Riflettendo parecchio su quanto i giorni appena trascorsi, a causa di mille e uno impegni da evadere e altrettante grane da risolvere, mi hanno vista incagliata in un melmoso pantano fin sopra i capelli, oggi sono tremendamente contenta di respirare un po’ con l’appuntamento della settimana precedente appartenente alla rubrica Mi è semblato di vedele un liblo!, decretando così, assieme al canarino Titti, la pubblicazione quasi consecutiva di ben due diversi rendez-vous nell’attuale settima di dominante dicembrina con melodia natalizia integrata e di serie.
Grazie alla casa editrice Delos Digital, proprio quest’anno durante il giorno del mio compleanno, ha visto la luce il nuovo romanzo sentimentale contemporaneo di Maria Campanaro, E il resto è vita, la storia tormentata, a cavallo di due epoche lontane, che unisce a doppio filo diversi personaggi fra loro, Enrico, Kristel, Christiane, Stefano, Alba e Marco, variegati individui che bramano amare e lasciarsi amare in una costante ricerca del loro posto nel mondo.
Titolo: E il resto è vita
Autrice: Maria Campanaro
Casa editrice: Delos Digital
Data di pubblicazione: 17 settembre 2019
Pagine: 504
Genere: Sentimentale contemporaneo
Formato: Ebook
Costo: 4.99 euro
Link d’acquisto: Amazon (ebook)
Trama: Roma, 1983. Enrico, affascinante frontman di una pop band di successo, si innamora di Kristel, vivace collaboratrice di una rivista. La loro storia è osteggiata da Christiane, la splendida top model che lui ha lasciato e non si rassegna all’abbandono, e si intreccia a quella di Stefano, amico e collega di Enrico, tormentato da una segreta, infausta passione per Kristel, che dominerà la sua vita e si dissolverà soltanto dopo anni costellati di errori fatali, di rimpianti e di disfatte.
Quando, vent’anni dopo, Stefano e Alba, figlia di Kristel ed Enrico, e modella in ascesa, scoprono
di amarsi, il passato ritorna, per presentare all’uomo il conto: la ragazza apprende il suo segreto e si convince che l’amante abbia cercato sua madre in lei. Sconvolta dal dolore, finisce per sposare
Marco, il figlio di Stefano, ma presto dovrà fronteggiare la propria incapacità di seppellire i suoi
veri sentimenti…
In un’alternanza tra passato e presente, gli irrequieti protagonisti intrecciano i loro destini, vivono con intensità l’amore in tutte le sue declinazioni, l’amicizia, la brama di successo, il bisogno di riscatto, maturano la consapevolezza di sé e delle loro fragilità, la ricerca del proprio posto nel mondo, anche a costo di rivoltare le loro esistenze.
Biografia dell’autrice: Maria Campanaro è nata a Foggia nel 1976, risiede ad Asti ed è laureata in Scienze politiche. Ha sempre svolto mestieri impiegatizi. La sua passione per la scrittura è strettamente legata a quella per la lettura, che la pervade dalla più tenera età. Ama inoltre i viaggi, la musica, il cinema, le serie tv ben congegnate, la buona cucina e tutto ciò che è arte e creatività.
Ha pubblicato il suo primo romanzo, Nessun porto nella nebbia, di genere storico-sentimentale, con Triskell Edizioni.
Le luci si abbassarono e sulle note di “Gift” di Elisa cominciò a cadere una tenue neve.
A passi decisi Alba avanzò, con il piccolo sospiro che le permetteva sempre di scaricare la tensione, rafforzando la stretta sul bouquet da sposa. Non sorrideva e non guardava nessuno in particolare. Una maschera d’oro e perle le copriva la parte superiore del viso, esaltando gli occhi verdi e gli zigomi, ombreggiati di rosa antico. Ancora perle, a grappoli, le decoravano le onde color mogano dei capelli e il collo. Tulle color cipria spruzzato d’oro, tagliato con gusto rinascimentale, le scivolava lungo i fianchi e terminava in uno strascico, che lei domava muovendosi con grazia naturale, l’aria assorta in un mistero che escludeva il plauso circostante.
Era arrivata in fondo e guardò giù, dritto in platea. Spasmodicamente, per quanto dal volto impassibile da professionista non trapelasse nulla.
Lo individuò. Era in prima fila, come sempre.
Incontrò i suoi occhi, il suo orgoglio, e quella corrente di sguardi per un lungo momento le tenne sotto scacco il cuore.
Al suo braccio stava incollata quella Adriana, vestita solo di sorrisi trionfanti come proclami alla Nazione, ma non gliene importava nulla, nulla.
Perché quell’aura che li legava da sempre escludeva chiunque, chiunque altro, un’altra volta.
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