Attenzione: se non avete mai avuto a che fare col mondo di Shadowhunters, NON leggete questa recensione! Rischiereste di spoilerarvi un prequel, una serie da sei libri e uno spin off. Lettore avvisato, dramma evitato… senza contare la coscienza pulita della sottoscritta.
Se invece siete già in assuefazione da Cassandra Clare, capirete la gioia di procurarsi questi dieci racconti, che a livello temporale si collocano subito dopo la fine di Città del fuoco celeste, sesto e ultimo libro della serie The Mortal Instruments, in un momento particolarmente critico per i cacciatori di demoni. Infatti, a causa delle ingenti perdite subite, le schiere di Shadowhunters sono ridotte all’osso e, con la minaccia della possibile rottura della Pace Fredda con il popolo Fatato, il clima è piuttosto teso. Per cui il Conclave decide di riaprire l’Accademia per rimpolpare i ranghi, addestrando tutte le reclute che si presenteranno, compresi i mondani che, non avendo neanche una goccia di sangue angelico, dovranno poi superare la temuta prova dell’Ascensione. In questo gruppo c’è anche Simon Lewis, personaggio che conosciamo bene: nato mondano, diventato vampiro e tornato mondano, targato come eroe e con il lascito di una grave amnesia demoniaca sulle spalle – sempre piuttosto gentili i Demoni Superiori. Nonostante tutti sappiano chi sia, egli ricorda pochissimo del suo passato e del Mondo Invisibile, ha dimenticato persino ogni cosa riguardante i suoi amici, benchè sia conscio del legame profondo che lo lega a loro. L’unica speranza per recuperare tutti i suoi ricordi è Ascendere: per questo sceglie di frequentare l’Accademia, affrontando ogni giorno come se fosse una sfida, muscoli e cuore dolenti, deciso a riscoprire se stesso e cercare di riportare a galla il “vecchio” Simon, così diverso da ciò che è ora, che crede ormai scomparso per sempre.
Siamo tutti il risultato di ciò che ci ha resi il passato. L’accumulo di migliaia di scelte quotidiane. Possiamo cambiare noi stessi, ma mai cancellare quello che siamo stati.
Oltre a essere il protagonista, Simon, che mi ha conquistata per la sua personalità fin dalla prima pagina in cui è comparso nella saga, aggiudicandosi bellamente il titolo di Mio Preferito, costituisce anche il filo conduttore di tutti i racconti, in cui prevale il suo punto di vista. Nel corso delle Cronache, il ragazzo incontra praticamente tutti i personaggi presenti nelle serie precedenti, attraverso cui ha la possibilità di gettare un lume nel buio della sua mente e di ricucire i rapporti che l’aver dimenticato gli ha strappato, lasciando solo un vuoto fatto di sensazioni provate in una vita che non sembra appartenergli. Alcuni di loro forniscono aneddoti riguardanti Shadowhunters vissuti qualche generazione prima, arricchendo di particolari affascinanti le già di per sé complesse storie degli Herondale e dei Blackthorn; altri invece gli staranno accanto per l’intera durata di questo difficile percorso, dimostrandogli che sentimenti come l’amicizia e l’amore non possono andare perduti neanche se i ricordi condivisi con quelle persone si sono sbiaditi. Che tu sia stato un eroe o meno, il cuore continua a batterti lo stesso nel petto, cosa di cui ti rendi maggiormente conto se nel mentre sei stato anche vampiro. D’altro canto, vengono introdotti anche personaggi nuovi, tutti allievi dell’Accademia, divisi rigidamente in élite, i cui membri hanno tutti origine Shadowhunter, e mondani, considerati letteralmente feccia dai primi, convinti di essere superiori per il loro sangue. Simon fa da anello di raccordo tra i due gruppi, in quanto, libero dai pregiudizi a suo parere privi di senso che ancora intaccano la società dei cacciatori di demoni, li reputa tutti ragazzi – qualcuno più antipatico di altri, su questo non si discute -, ognuno con la propria storia, spesso dolorosa, alle spalle, desiderosi di trovare la propria strada e di apportare cambiamenti a un mondo dalla mentalità ancora troppo chiusa.
Dal punto di vista narrativo, alcuni racconti mi hanno coinvolta di più, grazie ai colpi di scena alla Clare, sempre apprezzati ma talvolta piuttosto accartoccianti, e alle pieghe interessanti prese dalla storia, altri meno invece, a causa di qualche episodio che ho trovato più scontato, ma tutto sommato il livello generale è decisamente buono. Non sono mancate neanche le risate ovviamente, infatti, se c’è una cosa che adoro di Simon, oltre all’ironia e al sarcasmo bonario che lo caratterizzano, è il suo essere un po’ pasticcione, che lo porta spesso e volentieri a situazioni della serie “mi vien voglia di scavarmi la fossa”, battuta che rientrerebbe di diritto nel repertorio simonesco direi.
Perciò le aspettative che nutrivo sono state pienamente realizzate, riaccendendo ancora una volta la voglia di continuare questa intrigante saga… cosa che farò presto, visto che Signora della mezzanotte mi sta attendendo bel bello sul ripiano della mia libreria. E voi? Non perdete tempo! Fate un salto in Accademia, ma vi raccomando di evitare di toccare i muri: non si sa mai cosa potrebbe strisciare o zampettare in mezzo a quelle ombre viscide.
Scheda libro
Titolo: Le Cronache dell’Accademia Shadowhunters (elenco racconti: Benvenuti in Accademia; l’Herondale scomparso; Il demone di Whitechapel; Soltanto ombre; Il male che abbiamo; Pallidi re, guerrieri e principi; Dove si ignora vecchiaia ed amarezza; La prova del fuoco; Nascono alcuni ad infinita notte; Angeli che due volte discesero)
Autori: Cassandra Clare, Sarah Rees Brennan, Maureen Johnson e Robin Wasserman
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 643
Data di pubblicazione: 14 febbraio 2017
Traduttore: M. Carozzi
Genere: fantasy
Costo versione cartacea: 19,90 euro
Costo versione ebook: 2,99 euro al racconto
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