Nonostante da tempo stessi covando determinati pensieri sul mio operato di blogger, illuminanti riflessioni concernenti più che altro la nozione alle spalle della quale il dispensatore medio di suggerimenti letterari online si trincera per un senso di organicità verso i suoi brillanti compagni d’arme, durante il lockdown con cui, volenti o nolenti, abbiamo dovuto condividere tre lunghissimi mesi, ho avuto l’opportunità di sondare meglio la tal faccenda, navigando nelle sue acque per esplorarne tutti i meandri, fondale incluso.
Ciò che si è stagliato all’orizzonte di queste mie elucubrazioni profonde e assidue, è stata la forte consapevolezza di volermi semplicemente definire con l’unica e sola apposizione capace di dare un senso alla mia essenza intrinseca, lettrice, la tanto rara quanto abusata parola che, perdendo durante il tragitto gli sciocchi luoghi comuni in grado di cesellare, in spazi davvero ristretti, qualsiasi reticente alle omologazioni, mi ha permesso di comprendere l’evidente fallimento della mia persona poiché, nel confronto scomodo con chi, invece, è sulla giusta cresta dell’onda, è assai cristallina la mia rovina già in partenza.
Quindi, di fronte al vergognoso ritardo nel consegnare l’odierna recensione per Amazon Publishing, sebbene un’amica sia stata così gentile da regalarmelo per lo scorso Natale in formato cartaceo, armata del contemporaneamente salvifico e diabolico abbonamento a Kindle Unlimited che mi sono donata perché, sotto sotto, pure io sono una brava ragazza meritevole di auto-coccolarsi, per fare ammenda con la mia coscienza molto “sporca” ho voluto prendere in prestito l’ebook di Amabile Giusti dal titolo Non cercavo qualcuno da amare, una storia bellissima, letta appena la casa editrice me l’ha inviata, che ho voluto proprio rileggere per cercare di allontanarmi dal buco nero in cui sono piombata nel mentre della clausura forzata: cogliendo l’occasione mensile di Questa volta leggo nata dalla collaborazione de La lettrice sulle nuvole -perdonami, Chiara, perché so che questa scrittrice è bandita dal tuo carnet di avventuriera delle pagine inchiostrate- e Dolci del rifugio Le mie ossessioni librose, per rispondere alla tematica Un libro comprato in quarantena, con una nuova puntata della rubrica Istantanee di lettrice, vi porto a conoscere Jane e Aron, coppia pazzesca che è riuscita a toccarmi nel profondo, più di molti altri duo di questa penna italiana.

Creazione a cura di Dolci del blog Le mie ossessioni librose

 

 

 

 

A volte, anche vivere nell’ombra risulta difficile, in particolar modo quando l’eterno susseguirsi dell’implacabile destino pare costringere le vittime designate ad affiorare dal nero oblio del grigio anonimato esclusivamente per consacrarsi al limpido chiarore del sole, palesando, nell’emblematico istante meno opportuno di tutti, la personale essenza interiore alla pubblica piazza ove il ludibrio più infimo, troppo spesso, è riconosciuto quale assoluto padrone di casa.
Eppure, fra un’occhiataccia di sbieco a destra e a manca un ghigno di canzonatura, alla fine sgranchirsi gli arti inferiori e, come reazione derivata, uscire dal proprio nascondiglio potrebbero condurre, insieme, verso un pozzo immenso di così sorprendenti risvolti da capovolgere la partita di un’intera esistenza a favore della sua preda, magari non solo permettendole di rendersi conto dell’enorme potenziale (mal)celato che serba nel cuore ormai ridotto ad arrancanti singulti, ma concedendole anche quell’amore impossibile al quale si era votata da una certa distanza di sicurezza, lontananze entrambe che obbligano a mettersi davvero in discussione, nel lavoro meccanico che si ha sempre svolto, nei principi retti su cui si ha sempre fatto affidamento, nei sogni utopici per i quali si ha sempre perso e nell’amara vita che si ha sempre sottovalutato.

Tramite un modus operandi narrativo del quale i suoi più diligenti e sfegatati conoscitori si sono ormai nutriti per filo e per segno negli episodi di carta inchiostrata antecedenti all’opera da me presa in esame oggi, ripetizione benaccetta che, nonostante possa sottintendere un’esatta mancanza di opzioni ideali da cui trarre a briglie sciolte nuovi progetti per la reale concretizzazione di eleganti baleni dai chiari lessemi, si è peraltro identificata, con un ampio riscontro positivo nel tempo, come infallibile metodologia grazie alla quale una penna della sua notevole caratura può brillare di luce propria nonché riflessa, attraverso Non cercavo qualcuno da amare Amabile Giusti tende l’ennesima imboscata al cuore del suo incredulo uditorio, mastodontico paretaio di sentimenti angosciati che, dopo le loro esplosioni interiori coloranti un’argomentazione tanto complessa quanto rilevante per mezzo di varie pennellate dalla naturale serietà descrittiva, origina una coppia di forti main characters spezzata nel profondo e ricomposta in superficie, individui complementari che, parlando per sé in un alternarsi di focus a effetto, percorrono lo stesso tragitto esistenziale, aggiungendo minuzie all’uno per cancellare incertezze all’altra, gioco micidiale di scacco al re che non solo abbindola gli spiriti, ma riesce pure a circuire gli intelletti.

I sogni fanno più male dell’assenza di sogni. Quando si è come me, sognare significa farsi male due volte.

 

 

 

 

Si ringrazia la casa editrice Amazon Publishing per la copia ricevuta in omaggio.
#prodottofornitoda #copiaomaggio

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Non volevo qualcuno da amare
Autrice: Amabile Giusti
Casa editrice: Amazon Publishing
Pagine: 347
Anno di pubblicazione: 2019
Genere: Romance
Costo versione ebook: 3.99 euro
Costo versione cartacea: 9.99 euro
Link d’acquisto: Amazon (ebook), Amazon (cartaceo)
Sinossi: Un grande amore può nascere dalle ceneri di un grande dolore.

Aron ha trentadue anni, è un ricco avvocato di New York e vive in un attico vicino a Central Park. La sua abilità professionale è pari al suo cinico distacco dalle emozioni. Un tradimento d’amore, quando era poco più di un adolescente, ha minato la sua fiducia nel prossimo e sprangato il suo cuore.
Jane ha ventitré anni ed è stata ferita nell’anima e nel corpo. Vive in un piccolo seminterrato nel Queens e fa un lavoro modesto. Non ha amicizie: i legami la obbligherebbero a svelare cosa ha interrotto la sua infanzia e distrutto la sua vita. Non cerca l’amore, è impossibile che qualcuno si interessi a lei, ha troppe cicatrici sul suo corpo e un buio profondo dentro.
Tuttavia, con la complicità di una causa pro bono che costringe Aron a rappresentare Jane in giudizio, lui non può fare a meno di notarla. Jane è così diversa dalle donne che di solito frequenta, così delicata e misteriosa, così poco propensa a cadergli fra le braccia, da esserne incuriosito suo malgrado. Il coraggio di Jane, la sua sensibilità, la sua sensualità inconsapevole lo spingono a voler scoprire cosa nasconde.
La bellezza, però, non è negli occhi di chi la guarda in modo superficiale ma nel cuore di chi la vede davvero: sullo sfondo di una scintillante New York, nascerà un legame tra un uomo che non vuole più amare e una donna che non pensa di poter essere amata?

 

 

Creazione a cura di Dolci del blog Le mie ossessioni librose