A metà fra due arrabbiature colossali e una gigantesca felicità -volete sapere cosa è successo ieri? Allora, in primis ho dovuto combattere per l’ennesima volta con l’editor di WordPress che, dall’ultimo aggiornamento, ha scombinato il mio importante bagaglio di conoscenze in merito al linguaggio HTML, urtandomi i nervi fino a un’esplosione a mo’ di Big Bang nel mio cervellino iperattivo: sarà mai possibile che uso un tag e il signorino me lo cambia a suo piacimento senza avvisare in alcuna maniera? È legale questa roba? A casa mia direi di no, ma vorrei sorvolare per non impazzire ulteriormente riflettendoci ancora un pochino di più. A seguito di ciò, comunque, è capitata la cosa peggiore di tutte, e cioè non ho avuto tempo di ultimare La regina del nulla e io, quindi, ora mi sento abbandonata a me stessa, interrogandomi su cosa succederà nei prossimi capitoli e distruggendo i miei neuroni con l’impazienza che mi caratterizza in questi casi specifichi: dovete sapere che, se una saga fantasy mi piace così tanto da toccare ogni corda del mio essere, io ammattisco dalla testa ai piedi come una scolaretta alla sua prima cotta adolescenziale (credo di aver già usato una metafora simile prima di oggi, in un articolo non ben identificato fra i tanti di cui vi ho rotto i cabbasisi, ma vabbè, stendiamo un velo pietoso e andiamo pure avanti, voltando pagina per sempre) e inizio subito a riflettere sul post lettura, augurandomi di non dover entrare in comunità per l’overdose che avrò sicuramente dopo la trilogia di Holly Black. Ma nel mezzo che è successo per riuscire a mitigare un classico lunedì da schifo assoluto? È capitato che un altro mio racconto è stato accettato per la pubblicazione in un’antologia cartacea da parte di Historica Edizioni: la raccolta verterà il bellissimo mondo delle favole e ovviamente io ho preso in prestito l’oscuro animo dei Grimm per rispondere al tema. Ecco perché temevo non sarebbe mai stata accettata! Altro che per bambini, io, i marmocchi, li traumatizzerei e basta- questa mattina si chiude l’evento organizzato da Rivendell: Katy Booklover e Libri: Sulle ali dell’immaginazione con il Review Party finale che incarna il giusto epilogo del Blogtour tramontato in data 22 febbraio grazie alla mia tappa in cui, vi ricordo, ho stilato gli ufficiali 5 motivi per leggere il romanzo di Catherine Hubback: quando ho affrontato la presente avventura, non pensavo di divorarla in una notte -contate anche che avevo un occhio pseudo fuori uso per il mio attuale problema di vista dalla parte sinistra, il medesimo di cui vi ho già parlato a inizio settimana-, ma di certo mi aspettavo qualcosa che non ho, purtroppo, riscontrato, forse per la manifesta ragione a causa della quale La sorella minore è solo l’incipit di una serie ancora tutta da scoprire.
Creazione a cura di Alessandra, admin del blog Libri: Sulle ali dell’immaginazione
Nell’attimo in cui, fin quasi dalla propria venuta al mondo terreno, la consuetudine ad appartenere, umanamente esercitata nei riguardi di un particolare nucleo familiare che ha saputo non solo accogliere una creatura estranea tra delle fila ormai stabilite da tempo, ma anche gradire quella presenza supplementare come un membro veterano al quale non si possono rinnegare la cordialità e l’affetto distintivi di un gruppo compatto sotto ogni punto di vista, si mette sulla cattiva strada senza volerlo davvero poiché la tragedia del caso luttuoso forza la sua mano costringendo la vittima sacrificale dell’istante in corso a piegarsi per il suddetto desiderio superiore, lasciandosi addirittura vessare dalle contingenze fuori controllo in direzione di cui il capro espiatorio sta indossando, con una cieca consapevolezza da guinness dei primati, le vesti di un testimone oculare troppo presente sulla scena del crimine per non essere sua parte integrante, chiunque decida di voler sopravvivere nonostante la repentina modifica di rotta è spinto a percepire, nel suo cuore ridotto a brandelli per il voltagabbana subito, il giusto spirito di adattamento alla nuova situazione apertasi per un errore non suo alle dipendenze del prossimo.
Eppure, forse il vero problema da risolvere non avrà pertinenza con la realtà dove si è accidentalmente caduti, ma nelle sfide inedite che la vita ha in serbo per la persona che si è diventati da un giorno con l’altro.
Malgrado la coppia vincente di fondamentali espressivi adottata da Catherine Hubback possa assumere gli scalognati lineamenti di debolezze non troppo nascoste che rischiano di far storcere qualche naso abituato a un’opposta struttura rilegata, un po’ di leggerezza da una parte un po’ di brevità dall’altra, giostra impazzita dalla noia sconfitta che, attraverso un minuscolo pugno di carta vergata e un’esigua tavolozza di argomenti disimpegnati, regala ai viandanti letterari più pretenziosi l’occasione di muovere critiche a destra e a manca poiché la semplicità diffusa in evidenti ristrettezze non sempre incontra i gusti della maggior parte di chi si diletta nelle immersioni nero seppia, La sorella minore è il perfetto discendente degli storici di una volta, gigante in miniatura che, ponendo ottime basi dalla robustezza intrinseca per dare il via a una trilogia completa sui vari livelli attesi da un qualsiasi uditorio in fibrillazione, personaggi caratterizzati nei minimi dettagli, sentimenti rappresentati nel miglior modo possibile e legami così ben descritti da parere tangibili, riporta in auge l’opera interrotta di una mirabile autrice inglese dalla quale non prende solo l’idea ma ne realizza uno sviluppo, causa ed effetto che, dopo aver messo in allarme grazie al suo obiettivo non velato, permette all’impossibile di diventare possibile e superare le aspettative nutrite.
Il Reverendo John Watson, che aveva ricoperto la sua carica nel villaggio di Winston per venti anni, non era sempre stato l’invalido indolente che appariva a coloro che lo avevano conosciuto negli ultimi dieci anni.
Si ringrazia la casa editrice Vintage Editore per la copia ricevuta in omaggio.
#prodottofornitoda #copiaomaggio
Valutazione:
Scheda libro
Titolo: La sorella minore
Serie: I Watson #1
Autrice: Catherine Hubback
Casa editrice: Vintage Editore
Pagine: 254
Anno di pubblicazione: 2021
Genere: Regency
Costo versione ebook: –
Costo versione cartacea: 15.00 euro
Link d’acquisto: Amazon (cartaceo)
Trama: Cresciuta dai suoi ricchi zii, Emma Watson ha vissuto una vita molto diversa dalle sue sorelle e dai suoi fratelli. Ma dopo la morte dell’amato zio e le seconde nozze della sconsiderata zia, si troverà costretta a far ritorno nella più modesta casa paterna, dove avrà modo di conoscere la propria famiglia e confrontarsi con uno stile di vita e una mentalità completamente diverse dalle sue. In una famiglia di umili condizioni, in cui il matrimonio sembra essere l’unica speranza di salvezza per le sorelle, l’orgoglio di Emma non mancherà di creare stupore e ammirazione. La sua bellezza e il suo carattere deciso la metteranno fin da subito sotto gli occhi attenti dei giovanotti del circondario, arrivando a stuzzicare l’interesse anche dei membri della society. Ma se gli occhi possono essere accecati dal bagliore dello sfarzo, al cuore a volte basta un sussurro sincero per cedere definitivamente…
Creazione a cura di Alessandra, admin del blog Libri: Sulle ali dell’immaginazione
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