Quando si entra in libreria, è innegabile che la prima cosa su cui si posa gli occhi sono le copertine dei libri: è ciò che attira la nostra attenzione, che ci incuriosisce, è l’esca che ci prende all’amo e ci rende prigionieri. E cosa è successo a me quando ho visto Il sentiero dei profumi? Esattamente quello che la suddetta descrizione ha esaustivamente spiegato. Purtroppo, o per fortuna, la Garzanti sceglie sempre molto egregiamente le sue copertine: le immagini, i colori e i soggetti, insieme ai titoli, loro complici subdoli, rappresentano un poker d’assi, che non ammette alcuna replica da parte del povero e disperato avversario, figura impersonata abilmente dagli sventurati lettori.
A una prima occhiata, la ragazza della copertina del romanzo di Cristina Caboni sembra fissare il suo sguardo determinato verso l’orizzonte, in cerca di qualcosa, magari un futuro diverso, che rappresenti un nuovo inizio per lei, una nuova vita. Nei suoi occhi, vi è anche una parvenza di serenità, di speranza, quasi volesse davvero credere che anche per lei ci sia un destino benevolo da qualche parte: deve solo seguire il sentiero giusto, quello verso cui il vento, che le frastaglia i capelli e porta con sé dei petali di fiore, sembra volerla sospingere dolcemente. Questa immagine rievoca molto la storia narrata dall’autrice. Elena Rossini, la protagonista, è l’ennesima discendente di generazioni di profumiere: le donne della sua famiglia hanno sempre avuto una certa predisposizione per i profumi, riconoscendoli, sapendoli amalgamare per creare nuove fragranze; riuscivano a capire le richieste intime e profonde della loro clientela, instaurando un rapporto amichevole, che permettesse loro di trovare quel punto di contatto fondamentale per comprendere a pieno i loro desideri, i loro sentimenti, ciò che avrebbero voluto comunicare con la fragranza richiesta. Elena però, fin da bambina, ha sempre rinnegato il suo talento perché le ricordava la tristezza e la malinconia, vissute a causa di sua madre e della sua assenza.
Che le piacesse o meno, Elena era un naso. Lo era da sempre. Anzi, era molto di più, perché quella donna sapeva ricavare le emozioni dagli odori e sapeva raccontarle. Per Elena l’olfatto era ciò che per il resto del mondo era la vista. Il fatto che non volesse ammetterlo, che rifiutasse questo dono, era un altro discorso.
Elena aveva quindi intrapreso un nuovo sentiero, una strada diversa da quella designata per lei. Purtroppo questo cambio di rotta, che doveva essere una sorta di imposizione di se stessa di fronte alla sua vita, l’ha portata a un’ulteriore delusione: la nostra protagonista ha colto in flagrante Matteo, il suo fidanzato, tra le braccia di Alessia, una ragazza che diceva di essere sua amica.
È proprio con questa gatta da pelare che si apre il libro: cosa farà ora Elena? Probabilmente, senza la spintarella necessaria dell’amica Monique, la nostra profumiera si sarebbe autocommiserata, si sarebbe chiusa in sé stessa, non cercando una via di fuga, ma semplicemente un posticino accogliente nell’oblio della tristezza, che ormai adombra prepotentemente il suo spazio vitale. Per fortuna, la protagonista non è sola; c’è Monie che l’aiuta a uscirne, o quantomeno, con le parole, riesce a farle capire ciò che effettivamente Elena vuole. Proprio in questa maniera, comincia la sua avventura, seguendo finalmente il suo istinto, i suoi desideri, il sentiero che aveva lasciato in passato ma che ora sembra quello davvero giusto per lei. Elena riesce quindi a rifiorire, a poco a poco, grazie a nuovi incontri, nuove sorprese, nuove delusioni che però rinforzano il suo animo, senza farla vacillare come un tempo.
Il sentiero dei profumi è un continuo crescendo, una climax ascendente che trova l’apice all’ultima pagina dell’epilogo, senza mai stancare o abbassare il livello dell’attenzione. Già dal prologo, Cristina Caboni, usufruendo di un linguaggio forbito ma comunque semplice, che va dritto al punto senza eccessivi giri di parole né divagazioni, instilla il seme della curiosità in noi lettori, spingendoci a porci delle domande, a continuare voracemente il suo romanzo per trovare le tanto agognate risposte, senza posare il libro se non alla fine.
Ed infatti, subito dalle prime pagine, mi sono posta il seguente quesito: che cos’è il Profumo Perfetto? Spinta, quindi, dalla mia voglia di sapere, ho continuato la lettura, venendo a conoscenza che l’autrice, da buona romanziera quale è stata, non ha risolto subito l’enigma, eliminando del tutto la magia di cui il mistero era stato caratterizzato, ma ha rilasciato a piccole dosi informazioni importanti affinché i suoi lettori potessero scoprire pian piano le carte in tavola e rimanerne affascinati. Questa particolarità della scrittrice mi ha piacevolmente colpita e mi ha fatta apprezzare ancora di più la sua opera. Aggiungo, inoltre, che ho giudicato positivamente le descrizioni dei significati di alcune fragranze, poste all’inizio di ogni capitolo: mi ha fatta incuriosire nei confronti di questa tematica alquanto profonda e al contempo circondata da una magica atmosfera, che accompagna tutta la lettura, senza essere di troppo o stonare.
E con questo è tutto. Sperando di avervi invogliati a dare una possibilità a questo libro e consigliandolo soprattutto a chi vuole vivere un’esperienza di vita vera, con tutte le sue bellezze e bruttezze, vi lascio una delle citazioni che più mi ha colpita. Vi saluto, a presto.
Era confortante quel camminare senza meta, senza orari, senza qualcuno da avvertire, o di cui tenere conto. Si sentì libera, profondamente e totalmente libera. Poteva fare ciò che voleva, poteva fermarsi, guardare il cielo, il fiume o le vetrine finché ne avesse avuto voglia. Nessuno l’avrebbe giudicata, nessuno la conosceva. Era come se all’improvviso qualcuno avesse lasciato il filo del palloncino che era la sua vita. Per la prima volta non le pesava essere sola. Elena si rese conto che l’urgenza di avere qualcuno accanto non era più una necessità, anzi non era nemmeno più un bisogno. Per la prima volta stava bene con sé stessa.
Scheda libro
Titolo: Il sentiero dei profumi
Autore: Cristina Caboni
Casa editrice: Garzanti
Pagine: 392
Anno di pubblicazione: 2015
Traduttore: –
Genere: romance, narrativa
Costo versione cartacea: 9.90 euro
Costo versione ebook: 9.99 euro
21 Marzo 2016 at 16:50
Lady C, tu sì che sai come incuriosire le lettrici 🙂 Credo di aver appena aggiunto alla mia Lista Dei Libri Da Leggere, già per altro lunghissima, quest’altro libro! Grazie!
21 Marzo 2016 at 16:52
Non so se sentirmi in colpa o cosa ahahah Felice di averti invogliata alla lettura, Katiusha 😉