Prima di entrare nel vivo dell’articolo di oggi c’è da fare una doverosa premessa per chiarire la situazione in cui verso da ormai un trilione non numerabile di giorni.
Se prendessi in considerazione le mie recenti letture in termini di romance -perciò, per chi non lo sapesse, benché dubiti esista qualcuno non ancora edotto della cosa, il mio genere letterario preferito: qualsiasi sia la sfumatura adottata, io faccio parte delle groupies sfegatate che adorano determinati cliché e non vedono l’ora di ficcarcisi dentro con tutto il corpo pur di (ri)scoprirli da un’angolazione uguale eppure totalmente diversa dal loro solito-, avrei ragione di mettermi le mani nei capelli, accarezzare per bene la chioma a mo’ di reminder della morbida lunghezza e poi estirparla con assoluta calma dalla radice, uno spaghetto alla volta, giusto per aumentare la carica di dolore e la tempistica del patimento, fino a quando non potrei sfoggiare, con orgoglio si intende, la calvizie fashion così ottenuta grazie al lavoro certosino, e forse folle, svolto.
Vi posso assicurare che non sono diventata completamente pazza tutt’a un tratto perché il mio vero e unico problema, in questo istante della mia vita da lettrice compulsiva, è la mediocrità. Ebbene sì, ogni storia che ho avuto il piacere -forse col senno del poi questa parola non è la più appropriata che potessi adottare, ma evito di entrare in argomento a gamba tesa come farei qualora decidessi in tal senso-, al mio occhio pseudo critico di persona dedita al romanticismo inchiostrato, è risultata troppo pallida da lasciare un eventuale segno sia distintivo sia indelebile nel mio cuore, quasi mancasse sempre quel quid in grado di farmi fangirlare “in tutti i luoghi, in tutti i laghi, in tutto il mondo” (cit.).
Fortuna ha voluto che Susy de I miei magici mondi arrivasse in sella all’emblematico cavallo bianco -il principe in calzamaglia non è pervenuto chiaramente, ma, ve lo dico, visto che già ne ho uno al mio fianco, capace di sopportarmi e supportarmi a seconda dei casi, è andata meglio così- e mi liberasse dalla mia prigionia figurata per propormi un Review Party targato Astoria Edizioni, enorme particolare, questo, atto a illuminare i vostri neuroni siccome, quando cito nelle recensioni la suddetta casa editrice, può voler dire solo che un’altra opera di Georgette Heyer sta arrivando sui presenti schermi per essere suggerita agli internauti caduti preda dell’antro nicchioso per eccellenza.
Ergo, alla non più alba di un venerdì qualunque di maggio, la mia rubrica di consigli Ambarabà -riepiloghiamo: se riconoscete i Sintomi da me elencati, dovete recuperare per forza la mia Prescrizione, facendo attenzione al suo Foglietto illustrativo– si tinge nuovamente di rosso per accogliere fra le sue file Una ragazza adorabile, la precisa cronaca di scoppiettanti eventi che conducono una dolce eroina di nome e di fatto nelle braccia di un giovane protagonista non desideroso di amare nessuno a parte sé stesso.
Creazione a cura di Federica del blog On Rainy Days
Alla ricerca di un protagonista sopra le righe tanto drama quanto queen
Forte curiosità di affrontare una storia d’amore principiata dai classici fiori d’arancio
Grande bisogno di una dolce Kitten capace nel far innamorare di sé chiunque
Spasmodico interesse verso un trio di professionisti del disagio più o meno conclamato
Desiderio viscerale di lasciarsi conquistare da risate genuine fin dalla prima pagina
Si ringrazia la casa editrice Astoria Edizioni per la copia ricevuta in omaggio.
#prodottofornitoda #copiaomaggio
Mentre il lettore si trova assai impegnato nel decedere dal ridere quando ponderatamente sceglie di imbarcarsi in una carta vergata sul fondale della quale la notoria epoca regency, assieme agli usi e ai costumi del periodo storico andante a rappresentare molto spesso l’ambientazione temporale negli historical romance più in voga, osserva, da una parte, l’ammogliarsi di un profondo legame all’inizio solo accennato con una miriade di situazioni imbarazzanti a cui far fronte non è mai stato così difficile e stancante da travalicare quel limite massimo impostosi, per sicurezza mentale, a una distanza di anni luce dall’ultima sopportazione da sempre vissuta e, dall’altra, il maritarsi di una triade sensazionale, dove un genio, un impulsivo e uno sciocco si incontrano quasi per principiare l’emblematica barzelletta capace di indurre a un pianto privo di malinconia, con un giovane felino che, lasciandosi dietro cuori un po’ spezzati un po’ galoppanti, regala fusa a chi non dovrebbe e le nega a chi, invece, deve, Una ragazza adorabile di Georgette Heyer è l’amorevole Nemesi di un uomo non greco abituato al sé a discapito del noi, rocambolesca ottovolante di saliscendi emotivi a bordo della quale il pubblico si lascia andare del tutto senza riflettere su alcuna delle ipotetiche conseguenze relative, sbellicandosi con poche riserve se l’occasione presa in esame sia talmente divertente da richiederlo o piangendo a dirotto qualora una lettera tanto breve quanto straziante turbi l’animo fino a quel punto, un do ut des dall’opposta natura che, dando, riceve e, ricevendo, dà, a oltranza.
Scheda libro
Titolo: Una ragazza adorabile
Autrice: Georgette Heyer
Casa editrice: Astoria Edizioni
Pagine: 404
Anno di pubblicazione: 2023
Genere: Regency
Costo versione ebook: 9.99 euro
Costo versione cartacea: 19.00 euro
Link d’acquisto: Amazon (ebook), Amazon (cartaceo)
Trama: Essere stato respinto dalla fascinosa Isabella Milborne è una vera sciagura per il giovane lord Sheringham: rimanere scapolo, infatti, non gli permette di entrare in possesso di una consistente eredità. Impulsivo come sempre, Sherry decide allora di fare un matrimonio di convenienza… e la prima donna che incontra è la dolce e ingenua Hero Wantage, una ragazza adorabile che lo ama sin dall’infanzia. Hero quasi non crede alla sua buona sorte e si getta – innamorata e riconoscente – tra le braccia di Sherry.
Ma nessuno è pronto ad affrontare la lealtà e il candore di Hero. Di certo non lo è Sherry, troppo cieco per accorgersi di quanto la giovane moglie sia buona e generosa. Ma soprattutto non lo è quel Bel Mondo londinese in cui è permesso ogni intrigo purché lo si ammanti di discrezione e obbedisca alle regole non scritte dell’etichetta.
Così, fra tavoli da gioco e salotti esclusivi, si sviluppa ben presto un’irresistibile commedia degli equivoci, con Sherry che cerca di porre rimedio alle gaffe della moglie (senza riuscirci), con Hero che sconcerta tutti con la sua schiettezza (senza accorgersene) e gli scapestrati amici di Sherry a fare da coro (e da sostegno a Hero). Ma la sorpresa più grande deve ancora arrivare: cosa succede infatti quando un matrimonio di convenienza si trasforma in un’appassionata storia d’amore?
Lascia un commento