemila sterline, soldi in verità risparmiati e destinati per una futura automobile, era davvero difficile perdere.
E così ora si ritrovava a prepararsi per l’evento più importante della sua vita. Si era tolta e rimessa il rossetto una decina di volte, prima di decidere di non metterlo affatto, aveva provato tutti i vestiti del suo armadio senza trovarne neanche uno che fosse degno di quella serata, aveva passato quattro ore dalla parrucchiera e due ore dall’estetista, e ancora non si sentiva pronta per ciò che stava per accadere.
Ma adesso basta con gli indugi: la ragazza non ha più tempo di pensare al suo aspetto fisico, di sistemarsi e sistemarsi ancora per poter apparire al meglio come mai prima d’ora. Una limousine è arrivata a prenderla: Greta viene accolta da Deborah, un’affiliata del noto sito web che indisse l’asta, e viene ragguagliata da quest’ultima in merito alla scaletta da seguire affinché la serata fili liscia come l’olio, senza intoppi o grane da risolvere. Nonostante cerchi di apparire rilassata, spinta anche dall’incoraggiamento della sua accompagnatrice di tranquillizzarsi e di trattare il suo idolo come se fosse un suo amico per passare così una piacevole serata, la nostra protagonista non riesce a mantenere il controllo e le emozioni la travolgono come un fiume in piena. Arrivata a destinazione e quindi presentata al cantante, Greta, come da copione, si avvia al tavolo per iniziare a cenare con William. Cominciano a chiacchierare del più e del meno, fino a quando la ragazza non gli pone una domanda decisamente strana, misteriosa e alquanto macabra.
«Ti sei mai accorto che molte delle tue canzoni parlano di… incidenti, omicidi e decessi realmente avvenuti?»
Ma la cosa più sconvolgente è la reazione del cantante, come se fosse stato punto sul vivo, come se effettivamente nascondesse qualcosa, come se, nonostante cerchi di evitare di parlarne e di ascoltare solamente per gioco le parole esplicative di Greta, fosse a conoscenza di una realtà che va al di là di ciò che noi potremmo mai pensare o prevedere. A William non resta che troncare la conversazione, troncare la cena, alzarsi e andarsene, senza aggiungere altro, senza scusarsi per ciò che ha intenzione di fare, evitando quasi di guardare negli occhi Greta che, inebetita, rimane lì seduta, sperando di svegliarsi da quel brutto sogno. Tanti interrogativi sorgono a questo punto, quesiti che vi lascio il compito di risolvere leggendo questo libro.
La prima caratteristica di Un uomo come tanti che mi è saltata all’occhio è stata la sua brevità: un romanzo composto solamente da sei capitoli è effettivamente corto e avevo una gran paura che fosse sbrigativo e non particolareggiato, che la narrazione fosse marginale e poco approfondita, insomma che non fosse abbastanza ricco di dettagli da permettermi di far mia la storia e addentrarmi al suo interno in punta di piedi fino a insediarmici completamente, come se fossi io la protagonista. Da un po’ di tempo a questa parte, fortunatamente, i giudizi affrettati stanno diventando un cliché della mia persona: con un linguaggio buono e ben utilizzato, la prosa, oltre a essere scorrevole e incalzante nella sua interezza, accompagnandoci dall’inizio alla fine con un trasporto via via più intenso, risulta essere dettagliata, non lasciata al caso, caratterizzata da una miriade di particolari distintivi, sia riguardo ai protagonisti, sia in merito a comparse secondarie, tra cui si annovera il personaggio di Robert West, la cui breve storia si presenta come una semplice e piccola parentesi, come se indossasse le vesti di un pesce immerso nel grande e sconfinato oceano, ma non per questo risulta essere poco notabile o indegna di un ricordo, anche piccolo, nella memoria del lettore.
Parlando dei due personaggi principali. In un primo momento, nutrivo delle perplessità riguardo a Greta. Diciamo che mi sembrava fin troppo surreale e inconcepibile che una persona, seppur accanita fan di un cantante, potesse essere così folle da adottare un comportamento come il suo, fuori dagli schemi, del tutto incosciente e non consono soprattutto per una donna come la nostra protagonista che, nonostante Francesca Garau non ci informi in merito alla sua età anagrafica, si presenta come un’adulta a tutti gli effetti, con dei semplici dettagli, come il fatto di avere un lavoro, che sono propri di una persona matura. Però, dopo alcuni ragionamenti, conoscendo la fiamma della pazzia che molto spesso alimenta chi segue assiduamente delle persone notorie, indipendentemente dalla fascia d’età che si considera, forse possiamo anche credere nell’esistenza di certi individui, così incontrollabili da essere pronti a tutto pur di avere la possibilità di trascorrere, anche solo un minuto, in compagnia del loro idolo di sempre.
Dall’altra parte, abbiamo, invece, William, il classico personaggio famoso, irraggiungibile, osannato dalle masse, il bello e dannato che fa capitolare la totalità della popolazione femminile ai suoi piedi. Ma dietro questa facciata di perfezione, ritroviamo solamente un uomo con un segreto, che nemmeno lui stesso riesce a comprendere fino in fondo, un mistero che, come un’ombra costante, sorvola la sua anima, un enigma che solo Greta riuscirà a identificare, svelando le carte in tavola una alla volta, aiutando il suo “amore” a riproporsi in una nuova veste, usando questa sua maledizione non solo per i propri fini ma anche e soprattutto per soccorrere il prossimo.
Un uomo come tanti fa luce, inoltre, su un aspetto alquanto importante e forse parecchio diffuso nel mondo dei vip: tutta quella fama, quella notorietà, è più importante di qualsiasi altra cosa, risulta essere così rilevante da permetterle di anteporsi a qualsiasi altra cosa, a ciò che effettivamente uno desidera, davanti a quelle persone che si amano e ci amano, a tutto quello che rientra nella sfera della vita privata? La risposta non esiste, credo, o forse dipende da persona a persona, però, per quanto riguarda il nostro William Stevenson, il gioco non vale davvero la candela.
Per un po’, si contemplarono in silenzio. Tutto, intorno a loro, era ovattato e opaco: esistevano solo loro due. Non si dissero nulla, eppure echeggiante risuonava la domanda: e adesso? […] «Ricominceremo da dove eravamo rimasti».
Scheda libro
Titolo: Un uomo come tanti
Autore: Francesca Garau
Casa editrice: 96, rue de-La-Fontaine Edizioni / Lettere Animate
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore: –
Genere: Narrativa contemporanea
Costo versione cartacea: 12.00 euro (96, rue de-La-Fontaine Edizioni)
Costo versione ebook: 2.99 euro (Lettere Animate)
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