La figura del pirata ha sempre avuto un certo fascino conturbante su di me: investita da un’aura alquanto misteriosa, riesce sempre ad attirare l’attenzione, complici di ciò la magia che questo personaggio suscita e lo stesso carattere avventuriero, temerario e senza paura che contraddistingue il bucaniere. Se poi si cresce come me in compagnia della serie anime “One Piece” e in aggiunta si conosce a memoria la saga dei Pirati dei Caraibi, diciamo che ogni libro trattante questo argomento è un’esca prelibata per i malcapitati pesci/lettori, i quali, ignari di tutto, finiscono nelle grinfie delle trame fittissime di una rete/storia che li porterà a vivere un’esperienza senza eguali, trasportandoli in un mondo zeppo di pericoli e di tranelli, atti a catturare ancora di più l’attenzione.
Posso definirmi tremendamente fortunata nell’essere incappata per caso in questo ebook e, spinta, non solo da una certa curiosità suscitata dalla sinossi, ma anche dall’adorazione, sopra menzionata, che provo per questi intrepidi e famigerati filibustieri, ho deciso di comprare quest’opera di Giulia Masini. La prima cosa, o meglio la prima parola che mi viene in mente da dire in merito al mio acquisto è: sorpresa. Fin dalle prime pagine, infatti, sono rimasta piacevolmente colpita perché non mi aspettavo di trovarmi di fronte a un prodotto ben fatto, nonostante fosse un primo lavoro e quindi credevo di entrare in contatto con qualcosa di acerbo e immaturo. Non potete nemmeno immaginare quanto mi piaccia ricredermi, ritornando sui miei passi e cambiando giudizio in merito a una lettura: è una delle sensazioni più belle e più gradite che si possa mai provare.
Prima di addentrarci, però, nella selva oscura e terribilmente intricata delle mie impressioni a riguardo, scorriamo velocemente la trama del libro.
La storia vede come protagonista femminile Margharet Crosbell, nata dall’unione tra una Lady e un mercante navale che si è arricchito grazie ai suoi commerci per mare. La ragazza è una ribelle: le regole dell’aristocrazia inglese le stanno fin troppo strette, si chiudono in una morsa che la soffoca e dalla quale cerca sempre di evadere, in una maniera o nell’altra. Ama viaggiare e prova un trasporto illimitato verso il mare, una distesa infinita che prospetta grandi avventure e una libertà sconfinata. Proprio per questo motivo, ogni anno suo padre le permette di accompagnarlo in uno dei suoi viaggi commerciali e questa volta la destinazione prevista sarà il Marocco. Ma l’ennesimo comportamento sconveniente della ragazza porta Milton Crosbell a porle un ultimatum: o comincerà ad adottare un atteggiamento consono alla sua posizione oppure suo padre non le permetterà di visitare, assieme a lui, l’Africa. Perciò Margharet non ha scelta. Deve attenersi alle regole e quindi comincia a partecipare alla stagione londinese, comprendente ricevimenti, balli e tutto quello che rientra nell’argomento. Ovviamente la bellezza della fanciulla non passa di certo inosservata e il primo a rimanerne affascinato è il suo più grande amico, che fin dalla tenera età l’ha sempre vista esclusivamente come una sorella. Parliamo di Andrew Breting, futuro conte di Devonshire, che inizia pertanto a provare dei sentimenti più incidenti verso Margharet, decidendo di conseguenza di rivelarglieli prima che lei parta per il Marocco, quasi auspicando di farla desistere dalla partenza. La ragazza ovviamente non accantona il viaggio con suo padre, ma in ogni caso accetta di sposare Andrew, appena faranno ritorno in patria.
