Evidenziando quanto, nella mia ormai lontana infanzia, abbia avuto tantissime valvole di sfogo che, purtroppo, non hanno mai preso in considerazione, tra le loro subissate fila, l’incantevole mondo poliedrico dei libri, universo parallelo nei cui riguardi, ormai lo sapete bene, nutro un’acuta devozione che è, però, maturata soltanto in seguito, proprio durante uno di quegli istanti catartici in cui buttarsi a capofitto nella novità del giorno rappresentava per me l’imperativo sufficiente a trainare in quarta le pigre ore del mio tempo libero, quasi vergognandomi uno zinzino, confesso di aver immolato gran parte dei miei pomeriggi in solitaria all’altare del pernicioso televisore, all’epoca considerato, dalla versione piccola della qui presente anziana blogger, alla stregua di una scatola magica che le regalava la possibilità di emozionarsi a tal punto da vivere, anche sulla propria epidermide, le straordinarie peripezie di eroi simili una volta e difformi la seconda, in grado di concederle il riconoscimento, pian piano, delle versatili tonalità del suo carattere a dir poco eclettico.
Giacché, qualche mese fa, ho obbligato la mia persona a riflettere abbastanza sul motivo per cui ho avvertito, chissà dove e chissà quando, la forte necessità di creare una nuova rubrica nella spelonca nicchiosa, ulteriore ponderazione essenziale in un periodo difficile nel quale mi sono sentita da sola contro l’assetato circondario alla ricerca della mia carne fresca da macello, rimanendo proprio in tema di cinefilia inveterata, mi è balenato nel cervello l’incipit di una pellicola detenente un posto d’onore nella rosa luminosa dei miei favoriti, il gustoso e attraente Chocolat, nei fotogrammi principiali del quale lo spettatore conosce il misterioso vento gelido da Nord, quel refolo d’aria che, con incessante periodicità, avvisa la main character Vianne Rocher di salpare, al più presto, nella direzione di lidi ancora inesplorati e abbandonare alle proprie spalle il già fin troppo conosciuto: quindi, un po’ per rinfocolare l’autostima ai minimi storici degli ultimi giorni, un po’ per ribellarmi alla canonica omologazione da etere sovraffollato, è nata Ambarabà, pubblicazioni lampo a cadenza casuale che uso aggratis per suggerire imprese di china vergata a, secondo il mio modesto parere, quattro e a cinque stelle, dispensando, ovviamente, anche una minuta recensione creata a mo’ di consiglio che potrei dare pure a un amico, per strada e di corsa.
Perciò, ciancio alle bande, se alcuni dei Sintomi da me esposti qui sotto coincide con una parte delle vostre avvisaglie da sanità letteraria peggiorata, la mia Prescrizione è, di sicuro, Amo i tuoi silenzi della mia carissima amica Susy Tomasiello: ricordatevi che, sebbene vi possiate fidare ciecamente di me, è bene, comunque, leggere il Foglietto illustrativo dalla sottoscritta redatto perché, quando parliamo dei benesseri del corpo e della mente, è necessario prendere tutte le misure.

Creazione a cura di Susy, admin del blog I miei magici mondi

 

Voglia di staccare dai doveri giornalieri
Bisogno di regalarsi la nuova coccola di un’autrice amata
Curiosità nel conoscere la trattazione di un argomento abbastanza ostico
Necessità di immergersi in una breve avventura letteraria
Attrazione fatale nei riguardi delle copertine vivacissime

 

 

Si ringrazia la casa editrice La Sirena Edizioni per la copia ricevuta in omaggio.
#prodottofornitoda #copiaomaggio

 

Mediante una fresca proprietà di linguaggio che ben si accasa con l’intrinseca semplicità della storia, connubio perfetto che rappresenta il giusto binomio non solo per stimolare l’attenzione di un pubblico vorace alla ferma ricerca di leggerezza letteraria ma anche per concedere all’appetito d’inchiostro di foraggiarsi grazie a qualche ora in un’atmosfera totalmente spensierata dove la qualsivoglia elucubrazione è bandita in favore di una tabula rasa mentale, Susy Tomasiello elargisce una specifica veduta collettiva di un’angolazione particolare della disabilità, offrendo ai suoi astanti una presentazione sistematica di tangibile realtà nel nocciolo mediano delle sue pagine, esatto frazionamento di due metà coniugate che, amalgamandosi in una soave eufonia nella quale sia il suo tempo sia il suo spazio detengono l’unico posto a essi confacente, si introduce con risoluta pazienza e dovuta calma nell’organo pulsante di chi vuole ascoltare davvero, tenera gentilezza in occhi sedotti dal bocciolo dell’amore che, ripercuotendosi sulle labbra da poco delineate all’insù, si abitua, prima, alla ritrovata impetuosità con cui esistere adesso e, poi, al dubbio rimediato con cui abitare domani. In fin dei conti, una mancanza identifica sempre l’aria che paradossalmente già respiriamo perché quel famigliare vigore necessario a rialzarsi dopo una caduta prevaricatrice appartiene, per certo, a ognuno di noi.

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Amo i tuoi silenzi
Autrice: Susy Tomasiello
Casa editrice: La Sirena Edizioni
Pagine: 153
Anno di pubblicazione: 2019
Genere: Young Adult
Costo versione ebook: 3.00 euro
Costo versione cartacea:
Link d’acquisto: Amazon (ebook)
Trama: Bea ha sedici anni ed è sorda sin dalla nascita. Vive nel suo mondo fatto di silenzi, non perché non ami parlare, ma perché sono poche le persone che riescono a capirla fino in fondo: la sorella Rita, la sua migliore amica Annalisa. Per la maggior parte dei suoi coetanei lei è quella “strana”. Ma Bea non dà loro importanza, è una ragazza molto matura e la sua è un’esistenza tranquilla e serena. Almeno finché Axel non appare nella sua vita e le fa capire che nel mondo che si è costruita manca qualcosa: l’amore.
Ma potrà Axel riuscire a scalfire il muro che Bea ha costruito intorno a sé per sentirsi al sicuro? E riuscirà Bea ad aprire il suo cuore a qualcuno che sembra così estraneo al suo mondo?

 

Creazione a cura di Susy, admin del blog I miei magici mondi