Avvertenza: se non siete ancora arrivati almeno alle Cronache dell’Accademia Shadowhunters (trovate la recensione qui, se può interessarvi), non date neanche una sbirciata a questa recensione, a meno che non vogliate incappare in qualche spoiler gigante. Non vorrei rovinarvi la giornata.
A chi la sta leggendo, invece, posso dire quanto fossi elettrizzata all’idea di avere questo libro tra le mani, primo della trilogia urban fantasy The Dark Artifices, uscito da poco anche qui in Italia. È rimasto parcheggiato in libreria per un mesetto e ormai gridava per farsi leggere, quindi non ho potuto fare altro che accontentarlo. L’ho aperto e SBAM!, già catapultata nella storia nel giro di tre righe, ambientata a Los Angeles cinque anni dopo la conclusione di Città del fuoco celeste, ultimo capitolo della serie The Mortal Instruments. Nonostante sia passato del tempo, gli squarci lasciati nella vita degli Shadowhunters e dei Nascosti dalla Guerra Oscura non si sono ancora rimarginati, men che meno quelli di Emma Carstairs, brucianti per la perdita dei genitori, assassinati brutalmente mentre infuriava la battaglia. Il desiderio di vendetta non si è mai spento in lei e l’ha portata a diventare la guerriera più promettente della sua generazione. La ragazza vive nell’Istituto cittadino insieme a Julian Blackthorn, il suo parabatai, e alla sua famiglia (al momento in Inghilterra), anch’essa rimasta segnata dalla morte del padre e dall’allontanamento del fratello Mark, rapito dal Popolo Fatato e lasciato a loro senza neanche provare a salvarlo, e della sorella Helen, mandata in esilio, decisioni prese dal Conclave per tutelare la Pace Fredda, a causa del loro sangue in parte di fata. In seguito a una soffiata inerente ad alcuni efferati omicidi che stanno avvenendo in città, Emma, accompagnata dall’amica Cristina, Shadowhunters in trasferta, si reca al luogo indicato e là scorge un individuo dall’atteggiamento sospetto. Parte quindi all’inseguimento ma la sua corsa viene bruscamente interrotta dal ritrovamento di un cadavere, ricoperto da strani segni non riconducibili ad alcun linguaggio conosciuto, gli stessi che deturpavano anche i corpi dei suoi genitori. La speranza travolge la ragazza e il suo primo pensiero va a Julian, che inaspettatamente torna con i fratelli un giorno prima del previsto. Guardandolo, una sensazione nuova irrompe dentro di lei e rimane lì nonostante tenti di scacciarla, ben consapevole dei limiti cui sono obbligati ad attenersi due parabatai. Non sa che il ragazzo prova la stessa cosa, però.
Questo romanzo mi è piaciuto talmente tanto che non so bene da dove cominciare. La narrazione, un susseguirsi di eventi che lascia il lettore senza fiato, incalzato dalla danza senza posa dei punti di vista, può essere suddivisa idealmente in due filoni: quello della trama principale – trascinante ed enigmatica – e quello dei complessi rapporti che si sviluppano tra i personaggi. Chiave comune a entrambi sono la vendetta, che, nera e ardente come una stella morente, oscura tutto il resto, e l’amore, sentimento prismatico di cui Cassandra Clare riesce ancora una volta a cogliere le molteplici sfaccettature.
“Quando ami qualcuno, questo qualcuno diventa parte di ciò che sei. E’ in tutto quello che fai. E’ nell’aria che respiri, nell’acqua che bevi, nel sangue che ti scorre nelle vene.
Il suo tocco ti resta sulla pelle, la sua voce ti resta nelle orecchie, i suoi pensieri ti restano nella mente. Conosci i suoi sogni perché quelli brutti ti trafiggono il cuore e quelli belli sono anche i tuoi.
E non pensi che sia perfetto, ma conosci i suoi difetti, la verità profonda dentro al suo cuore, le ombre di tutti i suoi segreti, che però non ti spaventano: anzi, te lo fanno amare ancora di più, perché tu non vuoi la perfezione. Vuoi quella persona.”
