Sono venuta a conoscenza di questo libro, grazie all’autrice stessa, Vanessa Valentinuzzi, che, dando una grandissima opportunità alla Nicchia, ci ha inviato il suo romanzo affinché lo potessimo leggere per lasciarne, successivamente, una recensione: non è la prima volta che capita, ma, nonostante ciò e fors’anche per questo, ci sentiamo sempre lusingatissime dell’attenzione di autori e autrici e, di conseguenza, non ci esimiamo da ringraziare apertamente i suddetti scrittori per i loro omaggi graditissimi e apprezzati sopra ogni cosa.

Siamo in Toscana, a Belfiore, precisamente il 10 ottobre 2003. Le due adolescenti, Barbara ed Eva, stanno cercando di convincere Camilla, voce narrante di Un amore di chef e sorella della seconda ragazzina, ad uscire con loro e passare, quindi, un sabato pomeriggio “normale”, andando al cinema ed evitando di leggere Orgoglio e pregiudizio, libro alquanto prediletto dalla nostra protagonista. La sua compagna di banco e il sangue del suo sangue volevano divertirsi da ogni costo, sfoggiando un look guarnito anche con il trucco e il parrucco per poter attirare l’attenzione dei ragazzi. A Camilla questo non interessava, anche perchè, forse complice il suo aspetto esteriore che tanto la abbatteva e demoralizzava, non amava buttarsi a capofitto nelle pubbliche relazioni, preferendo un pomeriggio casalingo, durante il quale, magari, leggersi qualche libro o, perché no?, vedersi due Blockbuster, senza alcuna pretesa di farsi notare da qualcuno.
Ma la possibilità di vedere qualcuno, un qualcuno con la Q maiuscola, la fa desistere dai suoi piani da reclusa. Tommaso. Un nome che, pur semplice e innocuo, le fa palpitare il cuore, la fa ammattire, la fa impazzire. Barbara ed Eva, diaboliche ragazzine pronte a tutto pur di far uscire Camilla dalla sua “tana”, lanciano un’esca, una leccornia impossibile da evitare, dichiarando che, magari, e sottolineo magari, durante l’uscita potrebbero incontrare quel ragazzo in giro per il paese. Dopo alcune riflessioni che cercano di star dietro al battito frenetico del cuore della ragazzina, il “brutto anatroccolo” acconsente, cercando comunque di non attirare l’attenzione della persone che incontrerà e quindi andando a indossare abiti non vistosi, il più possibile coprenti per celare la formosità del suo corpo, quella conformazione da lei ritenuta ingombrante, anomala, imponente e fin troppo appariscente.
Ed ecco che le ragazzine vanno all’arrembaggio, armate dei biglietti del cinema dove avrebbero proiettata La Maledizione della Prima Luna (Chi se lo potrebbe mai perdere Johnny Depp nei panni di un pirata pazzoide ed estremamente affascinante come Jack Sparrow? Ovviamente non ci dimentichiamo anche di Will Turner, eh… Pure lui fa la sua “porca” figura…), si avventurano nei meandri del paese, fino ad approdare da Dulcis, una notoria pasticceria del luogo, ma ovviamente di Tommaso non v’è traccia. Ancora più lapalissiano, ma forse non troppo, è trovare proprio davanti al cinema il Ragazzo Perfetto, il Bel Tenebroso, Mr. guardare-ma-non-toccare, epiteti questi gentilmente offerti e coniati da Camilla. Dopo una breve chiacchierata con Barbara ed Eva e anche un ancora più brevissimo scambio di battute con la nostra protagonista, succede qualcosa di irreparabile.

Dopo un istante, vidi arrivare Celeste Francini, la Stronza. «Ciao ragazze! Siete riuscite a far uscire anche Camomilla?», disse rivolta a mia sorella e Barbara. Poi si voltò verso Tommaso. «Ecco popcorn e coca cola, amore!», continuò con voce civettuola prima di baciare intensamente il mio Tommaso, spezzandomi il cuore.

Con il primo capitolo ci troviamo catapultati nel futuro, nell’anno 2014, dove possiamo prendere atto della crescita della nostra Camilla, del suo cambiamento radicale, trasformandosi in una donna attiva, dedita allo sport, cioè alla danza che ama alla follia, e incline ad un’alimentazione sana ed equilibrata, così da evitare una possibile ricaduta, rifuggendo un eventuale ritorno in quel corpo così tanto odiato e così lontano anni luce dalla lei attuale. La situazione con il quale effettivamente il libro si apre non è però delle migliori: Il Casale dei Glicini, un relais diretto e posseduto dalla madre Beatrice, dove anche Eva e la sorella prestano servizio, si trova in enormi ristrettezze economiche, dovute a una serie di recensioni negative sul noto sito “Traveltip” come conseguenza della cucina alquanto discutibile dell’ex chef Mario. Per poter ritornare agli esordi rigogliosi di questo piccolo paradiso nel Chianti e per poter far fronte ai debiti nei confronti della banca e dei fornitori, c’è bisogno di un nuovo chef. E se questo cuoco rispondesse al nome di Tommaso? Sì, QUEL Tommaso? Cosa mai potrebbe succedere? Il ragazzo, ormai uomo, si ricorderebbe di Camilla oppure la sua figura nel passato era effettivamente passata inosservata, come del resto lei voleva? Decisamente un’avventura, a tratti rocambolesca, si cela nella pagine di questo libro e, per sapere come si sviluppa in tutti i suoi dettagli, vi invito caldamente a procurarvi il tal titolo.