Salutato il futuro marito e genero, i Crosbell salpano, in direzione del Marocco. Il capo famiglia non è uno sprovveduto; è un grande esperto e sa che il mare è pieno di pericoli, visto che circolano parecchie navi pirata. Di conseguenza, come sempre, adotta la strategia di seguire una rotta rasente le coste per evitare di fare brutti incontri, anche perché, questa volta, oltre a dover salvaguardare la merce preziosa che trasporta la sua nave, deve porre in sicurezza la sua unica figlia adorata. Sembrano quasi le ultime parole famose, dato che vengono attaccati proprio da dei corsari, i quali però paiono essere saltati fuori dal nulla, senza preavviso. Esiste un unico vascello pirata in grado di compiere un’azione del genere: l’Orlando Blu è noto proprio per questa tipologia di attacchi. Nel bel mezzo del caos dell’abbordaggio dei bucanieri, Milton escogita uno stratagemma volto a celare Margharet, affinché i pirati non scoprano la sua natura femminile: dopotutto, filibustieri di tal natura sono ben noti ai più anche per gli abusi violenti che riservano alle donne scovate sulle navi abbordate. Ironia della sorte, è proprio la ragazza a essere fatta prigioniera dalla ciurma dell’Orlando Blu ed è così che inizia la sua avventura, caratterizzata anche da violenze gratuite, portandola anche alla conoscenza del misterioso, quanto affascinante, capitano del vascello, Jed Ortega.
Non posso far altro che lodare questo libro. La sua lettura ci apre una realtà immensa: la trama è ben delineata, ricca di cliché ma anche di colpi di scena che si faticano a immaginare possibili, ma che effettivamente lo sono, e ciò aumenta di gran lunga la sorpresa nell’entrarci in contatto; i personaggi, principali e non, sono molteplici, con le personalità più disparate, delineati in maniera adeguata, senza appesantirli ma senza neanche lasciarli poveri e minimali. Il lessico adottato, che non nega alla narrazione il suo essere fluida e scorrevole, è coerente con l’arco temporale durante il quale è ambientato il romanzo, cioè agli inizi dell’Ottocento.
Essendo la prima opera self di questa autrice, devo proprio complimentarmi e incoraggiarla a continuare su questa strada, approfondendo il suo stile e migliorandolo sempre più. L’unica cosa che effettivamente stona nel siffatto quadro da me appena descritto è la mancanza di un più approfondito editing: ci sono troppi errori, sia ortografici che quelli riguardanti l’uso della punteggiatura, riconducibili forse al fatto che l’autrice è ancora alle prime armi. Nonostante ciò, ribadisco che come primo romanzo Giulia Masini ha sicuramente intrapreso un buon percorso, che quasi certamente la porterà, attraverso i perfezionamenti del caso, sempre più in alto.
Concludo le mie impressioni, lasciandovi una piccola citazione del romanzo, che, seppur esigua, mi ha emozionata e ammaliata. A presto.
«Dopotutto quello che ti ho fatto, sei rimasta qui?» riuscì a dire. […] «Io ti amo!» gli confessò lei e lo disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Scheda libro
Titolo: L’Orlando Blu
Autore: Giulia Masini
Casa editrice: –
Pagine: 275
Anno di pubblicazione: 2015
Traduttore: –
Genere: Romance
Costo versione cartacea: –
Costo versione ebook: 2.99 euro
18 Aprile 2016 at 23:14
Ma quanto sono vecchia? La prima cosa che mi viene in mente quando sento pirata è L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson o il rifacimento Disneyano “Il pianeta del tesoro” col bellissimo Jim Hawkins, John Silver, e il tenero Morph…. e mi metto pure a canticchiare:” quindici uomini, quindici uomini sullaaa cassa del morto … ohohoh e una bottiglia di rum!” ahahahah 😉
19 Aprile 2016 at 0:09
Ma che vecchia e vecchia! 😛 Il mondo è bello proprio perché è vario! 😀 ahah
19 Aprile 2016 at 15:46
lo sai che nel libro che sto leggendo c’è un bambino siciliano che come abitudine storpia proprio questa frase dice “Il mondo è bello perché è avariato” invece che vario! 😉
19 Aprile 2016 at 15:50
Alcuni miei amici lo ripetono sempre (o quasi) ahahahah Non solo quel bambino storpia le frasi 😉
19 Aprile 2016 at 16:46
ahahahahahahah 🙂
21 Giugno 2016 at 0:43
100% emozionata!
Grazie.
21 Giugno 2016 at 1:19
Grazie a te, Giulia 🙂 Sei stata tu a emozionarmi! Continua così, ti raccomando 😉