Dalle pagine emergono in modo tangibile l’affetto indissolubile che scorre tra i membri di una famiglia che deve superare avversità più grandi di lei; l’acre sapore del tradimento e quello pungente della gelosia; ma soprattutto la forza disperata di un amore che non sarebbe dovuto nascere, così pericoloso da essere persino proibito dalla Legge, che arriva a istituire pene severissime per i trasgressori. Ma nemmeno la Legge può riuscire a imbrigliare il cuore, creatura selvaggia, irragionevole, che ubbidisce solo a se stessa, scalpitante sotto al costato. Quindi la domanda, sussurro urlato dal cuore medesimo, che sorge spontanea è: fino a dove ci si può spingere per le persone che si amano? C’è chi calpesterebbe ciò che è lecito, scegliendo di seguire ciò che prova pur sapendo che è sbagliato, mentre qualcun altro sarebbe addirittura disposto a spezzare le catene della morte.
Lex mala, lex nulla.
Una legge cattiva non è legge. Questo è il motto della famiglia Blackthorn, motivo ricorrente all’interno della storia, tollerato freddamente in un mondo rigido in cui tutto e tutti sono costretti a sottostare a un codice, antico e irremovibile. Persino la diversità è percepita come qualcosa da correggere, come uno spigolo troppo aguzzo da smussare. Nonostante ciò, i Blackthorn non snaturano mai la propria indole e agiscono secondo quello che pensano sia giusto fare, lasciandosi guidare dalle emozioni che scaturiscono dentro di loro, senza contare che possiedono una mentalità molto più aperta rispetto alla maggior parte dei Nephilim. Potrei definirli ribelli, in un certo senso, ma proprio per questo mi piacciono da morire. Sono caratterizzati in modo splendido, dal primo all’ultimo, ed è impossibile dimenticarli a libro terminato. Primo tra tutti Julian, dall’animo sensibile e tormentato, ma capace di qualsiasi cosa pur di proteggere i suoi cari. E sa fare i pancakes, scusate se è poco. Anche quello di Emma è un personaggio che colpisce, carismatica ragazza “d’acciaio” che cela dentro di sé una fragilità difficile da indovinare.
A mio parere l’autrice è migliorata notevolmente in quest’ultimo romanzo. Ha affinato il suo modo di scrivere, tratteggiando vividamente descrizioni e personaggi, dando così al lettore l’impressione di trovarsi a pochi centimetri dall’azione. I colpi di scena alla Clare non perdono il loro smalto, anzi, esplodono con rinnovato vigore qui e là come piccole, meravigliose mine vaganti. A questo proposito, fate attenzione ai titoli dei capitoli, vi raccomando.
Unica pecca, dovuta all’edizione: la copertina, bianca, su cui spicca l’occhio di Emma, che probabilmente indossa le lenti a contatto, visto che ha gli occhi castani scuri e non azzurri. Piccola minuzia su cui posso passare sopra… con un rullo compressore.
Sperando in una copertina migliore, attenderò con ansia il secondo volume, la cui uscita sarebbe prevista per l’anno prossimo. Mi chiedo come farò a resistere.
Scheda libro
Titolo: Signora della Mezzanotte (The Dark Artifices Vol. 1)
Autore: Cassandra Clare
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 696
Data di pubblicazione: 15 marzo 2016
Traduttore: M. Carozzi
Genere: fantasy
Costo versione cartacea: copertina rigida: 19,00 euro
Costo versione ebook: 9,99 euro
20 Ottobre 2016 at 16:31
Volevo chiederti una cosa Jackdaw, è meglio procedere con ordine leggendo prima le altre 5 serie precedenti Shadowhunters, prima d’iniziare questo? Appena finisco WoT le vorrei comprare e mi sa che è meglio leggerle nell’ordine in cui sono state scritte….
20 Ottobre 2016 at 18:39
Ti consiglierei vivamente di seguire l’ordine cronologico, sia per capire bene tutti i vari collegamenti, sia per evitare gli spoiler, visto che nei libri successivi spesso e volentieri ci sono riferimenti ai precedenti 🙂