La prima caratteristica di Un amore di chef che mi è saltata all’occhio è decisamente la passione che i due personaggi principali nutrono per ciò che fanno. Da una parte abbiamo Camilla e il suo infinito amore per la danza, uno sport che le ha permesso di uscire dal guscio, dall’involucro che il suo corpo rappresentava, una sorta di prigione per il suo vero io, una gabbia che lei aveva estremizzato a livelli esorbitanti, portandola in maniera esponenziale a una concezione di bruttezza e inadeguatezza, stati in cui lei viveva nell’adolescenza. Come un bruco, con il tempo e grazie alle ali di libertà che la danza le offriva e con le quali lei riusciva ad esprimersi, meglio che a parole, con chi le stava intorno, la nostra protagonista si tramuta in una bellissima farfalla che, però, non riesce a lasciarsi finalmente alle spalle quel passato, una volta ingombrante ma che tutt’ora sembra esserlo, rimanendo vivo, eterno, quasi prepotente nel riproporsi, fino alla fine della storia, a causa del condizionamento della paura, quel timore che la ragazza prova verso una possibile ed eventuale ricaduta, remota o meno che sia. Dall’altro lato, c’è Tommaso e, dalle parole che l’autrice spende, possiamo scorgere, quasi lampante, la sua adorazione estrema verso l’arte culinaria, una forma di espressione con la quale riesce a esternare la sua sfera intima di ideali, tutto ciò che cova nell’animo, il proprio io nella sua completezza e interezza, unendo la sua modernità alla tradizione delle pietanze tipiche della Toscana, creando un connubio tra vecchio e nuovo, introducendo una sorta di innovazione, certo, ma senza debilitare in alcun modo le usanze della sua terra, ricreandole ed esaltandole nello stesso tempo. Grazie alla cucina, questo ragazzo è riuscito a crescere, trovando la sua strada, senza farsi condizionare dai genitori che lo vedevano destinato ad altri percorsi formativi, portandoli a sentirsi una persona degna di fiducia, visto che, comunque, è arrivato al livello a cui è, grazie alla fatica di ogni giorno, allo spronarsi a migliorare sempre più, a evitare di abbattersi, anche quando era l’unica cosa plausibile da fare.
Ma ovviamente non sono solo questi due ragazzi a prendere tutte le luci della ribalta, ma, intorno a loro, sono presenti altri personaggi che, seppur marginali e secondari, permettono la buona riuscita della storia, aggiungendo dettagli, minuzie che rendono la trama narrativa originale, caotica ma pur sempre ordinata, che segue una logica e una razionalità di fondo, in modo da arricchire, tanto per rimanere in tema, la coreografia creata su misura per Camilla e la ricetta perfetta per Tommaso.
Tutto questo viene trasmesso a noi lettori, tramite un linguaggio per niente difficoltoso, decisamente semplice e ordinario, termini quindi di ogni giorno che ci permettono una lettura scorrevole e accattivante, in quanto l’autrice riesce a trattenere l’attenzione di chi legge, dalla prima all’ultima pagina, la stessa situazione che vede una rete come protagonista e come pubblico i pesci ignari che rimangono incastrati tra le sue trame: la dimostrazione di ciò sono decisamente io che, iniziato Un amore di chef una sera, il giorno dopo mi ero sentita in dovere di terminarlo subito, ricominciando la lettura appena destata, e di non posare il Kindle fino all’ultimazione del romanzo. Nonostante però veniamo agevolati nell’entrare nel mondo descritto in maniera impeccabile da Vanessa Valentinuzzi, in certi punti, ho notato descrizioni fin troppo prolisse, una miriade di parole in più rispetto a quelle che mi aspettavo, lessemi utilizzati unicamente per rimarcare concetti che già in precedenza l’autrice ci aveva abilmente e in maniera dettagliata descritto. Purtroppo ho trovato queste ridondanze quasi spiacevoli perché mi sono ritrovata a fronteggiare delle pause obbligate nella lettura, andando quindi a cozzare con la scorrevolezza e la celerità donate dal dizionario utilizzato dall’autrice.
Ritornando, però, agli aspetti positivi di questo libro, la tematica di fondo colpisce inevitabilmente, come un manrovescio ben piazzato, un pugno nello stomaco assestato perfettamente tanto da farci ripiegare su noi stessi. Un amore di chef ci insegna a seguire i nostri sogni, intraprendendo la strada giusta di fronte al bivio della vita, senza farsi fermare da niente e nessuno, tenendo conto del fatto che quasi sicuramente incapperemo in alcune difficoltà, le classiche complicazioni che il destino si diverte a porre sul nostro personale cammino, ma sta a noi decidere di continuare, imperterriti, senza bloccarci e, soprattutto, senza tornare indietro sui nostri passi. Inoltre, questo ebook, nel suo piccolo, ci fa comprendere come l’aspetto esteriore sia davvero superficiale agli occhi delle persone che amiamo, ci spiega come una personalità possa vedersi deviata, troppo diversa dal suo mero aspetto fisico, portandoci a capire che il vero individuo da cui dobbiamo proteggerci siamo noi stessi perché solo noi possiamo ferirci più di tutti gli altri messi insieme.

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Un amore di chef
Autore: Vanessa Valentinuzzi
Casa editrice:
Pagine: 335
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore:
Genere: Romance
Costo versione cartacea:
Costo versione ebook: 1.99 euro