Dopo ben due settimane che non leggevo, un periodo in cui avevo la testa altrove per lo studio e quindi non mi sarei mai potuta concentrare a dovere sulla lettura, finalmente mi sono lasciata trasportare in una nuova storia, nei meandri del suo mondo, nelle fitte trame degli intrighi, dei segreti, delle verità celate che Simona Busto ha perfettamente intessuto nel nuovo capitolo della sua saga The Winged: mi sto riferendo a Dark Metal, il secondo volume della sua serie urban fantasy, un libro che, a mio parere, è decisamente migliore del suo precedente per vari motivi che vi spiegherò in questa recensione.

Come già ho potuto constatare in La nave di cristallo (trovate qui la recensione), anche questo suo seguito inizia in pompa magna, dando il via alla storia con un capitolo, seppur breve, intenso e decisamente intrigante. Un essere oscuro sta dormendo in un luogo che per lui rappresenta una prigione, invisibile ma pur sempre tangibile perché costituita da energia e potere celestiale, un luogo oscuro dove la luce non penetra, dove era stato confinato lì per ciò che aveva fatto in passato e per proteggere il resto del creato dal suo potere malevolo. Questa creatura è ovviamente conscia che avrebbe passato lì l’intera sua esistenza eterna, in quel limbo che era nulla ma che per lui simboleggiava tutto. Eppure qualcosa di non aspettato capita, proprio in quel frangente, proprio qui ed ora.

Dormiva… ma poi una melodia, una voce cupa e parole terribile giunsero fino alle sue orecchie. Il canto si amplificò e divenne il suono di cento e poi mille altre voci. E gli occhi, verdi e lucenti come smeraldi, si spalancarono all’improvviso sul nulla che lo conteneva.

Arrivati a questo punto, smaniosi di sapere come si evolve la storia, l’autrice, conscia forse della sua bravura nell’accendere un falò, perché di questo si tratta, della curiosità nei suoi lettori, magari anche leggermente “sadica” nel voler farci attendere lo sviluppo tanto agognato della parentesi di quell’essere maligno, ci trasporta in un posto totalmente diverso da quello in cui era ambientato il primo capitolo. Ci ritroviamo in una sala, gremita di gente, una parte del locale dove la band dei Death Omen si dovrà esibire di lì a poco. Qui, incontriamo, di nuovo perché li avevamo intravisti di sfuggita nel primo capitolo della saga The Winged, Patrick Rainwater e il suo fedele amico, Moondancer, un pastore tedesco che accompagna l’uomo da tre anni, ormai. Non sono ciò che semplicemente sembrano: solo grazie alla seguente citazione, possiamo intuire che questa coppia, oltre a essere connessa da un fortissimo legame ben oltre alla classica amicizia che si crea tra un cane e il suo padrone, è in missione, un incarico che ancora non è ben delineato, ma la cui spiegazione, seppur marginale, non tarda ovviamente ad arrivare agli occhi di noi lettori.

Moondancer si muoveva irrequieto. La confusione lo infastidiva e percepiva con troppa chiarezza l’odore di qualcosa di demoniaco che pareva dimorare in ognuno dei presenti. Patrick Rainwater gli accarezzò piano il collo. Moondancer uggiolò, dimenando la coda in segno di comprensione: il contatto era stato sufficiente ad allentare in parte la sua tensione.

Con passi lenti e cadenzati, i due si inoltrano sempre più nella sala, immergendosi tra i corpi sudati delle persone in preda al delirio per il concerto imminente. Questa sorta di ricerca continua fino a quando Patrick e il suo fido si trovano di fronte ai cinque membri dei Death Omen: il ragazzo si dovrà accontentare di quei “tramiti”, inutili ignari galoppini che servono solamente a divulgare alla massa i testi delle loro canzoni, testi che nascondono il potere evocato da un altro, un individuo con un fine ultimo, un obiettivo mostruoso e senza scrupoli che potrete scoprire solo leggendo tale romanzo.

