Sebbene in questi giorni mi trovi praticamente in apnea su tutti i fronti possibili e immaginabili -mentre a destra abbiamo la possibilità di concederci la visione del lavoro, sempre sul pezzo quando si tratta di sommergere le sue vittime mediante sorpresine più o meno impreviste che sanno affossare mente, corpo e tempo a disposizione della qualunque alla propria mercé, a sinistra, invece, il destino ci ha concesso l’opportunità di osservare, nella sua globale bellezza, la musa scrittrice che, nonostante riveli un hobby molto appurato nell’anno funesto appena trascorso, soprattutto negli ultimi mesi in cui ci si è prefissati obiettivi quotidiani da non sottovalutare mai, toglie la vita dalle vene delle sue prede senza chiedere troppi permessi perché essa non solo può, ma deve anche-, quando rifletto sul mio wrap up di maggio fino ad adesso, mi viene da piangere perché, più mi avvicino al 31, più mi rendo conto di aver dedicato davvero pochissime ore al mio sport preferito in assoluto, l’immersione con bombole d’ossigeno a seguito nel magico mondo dell’inchiostro stampato su carta -vi dirò la verità, gente! Mi immalinconisco ulteriormente se penso alla bellissima storia che si trova sul mio comodino nel presente momento: ho iniziato la mia avventura con La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker sull’onda dell’amore che è sorto nel mio cuore dopo la visione della serie televisiva con Patrick “Dottor Stranamore” Dempsey su Top Crime! Sì, ho aspettato ere geologiche prima di procedere con questo salto nel vuoto, ma, lo sapete meglio di me, certi lettori hanno “paura” dei tomi: voi da che parte state? Pro, contro o nel mezzo come me?-.
Fortunatamente, quando il trio organizzatore della rubrica condivisa Questa volta leggo -vi lascio un piccolo reminder in merito: io e le mie intrepide compagne ci ritroviamo una tantum a parlare di libri rispondenti a un determinato tema scelto nel gruppo Facebook dedicato che, da qualche rendez-vous a questa parte, è identificato da un solo vocabolo specifico: esso può collegarsi al titolo dell’opera, alla sua copertina o al suo contenuto, a seconda di cosa desideriamo di volta in volta- ha lasciato trapelare la parola Rosa, il primo volume che mi è balenato nel cervello in risposta all’argomento proposto è stato il minuscolo racconto lungo su sfondo gotico di Joseph Sheridan Le Fanu, La storia segreta di una contessa irlandese, l’ennesimo tesoro letterario targato ABEditore che sono orgogliosa di mostrare nella mia piccola libreria personale e che ho avuto l’occasione sia di divorare sia di amare all’inizio di aprile: siete pronti a scoprire insieme a me se il suddetto titolo ha conquistato, di diritto, un posticino nel mio cuore? Attenzione, spoiler! Avendogli dedicato un articolo dello spazietto Ambarabà -per chi ancora non lo sapesse, è la parentesi nicchiosa in cui inserisco i miei suggerimenti letterari affinché l’utenza venga, spero, incuriosita a riguardo-, direi che una risposta precisa non è così necessaria.

Creazione a cura di Dolci del blog Le mie ossessioni librose

 

 

 

 

Alla ricerca di una piccola grande storia con cui intrattenersi per qualche ora
Profonda curiosità verso una narrazione antica dal sapore moderno della prima persona
Amore smisurato per un’ineccepibile qualità riguardante sia la traduzione sia la cover
Voglia estrema di perdersi negli oscuri meandri di un racconto ove l’ansia regna sovrana
Ingente brama di abbracciare il gotico dopo un periodo a base di zucchero troppo filato

 

 

 

Avvalendosi della diffusa tecnica narrativa che, per somma eccellenza, riesce a coinvolgere il lettore medio più di quanto lo stile a sé opposto eppure concorde potrebbe mai ottenere dall’uditorio a causa dei suoi distintivi lineamenti di base, prima persona della voce espositiva che, fraternizzando con il pubblico sin dalla riga numero 1 della minuscola opera targata ABEditore, induce all’attonimento generale per la sua straordinariamente concreta esistenza tra le pagine di un bijoux gotico del 1880 ove il troppo attendibile ragguaglio fattuale in terza non avrebbe parimenti sorpreso le aspettative nutrite in merito dagli habitué trasognati nello zelante osservare di righe vergate in sequenza, La storia segreta di una contessa irlandese rappresenta un enigma del passato rivelato nel presente per tentare di affrontare infine il futuro, una vera e propria liberazione, sia spassionata sia appassionata, delle memorie di una vita che, resa in nome dell’amicizia generatasi dal nulla per la scelta condivisa da entrambe le parti interessate, fornisce un clima vigoroso nei recessi del quale l’avvicendarsi degli eventi e il crescendo dei sentimenti guidano i voyeur della carta inchiostrata con l’emblematica flemma di chi sa benissimo qual è l’ultima destinazione del suo memorabile viaggio, quell’acme sublime al cui livello trascendentale, come se fossero amiche d’infanzia, si riuniscono, da un lato, la vecchia inquietudine e, dall’altro, una nuova consapevolezza, sorelle di sangue malato che, fin dalla grafica pregevole del racconto lungo di Joseph Sheridan Le Fanu, colpiscono, affondano, inabissano.

 

 

 

 

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: La storia segreta di una contessa irlandese
Autore: Joseph Sheridan Le Fanu
Casa editrice: ABEditore
Pagine: 100
Anno di pubblicazione: 2020
Genere: Music Romance
Costo versione ebook:
Costo versione cartacea: 6.90 euro
Link d’acquisto: Amazon (cartaceo)
Trama: Lady Margaret è l’unica erede dell’immensa fortuna di un nobile. Alla morte del padre, non avendo ancora raggiunto la maggiore età, va a vivere con il fratello di lui e la sua famiglia, che lei non ha mai conosciuto. Lo zio, Sir Arthur, vive in un vecchio palazzo in isolamento volontario, in seguito ai pettegolezzi e alle accuse a lui mosse a causa di un misterioso suicidio avvenuto tra le mura del suo castello. Quando Margaret giunge al palazzo di Carrickleigh, l’accoglienza calorosa della cugina Emily e quella apparentemente affettuosa dello zio la confortano, facendola sentire la benvenuta. L’unico a metterla a disagio è il cugino Edward, per il quale sin dall’inizio prova disprezzo: in effetti l’uomo, in combutta con il padre, vuole costringerla a un matrimonio che lo faccia entrare in possesso della sua eredità. La fanciulla non ha intenzione di accondiscendere ai loro desideri, ma questa sua ribellione si rivelerà pericolosa…

 

 

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