Si dice che la storia la scrivano i vincitori. Ma se la storia invece fosse stata riscritta da Robert Harris? Beh, abbiamo una Germania uscita vincitrice dalla Seconda Guerra Mondiale, l’emblematica aquila di bronzo svettante fiera sulla città di Berlino, le cui ali proiettano la loro ombra su chilometri di Impero, dai Vosgi agli Urali; e il riflesso delle svastiche imprigionate negli occhi della gente. Questo è il panorama storico del romanzo fantapolitico Fatherland, che ho avuto il piacere di individuare in una delle mie battute di caccia libresche nei meandri della foresta Amazoniana.

“Quando il nazionalsocialismo avrà dominato abbastanza a lungo, non sarà più possibile immaginare di vivere in un modo diverso dal nostro.” -Adolf Hitler

La vicenda si apre nell’aprile del 1964, a pochi giorni dal 75° compleanno di Adolf Hitler – rimasto leader indiscusso del Reich anche dopo l’uscita vittoriosa dal conflitto mondiale -, giornata che potrebbe rivelarsi cruciale a livello politico in quanto il presidente degli Stati Uniti Joseph P. Kennedy farà visita al Führer per trattare dopo quasi vent’anni di Guerra fredda. Perciò la capitale è in fermento, invasa da frotte di turisti e animata dall’irreprensibile orgoglio, al limite del fanatismo, dei cittadini, impegnati in ogni genere di manifestazione per dimostrare di essere parte integrante del Partito. Ma tra la massa di camicie brune e nere non figura Xavier March, disilluso ispettore della Kriminalpolizei che incanala tutte le sue energie nel lavoro pur di riempire la propria esistenza, svuotata dal divorzio e dallo sguardo d’odio di suo figlio – traviato dalle idee della madre e del patrigno – che una mattina grigia si ritrova a ripescare un cadavere dal lago Havel al posto di un collega. Ma le sue indagini vengono interrotte e affidate a Odilo Globocnik, detto Globus, ufficiale della Gestapo dalla fama spietata. Decidendo di proseguire nonostante le conseguenze, March continua le sue ricerche e quello che inizialmente è solo un sospetto presto si concretizza: il morto è un gerarca nazista, primo di una serie di tasselli che porteranno l’investigatore alla scoperta di un orrore che rischia di compromettere irrimediabilmente il rigoroso equilibrio del Reich, splendente in superficie quanto marcio in profondità.

Punto di forza di questo bel thriller è certamente il quadro storico alternativo immaginato da Robert Harris, che dà uno spaccato di quella che sarebbe potuta essere la società berlinese se Hitler avesse trionfato, oppressa dall’ideologia del Partito a tal punto che anche la religione perde importanza, la Bibbia sostituita dal Mein Kampf, e dominata dalla silenziosa ma sempre incombente minaccia del regime. Chi si discosta dal nazionalsocialismo o se ne disinteressa viene considerato un reietto, letteralmente un “asociale”, come nel caso del protagonista, che, nonostante l’uniforme da SS, sceglie di non aderire alle convenzioni imposte e mantenere una sorta di pericolosa individualità, assumendo le caratteristiche dell’antieroe mosso dall’unico ideale che gli è rimasto: quello della verità. Nel romanzo sono presenti diversi personaggi realmente esistiti, la cui biografia, veritiera fino all’anno 1942, è parzialmente frutto della fantasia dell’autore che, grazie a una notevole ricerca storiografica, li colloca in un’ambientazione distopica perfettamente credibile.
Meno verosimile invece la storia d’amore che nasce nel corso della vicenda, sviluppo che mi ha convinto meno leggendo. I due personaggi coinvolti passano nel giro di poche ore dall’ostilità alla prima occhiata all’amore travolgente tipico del colpo di fulmine, particolare troppo affine al cliché per i miei gusti – ciò non significa che le anime romantiche tra voi rimangano affamate, ovviamente.
A parte questo, il libro scorre che è una bellezza, complici la narrazione serrata e la suspense che contraddistingue le spy stories. Ben congeniati i colpi di scena, che ti spingono a rimanere aggrappato al libro come una cozza allo scoglio fino al momento di chiuderlo per l’ultima volta.
Pertanto, amanti dei thriller e non a raccolta: Fatherland farà sicuramente al caso vostro.

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Fatherland
Autore: Robert Harris
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 378
Data di pubblicazione: 30 novembre 1993
Traduttore: R. Rambelli
Genere: giallo/thriller
Costo versione cartacea copertina flessibile: 11,00 euro; smart collection: 5,90 euro
Costo versione ebook: 6,99 euro