Avete presente quando vi siete così assuefatti a una routine mensile che, sebbene non abbia ancora perso la sua carica di novità considerando sia cominciata oggettivamente da poco, vi pare di esservi sempre calati nei panni di chi, come voi, passa il tempo a rendere giustizia alla suddetta quotidianità (non) troppo ordinaria?
Dal momento in cui io, Susy de I miei magici mondi, Tania di My Crea Bookish Kingdom e Catia del blog Rivendell: Katy Booklover abbiamo deciso di intraprendere all together il viaggio chiamato Quattro Lady per un libro, mi sono sentita già talmente abituata a questi rendez-vous opinionistici da percepire subito il sentore di casa appena mi appropinquavo al loro uscio.
Oggi, perciò, sono molto felice di parlarvi, assieme alle mie compagne di avventura, de Una dama pericolosa, primo volume della trilogia Le Fanciulle Guerriere di Rivenloch di Glynnis Campbell, evidenziando, in particolar modo, lo Stile di Scrittura dell’autrice: like always, le altre lit-blogger si occuperanno di Trama, Personaggi e Ambientazione. Pronti a salpare con noi?
Creazione a cura di Tania, admin del blog My Crea Bookish Kingdom
Tralasciando la sia palese sia drammatica mancanza di contenuti alle fondamenta di cui una qualsiasi cronistoria, seppur promettente meraviglie a non finire, è in grado di scivolare sul declivio di una precoce rovina nell’intorno del suo mesto fondovalle, carenza significativa di eventi temporali e ambientazioni spaziali che purtroppo, nonostante la bellezza di quanto si arguisce durante la lettura del movimento principale e dei suoi protagonisti, si sente alla pari di una nota dolente nel background di un’armoniosa melodia d’epoca remota ove approfondimenti inevitabili avrebbero certamente migliorato l’atmosfera vergata espandendo la quantità dei capitoli a disposizione per i viandanti delle pagine inchiostrate, l’antico stile di Glynnis Campbell bersaglia l’uditorio con disarmante facilità grazie alla scorrevolezza insita nelle frasi passionali adottate per Una dama pericolosa.
Mastio – È la torre principale dei castelli durante il Medioevo e fino al sec. XVI. Ebbe funzione di ridotto centrale di tutta l’opera difensiva. In esso si ricoverava il castellano con i suoi più intimi, quando riteneva poco sicuro il resto della fortezza.
Sebbene il carattere autoconclusivo di questo primo volume della trilogia Le Fanciulle Guerriere di Rivenloch sia minato alla sua base poiché davvero troppi particolari sono lasciati al caso forse presente nei suoi due seguiti a venire, i cosiddetti buchi di trama che, malgrado non si riferiscano ai main character Deirdre e Pagan, lasciano un così forte senso di insoddisfatta vacuità nel cuore del lettore da indurre lo stesso a voler recuperare le storie concernenti prima Helena poi Miriel per avere le risposte necessarie e sufficienti alla sua curiosità, l’ottima padronanza dell’autrice nei riguardi del vocabolario militare, sia sotto l’aspetto dei combattimenti veri e propri, sia in merito all’eccezionale sfera vestiaria, è caratteristica indubbia di estrema lode, grande punto a favore che, sorvolando sul decesso prematuro di prologo ed epilogo, aiuta per la non bocciatura completa.
Usbergo – Indumento protettivo del corpo, in uso nel medioevo per la difesa personale del guerriero.
Scheda libro
Titolo: Una dama pericolosa
Serie: Le Fanciulle Guerriere di Rivenloch #1
Autrice: Glynnis Campbell
Casa editrice: –
Pagine: 312
Anno di pubblicazione: 2017
Genere: Romance storico
Costo versione ebook: Gratis
Costo versione cartacea: –
Link d’acquisto: Amazon (ebook)
Sinossi: Nata con una spada in mano e cresciuta senza temere nessuno, Deirdre di Rivenloch non rifiuta mai uno scontro e non volge mai la schiena a ciò che minaccia le sue terre o la sua famiglia. Ma non ha mai nemmeno conosciuto un uomo come sir Pagan Cameliard, il cavaliere altero e possente che giunge a Rivenloch su ordine del Re per suggellare un’alleanza matrimoniale. Per salvare la sorella minore, Deirdre raggira Pagan, costringendolo a sposarla, e si ritrova di fronte a un nuovo genere di avversario: uno che incrocia la spada con lei di giorno e che, di notte, cinge d’assedio il suo cuore.
26 Novembre 2020 at 16:24
Ancora una volta ci troviamo perfettamente d’accordo. Peccato perchè aveva un gran potenziale che a mio parere è stato sfruttato proprio male
26 Novembre 2020 at 18:00
Ciao Lara, sicuramente è un romanzo che ha delle pecche e diverse fragilità. Secondo me il punto di forza è la caratterizzazione dei personaggi, che sono atipici, specialemente quelli femminili. Inoltre ha una trama quasi priva di drammi se non solo vagamente accennati, altra atipicità.
29 Novembre 2020 at 18:32
Mi trovi d’accordo. Lo stile dell’autrice è semplice, piacevole, ma ha delle pecche che non si possono ignorare. Le mancanze di trama, nessun dramma o colpo di scena, niente che possa catturare l’interesse del lettore, a parte le sorelle così fuori dagli schemi dell’epoca.