A volte, molto più spesso di quanto possiate credere, accade che, per le occasioni veramente speciali, disseppelliamo rubriche oltremodo interessanti le quali, una tantum, spiccano casualmente nel nostro rifugio letterario, sfavillando di una luce propria capace di fendere la medaglia d’oro delle oscurità.
Quindi, siamo liete di aggiungere un nuovo appuntamento a Parliamo un po’, vuoi?, minuta raccolta di interviste che, quest’oggi, annovera un altro incontro ravvicinato con un autore dalla penna magistrale, un talento che la sottoscritta ha avuto modo di conoscere da vicino.
Matteo Bruno, nel presente articolo, ci parlerà della sua ultima opera dal titolo Waterloo – I cento giorni leggendari, una delle partecipanti alla campagna BookRoad, di cui vi faremo accenno nel seguente botta e risposta: prima di iniziare, però, cliccando qui, avrete modo di partecipare attivamente alla campagna dello scrittore perugino.
Buongiorno, Matteo! Per la seconda volta ci incontriamo di nuovo qui, nel piccolo anfratto blogosferico de La Nicchia Letteraria, per uno scambio di opinioni che, sono certa, mi farà ottima compagnia in questo venerdì di Giugno. Cogliendo l’occasione per ringraziarti della corrente intervista che ci concedi oggi, chiacchieriamo quanto basta della tua peripezia nei lidi sconosciuti di BookRoad, la novità in campo editoriale a cura della casa Leone Editore. Spiegaci qual è il motivo che ti ha spinto ad accedere all’inedita piattaforma di crowdfunding: semplice curiosità del mai affrontato o mero desiderio di mettersi in gioco?
✒ Buongiorno a te, Lady C.! È sempre un grande piacere fare un salto nel tuo mondo blogsferico in cui si respira odore di carta e inchiostro, grazie per avermi invitato. Mi chiedi di BookRoad? Ebbene diciamo che hai colto nel segno e che il desiderio di mettermi in gioco in modo diverso dal solito ha avuto un ruolo decisivo. Avevo già avuto un’esperienza di crowdfunding collaborando con una casa di produzione per la quale scrivevo sceneggiature di documentari, e dato che quella fu un’esperienza positiva – sia dal punto di vista dei risultati raggiunti che da quello del mio arricchimento professionale – quando l’Editore mi ha proposto di aderire a BookRoad ho accettato con entusiasmo, tanto più con un libro come Waterloo al quale tenevo in modo particolare, come spiegherò meglio in seguito.
Data la tua adesione alla suddetta campagna, penso che, a tuo avviso, sia la scelta migliore entrare in un universo come BookRoad, piuttosto che raggiungere la meta attraverso le solite strade già battute. Quindi, ti chiedo, come mai un autore dovrebbe aggiungersi alla cerchia di voi avventurieri del crowdfunding? Che vantaggi si potrebbero guadagnare da questo salto nel buio in piena regola?
✒ I vantaggi stanno principalmente nel poter saggiare la vendibilità commerciale del proprio libro prim’ancora della pubblicazione, riuscendo persino a raggiungere vari step di promozione garantiti da BookRoad mano a mano che il numero delle copie pre-ordinate aumenta. Faccio un esempio: se il primo step è quello della mera pubblicazione (comprendente editing, impaginazione, copertina, ecc.), i successivi riguardano investimenti mirati in stazioni, aeroporti, supermercati e catene librarie di tutto il territorio nazionale, consentendo così di raggiungere migliaia e migliaia di persone. Ma i vantaggi sono anche per gli aspiranti lettori che nel sito possono leggere comodamente il primo capitolo di ogni romanzo proposto e decidere di conseguenza, ottenendo anche un libro in omaggio tra 10 titoli del catalogo Leone Editore.
Per concludere la nostra piccola conversazione della quale non smetterò mai di esserti obbligata, discorriamo un po’ del romanzo con il quale partecipi alla realtà neonata, Waterloo – I cento giorni leggendari. Già il titolo, combinato alla sinossi oculata, facilita il lettore a gettarsi nella mischia della battaglia, perenni lotte dove anche i sentimenti paiono entrare in gioco senza esclusione di colpi: cosa dobbiamo aspettarci dal tuo nuovo protagonista? Giacomo Boschi sarà all’altezza dei tuoi precedenti main characters?
✒ Beh, mi auguro proprio di sì! Giacomo Boschi, un personaggio di fantasia, è un giovane originario dell’Elba pieno di ideali romantici innamorato sia di Bonaparte che di una ragazza di nome Elisa (ovviamente innamorato in modo diverso…), la quale però lo deluderà sposandosi con un ufficiale britannico dello staff diplomatico presente sull’isola e trovandosi così, dopo la fuga dell’imperatore, proiettata verso la battaglia sul fronte degli Alleati; Giacomo d’altro canto, roso dalla delusione d’amore, si arruolerà nei corazzieri, si accompagnerà ad un’indisciplinata ragazza francese che per qualche tempo gli farà dimenticare Elisa e verrà catapultato anche lui verso lo scontro finale. L’irrisolto rapporto di amore/amicizia tra Giacomo ed Elisa fa da collante all’intera trama, oltre ovviamente a epici combattimenti e avventure di ogni sorta, che abbondano in ciascuna pagina di questo libro. Permettimi di aggiungere che personalmente adoro l’epopea napoleonica e che da molto tempo sognavo di scrivere un libro che fosse ambientato nei tumultuosi anni del primo ‘800. L’ispirazione decisiva mi venne proprio la sera del 18 giugno 2015, bicentenario della battaglia, mentre guardavo un documentario dedicato all’evento. Che sia stato un segno del destino?!
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