Sebbene sia una persona molto razionale che, quindi, va a usufruire della logica spesso e volentieri pure in contingenze inadatte a un tale consumo di potenza neurale -dopotutto, sto per laurearmi, di nuovo, in ingegneria informatica, vorrà pur dire qualcosa-, molto più di quanto a volte vorrei, fa la sua comparsa nel parco giochi della mia vita un’inclinazione del carattere distinguente la sottoscritta che tende a osservare il mondo attraverso una lente di ingrandimento dalla caleidoscopica fattura, un arcobaleno fuori dagli schemi che mi concede l’ebbrezza di abbracciare una sorta di folle creatività atta a spingermi laddove non sono mai stata prima.
Perciò, quando, di fronte alla richiesta Un libro fantasy, tematica di giugno della rubrica Questa volta leggo ideata dalla Comandante del blog La lettrice sulle nuvole e la sua partner in crime Dolci de Le mie ossessioni librose, ho acceduto ad Amazon e ho comprato un ebook che avevo in wishlist dal suo primo giorno d’uscita, il paranormal romance di Laura Fiamenghi, malgrado avessi già in lettura una trilogia rispondente al particolare genere scelto per il mese corrente -come la definirebbe, più o meno, il buon Gatto Silvestro se fosse al mio posto? Una sinfonia di sogliole trash, sicuramente- poiché, in fin dei conti, sono una grande spendacciona e ho voluto dimostrarlo in quest’ennesima occasione d’oro, non ho subito pensato all’enorme coincidenza che è apparsa dal nonnulla, l’equivalenza senz’ombra di dubbio fra le ambientazioni spaziali di questo primo titolo dell’autrice che leggo e del racconto di mio pugno che pubblicherò questa sera su La Nicchia Letteraria, il bellissimo mare che tanto si agogna dopo una primavera trascorsa barricati in casa attendendo sviluppi migliori.
Oggi, infatti, per celebrare un paradiso terrestre nel quale nascondersi, almeno virtualmente per i meno fortunati fra noi, grazie all’odierna puntata con Istantanee di lettrice, cerco di inquadrare per voi la storia di Kate, una sportiva sicura delle sue capacità che ama la distesa cristallina dove suole passare le proprie ore con la tavola da surf con infinita devozione e assoluta monogamia.
Creazione a cura di Dolci del blog Le mie ossessioni librose
Può un giorno qualunque dedicato alla più grande e intima passione tramutarsi in un sogno così a occhi aperti che con la realtà ha davvero poco da spartire se non, in maniera assai bislacca, le sue tangibili fattezze di anima concreta, una lontanamente remota fantasia che, deridendo le sicurezze della sua vittima in merito a questo e quello, rincara la dose per mostrarle un lato (im)possibile sotto ogni punto di vista? Quando l’inaspettato decide di fare una visita a chicchessia, per lieve o notevole che possa sembrare l’avvento del suddetto fenomeno, essa risulterà sempre sufficiente affinché l’esistenza, per come è stata concepita dalle origini del tutto, cambi dalla A alla Z, recando, fra i cavalloni delle sue novità, importanti svecchiamenti sia su un piano fisico sia a livello psicologico, la chiusura tormentata di una storia tossica ormai finita per il prologo di un’altra, la sola e unica, a venire, l’esaurirsi di un obiettivo capace di muovere l’universo del suo portatore sano in favore di un traguardo simile eppure completamente diverso che gli cambierà la vita, l’abbandono di quello che si è per abbracciare il vero io nascosto nei fondali di un mare ancora da scoprire sul serio ove la matassa della felicità si nasconde allo sguardo per poi dipanarsi a chi vorrà osservare. Se, però, si sarà in grado di accettare l’elargire del destino, è ancora ignoto: il coraggio verrà meno o avrà la sua occasione per emergere?
Nonostante avrei preferito trovare maggior azione nella scena clou della vicenda raccontata, un tripudio di appena abbozzate descrizioni che si è rivelato tanto povero di contenuti presentati all’uditorio quanto limitato nel dispensare parole a riguardo, immagini solo schizzate che, malgrado celassero una pittoresca situazione interessante dalla quale poter sicuramente ricavare un miglior prodotto finale, si sono limitate a dare un semplice antipasto ai divoratori di carta e china, quasi inducendoli a viaggiare, da destra a sinistra o da sinistra a destra, nell’eco luminosa di una stella cadente dal decesso già annunciato, Il Dono del Mare è l’Atlantide dei pelaghi inchiostrati, una storia d’amore che, mischiando la contemporaneità dei giorni nostri a un’ambientazione concernente il genere fantasy, riporta in auge una stirpe mitologica assai bistrattata nella parentesi del sovrannaturale, le belle e fameliche sirene, incantevoli esemplari femminili che, conquistando charme ed erotismo alla mano, riescono nel persuadere anche il lettore a valutare affermativamente l’opera di Laura Fiamenghi, mano italiana dalla stoffa evidentissima che dimostra di possedere l’abilità del tratteggio con finitezza, personaggi sgorganti dalle sue dita frementi che, conversando poco di sé, si ingraziano molto gli altri.
La marea si stava alzando. Kate era già in mare, seduta a cavalcioni della sua nuova tavola, con le gambe immerse in acqua.
Scheda libro
Titolo: Il Dono del Mare
Autrice: Laura Fiamenghi
Casa editrice: –
Pagine: 283
Anno di pubblicazione: 2020
Genere: Paranormal Romance
Costo versione ebook: 1.99 euro
Costo versione cartacea: 12.00 euro
Link d’acquisto: Amazon (ebook), Amazon (cartaceo)
Sinossi: Kate ha una sola passione: le onde. Il Mare è tutta la sua vita e la sua ambizione è diventare la surfista migliore di sempre. Un giorno, tra le onde, batte un’avversaria inaspettata: una Sirena. Vince, così, un premio che non è certa di voler accettare.
Il Popolo del Mare, le Sirene e i Tritoni di Atlantide, sono nel bel mezzo di un evento che attendono con trepidazione da tempo: la Sfida. Una gara da cui dipende l’incoronazione del prossimo Re del Mare, colui che regnerà su tutti i mari per i prossimi cinque secoli, salvandoli dalla devastazione in cui l’ultimo sovrano li ha gettati.
Nick, il miglior guerriero della Stirpe degli Abissi, è disposto a tutto per spodestare il tiranno. Deve vincere la Sfida, ma Poseidone ha altri piani per lui: andare sulla terra ferma e convincere un’umana ad accettare il Dono del Mare.
Si raccontava che le Sirene amassero sfidarsi tra le schiume delle onde, contendendosi l’un l’altra i cavalloni più impetuosi. Se un umano si univa a quel gioco, riuscendo a battere una Sirena, egli aveva diritto a reclamare il Dono del Mare, diventando egli stesso un immortale.
Creazione a cura di Dolci del blog Le mie ossessioni librose
1 Luglio 2020 at 22:49
Per colpa chissà di chi, ho già segnato questo titolo.
Adesso poi ne sono ancora più curiosa