Visto come si è risolta la scorsa mensilità, situazione incresciosa che si è venuta a creare in quel di ottobre perché io, like always, ho voluto fare la fenomena -da baraccone?- dell’ultimo minuto andando amaramente alla deriva prima di cominciare davvero a buttar giù parole su parole -detta terra terra, ho ritardato di un giorno il solito rendez-vous creativo: che vergogna!-, ho pensato fosse obbligatorio per me rimediare qui o lì -o da entrambe le parti (?)-, magari pubblicando con più anticipo di quanto abbia mai fatto durante la vita della mia rubrica Storytelling Chronicles. Perciò, facendo piovere, o addirittura nevicare, da oggi fino all’anno prossimo, vi mostro il nuovo racconto che la mia testolina ha partorito per il periodo novembrino.

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

Dedicato a tutte le donne è la poesia che ho scelto fra le alternative della rosa a cinque petali decisa dalla carissima Silvia, l’assidua compagna dell’angolino nicchioso di scrittura creativa che aveva il compito di ideare la nuova tematica poiché ha commentato le storie di agosto nonostante non ne avesse l’obbligo per via della partecipazione. Come mi sono fatta ispirare dal bellissimo prodotto di Alda Merini? Signore e signori, posso affermare che il titolo fu galeotto -a Paolo e Francesca piace questo elemento (?)- in quanto devo proprio a esso la nascita di Chris, protagonista indiscussa della mia e sua storia, un insieme di venti haiku -è un tipico componimento giapponese di tre versi, cinque sillabe, seguite da sette e, infine, da altre cinque- che, peccando nell’assenza di citazioni stagionali al proprio interno, sono omaggiati dal nome di battesimo dello scritto stesso.

Creazione a cura di Tania, admin del blog My Crea Bookish Kingdom

 

Io, una donna.
Non ci si può credere,
ma sì, lo sono.

Dubbi, non ne ho,
a riguardo mai ne avrò.
Solo certezze.

Chiaro, lo so io,
e così il prossimo.
Io, una donna.

Sempre normale,
mi ci sono sentita,
dalla nascita.

Non lo è stato,
estraneo, alieno,
scoprirmi così.

Ognuno vuole.
Ognuno crede a sé.
Ognuno pensa.

Io non posso, già.
Pare sia ok, purtroppo.
Sono, davvero?

«Perché, Chris, perché?»
«Sei egoista, sai?»
«Non ti vergogni?»

Io mi scoraggio,
chino il capo e…
Non lo accetto.

«Parlami pure,
non ti voglio sentire,
non ascolterò!»

Non ho bisogno
di alcuna conferma.
Io so chi sono.

Loro sperano.
Loro pregano tanto.
Loro sbagliano.

Sono seduta qui,
per provare l’errore.
Sto ferma, tremo.

Altri, come me,
hanno lo stesso scopo.
Noi, un plotone.

Le mani fredde
sudano senza tregua.
Io non vado via.

«Christian, pronta?»
«Chris, prego. Sì, lo sono.»
«Bene, seguimi.»

Dovrò cambiarlo,
prima o poi, il nome,
per la me nuova.

Il cuore batte,
urlandomi la gioia.
Ci siamo quasi!

Io, una donna.
Lo grido perché vero.
Niente da dire.

Prima nell’anima,
da sempre e per sempre.
Ora ovunque.

Fonte: Pixabay
Artista: Bessi

 

Copyright © 2024 Lara Premi
Tutti i diritti riservati.

Questo racconto è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il prodotto dell’immaginazione dell’autrice o, se reali, sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.