Come dicevo all’inizio, Simona Busto, in questo libro, riesce a dimostrare, ancora una volta, la sua bravura nel creare una trama dettagliata all’ennesima potenza, un puzzle di piccoli tasselli, innumerevoli tasselli che ci vengono mostrati uno dopo l’altro, un pezzettino minuscolo alla volta, con una lentezza disarmante che, da un lato, spazientisce il lettore, certamente, ma che, dall’altra parte, lo induce ad accelerare la lettura per poter sapere, conoscere, capire tutto quello che l’autrice sta raccontando, descrivendo, costruendo, con un linguaggio sobrio, molto curato tanto da elargire termini semplici nelle occasioni più immediate e parole articolate, invece, nelle situazioni che ne richiedevano un evidente e assoluto utilizzo, perfetto nel rendere il testo scorrevole, evitando quindi pause indesiderate, quelle intruse il cui unico obiettivo è minare la lettura, creando delle interruzioni non preventivate, non volute, da schivare e fuggirne via correndo.
L’efficacia delle parole di Simona si nota fin dal primo capitolo, catalizzando l’attenzione del lettore che, come in balìa di qualche forza sovrannaturale, si vede “costretto” a continuare l’avventura nel mondo di Dark Metal, entrando in contatto con tutti i personaggi, vecchi e nuovi, che l’autrice introduce man mano, senza fretta, forse volutamente per non indurre chi legge a posare il Kindle e dedicarsi alla sua banale e ordinaria quotidianità. I vocaboli risultano essere quindi molto importanti, ma non mi riferisco solo ai lessemi usati dalla scrittrice, ma anche a quelli che impregnano e costituiscono le canzoni metal, ennesime protagoniste di questo libro, essenziali per il male affinché trionfi finalmente e inevitabilmente sul bene e da cui si estrapola chiaramente il significato del titolo dell’ebook. Mi piace pensare che Simona voglia dimostrarci come le parole, se usate nel modo giusto, possano diventare delle armi letali, dalle quali non riusciremmo a proteggerci, nemmeno se andassimo ad adottare un’armatura difficile da scalfire: loro farebbero comunque breccia nel nostro cuore e nella nostra mente, come un ariete adoperato per aprire un varco attraverso l’entrata di un castello fortificato. Nulla può bloccare la forza delle parole e niente può fermare il progredire e l’incedere dei fatti della storia, avvenimenti che ci fanno scoprire una sorta di dualità in ogni, o quasi, personaggio principale del secondo capitolo di The Winged. Esiste una specie di doppia indole in ogni individuo uscito dalla penna sapiente di Simona: ho sempre pensato che ogni soggetto fosse caratterizzato da una parte buona e una opposta a essa, cioè cattiva, due composizioni che si equivalgono ma che, nei momenti cruciali in cui bisogna decidere cosa fare e come comportarsi, si fronteggiano in un duello spietato, all’ultimo sangue, in cui solo una di esse prevarrà e vincerà. Nessuno di noi è solo il Dottor Jekyll o unicamente il Signor Hyde e l’autrice ce lo fa capire, in modo diretto e chiaro, introducendo dei personaggi che non sanno davvero dove schierarsi, la cui vera personalità non viene compresa fino a fondo dal lettore perché, non essendoci un confine marcato e definito tra bene e male, non hanno una sicura e reale caratterizzazione della loro indole nascosta.
Dentro questo vortice di eventi, contrapponendosi alle creature angeliche e demoniache, ci sono gli esseri umani, che stanno nel mezzo, una sorta di punto di incontro/scontro tra le opposte fazioni, ritenuti alla stregua di inutili oggetti, usati unicamente per scopi più alti, ma non per questo nobili o meritevoli: il tema “Il fine giustifica i mezzi” ritorna prepotente anche in questo ebook, contribuendo a sottolineare ancora di più la duplicità degli individui che popolano e rendono reale il mondo di Dark Metal.
In ultimo, ma non meno importante, volevo spendere qualche parola per Moondancer. Ho sempre avuto un debole per i cani e per i pastori tedeschi in particolare, uno dei quali mi ha fatto da spalla fedele in tredici anni della mia vita, accompagnandomi in tutto ciò che facevo, divertendosi con me e per me, rallegrandomi non solo la giornata ma l’esistenza, perché il migliore amico dell’uomo non può comportarsi diversamente, non può far altro che ricambiare l’amore del suo padrone. Il nome del compagno di Patrick Rainwater è particolare, difficile da dimenticare, arduo da confondere con altri. E se tutto questo fosse amplificato da un significato altrettanto dolcissimo e rivelatore? Non mi aspettavo altro da Simona perché lei non lascia mai niente al caso: ogni particolare, ogni dettaglio, ogni parola, ogni simbolo di punteggiatura, qualsiasi cosa che viene presentata nei suoi libri, in questi ultimi ha un suo posto, non un sito a caso, ma quello più giusto, quello più conforme al suo ruolo, quello che lo rispecchia di più, in tutto e per tutto. Lì e da nessun’altra parte.

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Dark Metal (The Winged Vol. 2)
Autore: Simona Busto
Casa editrice:
Pagine: 278
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore:
Genere: Fantasy
Costo versione cartacea:
Costo versione ebook: 1.99 euro