Rieccoci all’appuntamento del mercoledì, in cui la Nicchia recensisce libri su richiesta. Oggi è il turno di Io sogno anche di giorno di Cinzia Marini, che ringraziamo calorosamente per l’opportunità che ci ha dato, inviandoci il suo romanzo. Abbiamo di fronte una storia romantica, dove le emozioni sicuramente non mancano e costringono il lettore a lasciarsi travolgere dai sentimenti, ma, per alcuni aspetti, che vi espliciterò dopo uno sguardo generale alla trama, non mi ha soddisfatta a pieno, o comunque non come avevo pensato.

Azzurra Parisi è una donna quasi trentenne in cerca ancora dei suoi obiettivi, quegli intenti che solitamente le persone si prefissano, una sorta di scaletta che permette a chi l’ha creata di intraprendere l’unica strada che indirizzi esattamente al traguardo prestabilito, evitando, quindi, qualsiasi scorciatoia e/o svolta in percorsi estranei al loro personale. Peccato che questa ragazza ancora non ha compreso ciò che effettivamente vorrebbe fare del proprio destino. Al momento si accontenta di un lavoro che non le piace, ma che le serve per non pesare ancora economicamente sui suoi genitori, con i quali vive, costringendosi a interagire, si fa per dire, con una collega, Gisella, che non la lascia in pace, dandole del filo da torcere sempre, senza alcuna pausa tra un tiro mancino e l’altro, chissà poi per quale motivo. Dopotutto, Azzurra non è una bellissima presenza, a detta sua. Assomiglia a Bridget Jones, come lei stessa afferma: qualche chilo di troppo, perenne dieta da fare ma che riesce solamente a rinviare piuttosto che a portare a termine, una persona alquanto anonima visto che non esalta il suo aspetto fisico, evitando quindi qualsiasi tipo di trucco e parrucco, denigrando anche quell’abbigliamento prettamente femminile atto ad attirare gli sguardi maschili pieni di adorazione e quelli femminili decisamente invidiosi e stizzosi. È una donna timida e introversa, che ha sempre avuto qualche problema all’interazione sociale, ma, nonostante questo suo aspetto chiuso e schivo, all’università è riuscita a stringere amicizia con Simona e Valentina, ragazze decisamente opposte a come è la nostra Azzurra e forse proprio per questo motivo si trova a suo agio con loro, come se, insieme, le mancanze dell’una e l’esuberanza delle altre si completassero e creassero un tutt’uno completo e perfetto.
Come potrebbe mai reagire questo personaggio femminile di fronte alle tantissime sorprese che il fato sembra riservarle nel tran tran quotidiano quasi monotono della sua vita? Tra l’obbligo di dover lavorare a stretto contatto con Gisella e l’imposizione di interagire con un amico di suo cugino Alberto, il tutto condito con un incontro quasi del terzo tipo con una strana vecchietta, Azzurra avrà a che fare con interessanti gatte da pelare, forse non tutte negative come lei poteva credere all’inizio. Dopotutto, non tutto il male vien per nuocere, giusto?

Dalla premessa, sicuramente avrete capito che il romanzo Io sogno anche di giorno non mi ha convinta a pieno, deludendo leggermente le mie aspettative. Ma non temete, un elemento positivo c’è ed è la trama del libro, la storia in sé che ha saputo trascinarmi e indurmi a continuare la lettura per tutta una sera fino a quando non ho ultimato l’opera, fino al suo punto finale, dove solo allora ho staccato i miei occhi da Azzurra e dalle sue rocambolesche avventure. La mia vena romantica è stata sensibilmente colpita dagli eventi raccontati dall’autrice Cinzia Marini e, nei momenti più clue, la lacrima stava anche cercando di affiorare e scivolare, percorrendo la mia guancia in tutta la sua lunghezza, lasciando una scia salata lì e un segno indelebile nel mio cuore. Tuttavia, se la storia fosse stata ampliata, sviluppata a dovere, sfruttata in tutte le potenzialità che si celano tra le sue righe, evolvendo così in ogni suo particolare le vicende narrate, causando quindi un’esponenziale crescita della forza sentimentale, un cui abbozzo è già presente nel libro, come già spiegato, in questo caso Io sogno anche di giorno sarebbe stato un romance fatto e finito, completo, ogni crepa presente nello schizzo che è il libro sarebbe stata riempita di tutto ciò che effettivamente ed evidentemente manca. Inoltre, parlando sempre per me, credo che solo così la narrazione non sarebbe risultata troppo celere come ho notato essere durante la lettura, una velocità che guasta il lettore perché lo induce ad accelerare e magari incartarsi nei vari dettagli carenti, inciampando in tal maniera nelle parole, ritrovandosi leggermente spaesato e fuori posto, domandandosi se ha perso per strada qualche briciola di pane, sbagliando, di conseguenza, direzione del percorso letterario.
Sempre tenendo conto del mio personale giudizio, non mi è piaciuta molto la narrazione in prima persona a cui mi sono trovata di fronte: a volte il linguaggio troppo colloquiale, terra terra, mi ha fatto storcere leggermente il naso; a volte il “tono” adottato da Azzurra è riuscito a trasformare questo libro in una sorta di diario segreto, pertanto troppo personale, che, seppur ricordasse un dialogo a tu per tu con la protagonista, caratteristica certamente utile per instaurare un legame profondo con chi legge, risultando quindi tanto coinvolgente da essere decisivo e quasi naturale, cozza con la sua natura di “libro”, facendo sentire il lettore come un guardone di prima categoria, un ospite non voluto, un intruso che dovrebbe andare via e non rimanere in quell’angolino personale. Senza questi elementi, ovviamente gli amanti di romance sarebbero stati comunque consapevoli e partecipi della vita della protagonista che effettua passi da gigante nella sua crescita personale, compiendo azioni che mai avrebbe pensato di portare a termine, generando pensieri e riflessioni più grandi e approfonditi delle sue solite elucubrazioni, risultati questi ottenuti solamente con la sua forza d’animo, sviluppatasi sempre più, rinvigorendo Azzurra e portandola oltre il limite a cui ostinatamente era rimasta, identificato come un’ancora di salvezza ma che si è rivelato essere semplicemente una zavorra pesante e avvilente. La ragazza, però, ha saputo non demordere, non lasciarsi andare, non perdersi d’animo, continuando imperterrita a rialzarsi, risollevandosi fiera e risoluta, ponendo, a testa alta, un passo dopo l’altro, verso il prossimo obiettivo, verso una nuova meta, verso il suo personale futuro che tanto aveva desiderato.

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Io sogno anche di giorno
Autore: Cinzia Marini
Casa editrice: Antonio Tombolini Editore
Pagine: 120
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore:
Genere: Narrativa contemporanea
Costo versione cartacea:
Costo versione ebook: 1.99 euro