Quando Mara del blog Romance e Altri Rimedi mi ha invitata a partecipare al Review Party dedicato al romanzo Le sorelle Field di Dorothy Whipple, ho subito pensato a quanto tale lettura cadesse a fagiolo in un periodo durante il quale avevo sguazzato a oltranza fra le pagine di opere decisamente gioiose.
Perciò, dopo aver approfittato della cortesia, oggi adotto la rubrica Istantanee di lettrice per parlarvi del suddetto testo, indimenticabile spaccato di una cultura non ancora debellata.

Creazione a cura di Sara, admin del blog Il club delle lettrici compulsive

Un amore davvero genuino può scappare da qualsiasi prigione pur di cavalcare l’onda della libertà e comunicare al mondo la potenza del suo essere sé stesso poiché nessun confine umanamente realizzabile è adatto a delimitarlo sul serio: benché possa riscontrare innanzi agli occhi muri insormontabili di apatica diffidenza o, magari, rinvenire sul suo cammino palesi segnali di non corrispondenza manifesta, quel sentimento così autorevole da far tremare anche le membra più stabili sui loro piedi ha la tanto rara quanto unica capacità di ignorare in toto l’altrui panorama emozionale nel quale si ritrova coinvolto, sorvolando, per giunta, sugli effetti devastanti che, talvolta, causa senza volere, un’unione infelice che, a lungo andare, risulta oltremodo idonea nello sterminare, anima e corpo, legami familiari di natura profonda quantomeno sulla carta, una vocazione eroica al completo martirio che, se all’inizio prevede occhiate di palese scherno e di malcelata freddezza, recupera terreno in un futuro prossimo dove qualcuno saprà prendere la palla al balzo usufruendone senza battere ciglio, un’acuta idolatria verso la propria esteriorità che, purtroppo, tende a offuscare la vera bellezza in grado di non sfiorire mai. Eppure, nonostante tutti gli errori commessi e gli abbagli presi, si continuerà sempre ad amare, forse da capo e forse anche meglio.

Malgrado la storia narrata dall’autrice inglese tocchi con elegante maestria questioni spiacevoli dal retrogusto amaro, tematiche rilevanti che approdano alle spiagge concrete della realtà effettiva descrivendone, a colpo sicuro, i particolari sordidi nei minimi dettagli, universi non troppo paralleli che quotidianamente infestano la routine sfortunata di vittime casuali con l’intento di sbaragliare non solo le battaglie preliminari ma anche la guerra finale, Le sorelle Field presenta un’architettura stilistica molto essenziale e immediata, incantesimo letale di vocaboli scelti che danno l’ulteriore spinta necessaria ai personaggi di china per entrare nei cuori ricettivi del pubblico, spettatori impotenti che, assistendo alle non numerabili disgrazie delle fragili main characters di Dorothy Whipple, sentono sul proprio epitelio le affettività tratteggiate, la cocciuta perseveranza di Lucy nel voler aiutare, la sprovveduta credulità di Charlotte pagata a caro prezzo, l’infinito egoismo di Vera nei riguardi di tutti, la maggiore da una parte e le minori dall’altra, tre differenti atteggiamenti all’oggi fugace che, non traendo alcun insegnamento dagli sbagli del lontano passato, consacra l’ignoto domani agli errori di sempre.
Perché, in fin dei conti, tutti inciampano nella vita prima o poi, chi più chi meno.

Le sue sorelle erano state come due belle navi senza una guida al timone; una era naufragata e colata a picco; l’altra stava veleggiando controvento, destinata al disastro. Lucy, affliggendosi per la propria incapacità di aiutarle o di salvarle, non aveva mai pensato – non ne aveva idea – che sarebbe stata il faro capace di riportarne le figlie in porto.

 

 

Si ringrazia la casa editrice Astoria per la copia ricevuta in omaggio.

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Le sorelle Field
Autrice: Dorothy Whipple
Casa editrice: Astoria
Pagine: 448
Anno di pubblicazione: 2019
Genere: Classici
Costo versione ebook: 9.99 euro
Costo versione cartacea: 20.00 euro
Link d’acquisto: Amazon (ebook), Amazon (cartaceo)
Sinossi: Tre sorelle, diversissime tra loro, tre matrimoni, tre destini: Charlotte sposa Geoffrey, che la distrugge; Vera sposa Brian, che viene distrutto, e Lucy, la maggiore, sposa William, con cui conduce un’esistenza serena.
Charlotte, descritta decadi prima che il termine diventasse di moda come una donna che ama troppo, sposa Geoffrey, un rozzo venditore incline all’alcol, che presto si trasforma in un dittatore domestico. Il suo sadismo verso la moglie e i figli è evocato senza mai mostrare alcuna violenza fisica, ma non per questo appare meno devastante. Vera, giovane di rara bellezza, diventa egocentrica ed egoista alla Rossella O’Hara: si sposa e avrà dei figli ma sempre sentendosi superiore e libera di fare ciò che vuole. Alla fine il marito si stufa e finiranno per separarsi, sprofondando lei nell’isolamento sociale, come a quei tempi avveniva per le divorziate. Lucy, sebbene frustrata nelle sue ambizioni professionali, senza figli, incapace di salvare Charlotte da Geoffrey e Vera da se stessa, è ricompensata da una vita serena in compagnia di un marito rispettoso e amichevole e dall’aiuto che saprà dare ai nipoti.

Ambientato negli anni ’30, il romanzo evidenzia quanto il destino delle donne, chiuse nel piccolo mondo della famiglia, dipendesse dal tipo di matrimonio che facevano, o meglio da colui che sceglievano/da cui erano scelte come marito, e soprattutto come all’epoca le donne come Charlotte fossero completamente impotenti di fronte a uomini anche violenti.