Dato che dovevo riprendermi dalla batosta di Colpa delle stelle, avevo pensato di dedicarmi a una lettura leggera, possibilmente romantica e possibilmente a lieto fine. Perciò, mi è caduto l’occhio sul libro Odio l’amore ma forse no di Lidia Ottelli, romanzo grazie al quale l’autrice ha debuttato con la casa editrice Newton Compton. Devo ammettere che è stata una lettura piacevole, deliziosa, che mi ha tenuto compagnia per tutta la serata, facendomi sorridere e anche, rullo di tamburi, piangere un pochino. Ebbene sì, mi sono lasciata trasportare dalle emozioni, da ciò che la protagonista narrava e provava: in quei momenti mi sono sentita con lei, nei suoi panni, covando gli stessi sentimenti che, come una tempesta, la sballottavano a destra e a manca.

La storia è narrata in prima persona da una donna affermata nel mondo del lavoro e decisamente maniaca del controllo. Oltre a ciò, Samantha Testa, capo di una piccola azienda milanese di cosmetici e profumi, Romance Blu, è determinata, sa cosa vuole, non solo sul lavoro ma anche e soprattutto da una relazione amorosa. Le piace divertirsi, cosa che lei stessa svela all’inizio del romanzo, e quindi per una donna di siffatta natura l’amore è off-limits: il divertimento, la voglia di cibare l’incontrollabile libido che sembra caratterizzarla, il potere di tenere gli uomini stretti in una morsa ferrea sono all’ordine del giorno. La sua amica e socia in affari, Alessia, è però preoccupata di questa sua natura libertina, lei che è già sposata e ha un figlio, Nicolas. La sua paura più grande è che Samantha rimanga da sola: dopotutto, ha 33 anni; è giunta anche l’ora di sistemarsi definitivamente, no? Quindi vorrebbe tanto convincerla a uscire da questo tunnel quasi adolescenziale che lei sembra aver imboccato, ma che non vuole lasciare per niente. Le speranze sono vane, purtroppo, perché la cara Samantha non vuole rinunciare a tutto questo, posticipando la sistemazione definitiva con un solo uomo a data da destinarsi.
Tutto va secondo i piani, come di consuetudine, almeno fino a quando non torna dall’Inghilterra il fratello di Alessia, Alessandro, più piccolo delle due donne di soli due anni, che si è appena lasciato alle spalle la vita londinese che conduceva con la sua ormai ex fidanzata, Helen, una modella biondissima tutta gambe. Fin dalla sera in cui si rivedono, nella casa famigliare dell’amica, Samantha nota l’attenzione che il caro fratellino sembra riservarle. È tutto parecchio strano e nuovo per lei: era abituata a un Alessandro timido, sfuggevole; ma ora deve fronteggiare un uomo con la U maiuscola, che sembra ottenere sempre tutto ciò che vuole, in un modo o nell’altro. Ed è proprio qui che Samantha entra in gioco: lei sembra essere la nuova vittima che il fratellino di Alessia ha designato per sé. Inizia così una specie di caccia tra il gatto predatore, Alessandro, e il topolino indifeso, Samantha, una caccia che per la donna è una novità, vista la sua abitudine notoria di mangiatrice di uomini.

Con questo libro, l’autrice ha dichiarato un certo stile di narrazione che si può definire limpido, semplice, chiaro e anche molto divertente, dato l’umorismo che occupa una parte molto importante nel filone narrativo e nel carattere intrinseco della protagonista. Lidia Ottelli è riuscita a farmi innamorare dei due personaggi maschili rilevanti della sua storia: uno è Alessandro che ho nominato nel breve riassunto della trama, sopra presentato; il secondo, invece, non è stato menzionato perché sta a voi, leggendo il libro, scoprire chi sia e che ruolo importante ha, sia ai fini della storia, sia nei confronti di Samantha.
L’aspetto innovativo del romanzo sta nella svolta, caratterizzante ogni rosa che si rispetti, ma in questo caso è un momento cruciale il cui finale non è così banale da poter essere immaginato dalla mente intricata di una super lettrice come me: tutte le conseguenze di ciò che è successo a Samantha hanno causato, perciò, la mia reazione decisamente emotiva, portandomi ad apprezzare ancora di più la protagonista e ad accanirmi, mentalmente parlando, a chi le ha causato l’enorme dispiacere che lei deve fronteggiare, favorendo, inoltre, la persona che aiuta la donna a uscirne a testa alta e con un gran sorriso sulle labbra.
Infatti, in questo libro si fronteggia, nella sua interezza, il bagaglio emotivo con cui l’amore si identifica: da una parte, la scrittrice descrive in maniera esaustiva la felicità che un tale sentimento apporta, la bellezza di questo affetto profondo, il cambiamento, evidente o meno, che quest’emozione causa in chi investe, travolgendo e abbattendo anche le difese più resistenti; dall’altra, Lidia Ottelli schiaffeggia il nostro io romantico, senza pietà, facendoci notare che, dopotutto, anche l’amore ha una componente drammatica, come può essere la tristezza nel sentirsi impotenti su ciò che avviene intorno a noi, o la rabbia nel constatare che, se non ci fossimo fatti trasportare dalle emozioni, magari non avremmo sofferto poi così tanto, o anche la disperazione nel renderci conto che abbiamo perso qualcosa in maniera definitiva. L’autrice quindi è riuscita a descrivere l’amore in tutti i suoi particolari, non evitando la sua parte più dolorosa, ma utilizzandola per esaltare ancora di più la positività di questo sentimento: il romanticismo descritto nel libro, quindi, non è fiabesco e di conseguenza utopico, ma è invece reale, vero, raggiungibile nonostante le mille peripezie che si son dovute fronteggiare prima di arrivarci.
L’unica cosa che posso dire di non avere apprezzato è stato l’inizio del romanzo: ho notato un fin troppo elevato livello di snobismo da parte di Samantha, che sembrava stonare, cozzava diciamo con l’idea di persona che si stava delineando nella mia mente. Con mia grande fortuna, via via che mi inoltravo nella lettura, questa sensazione è svanita, piano piano sì, ma comunque del tutto, facendomi amare, come già detto, questo personaggio femminile che, nonostante gli avvenimenti a lei successi, non si è data mai per vinta e non ha messo una pietra sopra l’amore.

Concludo la mia recensione con una piccola citazione, sperando di sciogliervi il cuore e invogliarvi a dare una possibilità a questo libro. A presto.

«[…] ti aspetterò. Ti voglio far innamorare di me, Samantha, voglio renderti felice e se ci vorrà un anno, due anni o di più, per me va bene, basta che tu sia al mio fianco. Io provo qualcosa di forte per te, qualcosa che non ho mai provato e che mi fa terribilmente paura, lo ammetto. Però nonostante questa paura, voglio vivere ciò che sento fino in fondo, correndo tutti i rischi del caso. Perché credo di essere pronto, perché è ciò che desidero, perché so con assoluta certezza che sei tu quella giusta.»

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Odio l’amore ma forse no
Autore: Lidia Ottelli
Casa editrice: Newton Compton Editori
Pagine: 252
Anno di pubblicazione: 2015
Traduttore:
Genere: Romance
Costo versione cartacea: 6.90 euro
Costo versione ebook: 2.99 euro