Dopo essermi sincerata, nella data di ieri, che questo venerdì non è il 20 marzo, un’inusuale convinzione radicata nella mia testolina leggermente ebbra dalle contingenze attuali per la quale, tutt’oggi, rimango davvero stranita, evidenziando quanto una tale parentesi di vita italiana stia permettendo al vero virus infestante la nostra nazione di emergere indisturbato, totale ignoranza da gregge ostinato nel voler dimostrare l’analfabetismo tipico di qualcuno che non ha mai visto un neurone funzionante manco in cartolina, grazie all’ennesimo progetto organizzato dalla carissima Susy de I miei magici mondi la sottoscritta può disconnettersi dallo scempio bestiale che vede nei dintorni dei social per abbracciare in toto i suoi unici amici in casi di bisogno come il presente, compagni speciali dalle pagine vergate tramite i quali l’hashtag #iorestoacasa assume la sfumatura giusta per ritrovare dentro il sorriso perduto nonostante l’evidente tristezza al di fuori.
Sull’onda travolgente del primo Gruppo di Lettura tenutosi a cavallo fra gennaio e febbraio, La Nicchia Letteraria vi racconta i capitoli 23, 24 e 25 di Mirika, il secondo volume della trilogia romance-distopica di Monica Brizzi, La Principessa dei Mondi edita Genesis Publishing, battute finali, con tanto di SPOILER per cui siete avvisati, che non solo vi invoglieranno a fare con me il count-down per la pubblicazione di Collisione, ma vi faranno anche capire quanta verità nascondono le reactions alla mia lettura condivisa, WAT?!, Quindi?? e BOOM!!.

Creazione a cura della casa editrice Genesis Publishing

 

La battaglia nella sala si è conclusa esattamente com’è iniziata, lasciando alla nostra Principessa, quale strascico visibile, una minuscola eppure dolorante ferita di dardo al polpaccio: la proverbiale quiete dopo la tempesta appare senza sforzo nell’atmosfera circondante i sopravvissuti che tentano di recuperare, in ogni modo, le forze perse, nonostante nel loro cuore cominci ad albergare la paura del domani e i dubbi dell’oggi.
Fra questi ultimi, Niris non può fare a meno di chiedersi cosa succederà ora, domandandosi il ruolo che sicuramente dovrà andare a vestire nel post uccisione di Nantius, non dimenticandosi comunque delle stesse ultime affermazioni criptiche del fratello: inoltre, come mai le pistole degli umani e dei Mirikiani hanno delle similitudini così evidenti? I quesiti si moltiplicano seguendo le orme delle rivelazioni di Max, tanto dolci quanto distruttive per il povero animo della ragazza che sa troppo ma non vorrebbe essere nella posizione per farlo. Deciso di comune accordo di non farsi togliere i rispettivi marchi con il laser, entrambi vanno a medicarsi e, in un’alternanza di confessioni sulle false parole dette per proteggersi e sul costante bisogno mai abbandonato di coprirsi per passare inosservati, scoprono l’impensabile: chi erano i loro simili giunti, qualche mese prima, sul pianeta alieno che hanno confiscato gran parte delle macchine presenti da sempre nell’infermeria?

 

 

Fonte: Google Immagini

 

Malgrado sia di vitale importanza divulgare l’informazione appena ricevuta ai compagni facenti parte della spedizione su Mirika, per Niris e Max ora è giunto l’attimo opportuno di deporre armi e bagagli per permettere agli esperti di curare le contusioni attraverso la tecnologia aliena a loro disposizione: se la Principessa è costretta per la lesione al polpaccio a una breve seduta con il laser poiché non vuole assolutamente che i segni pregressi marchianti il suo corpo siano cancellati come nulla fosse accaduto, dopo qualche ferma reticenza dovuta al carattere scontroso che lo contraddistingue nei riguardi del personale medico, il Ribelle permette a Sadhara di medicargli la schiena. Eppure, l’apparente tranquillità del momento viene spezzata dalle elucubrazioni della ragazza. Dopo aver pensato ancora a quanto fosse ingiusto per il suo amato avere quel simbolo di schiavitù tatuato per l’eternità sul suo bellissimo involucro esterno, ella sente il peso dell’inevitabile avvenire calpestarle lo spirito, cuore in tumulto che, privato dell’anestesia per non lasciarsi andare a una dormita probabilmente ristoratrice, percepisce nel profondo la necessità di rimanere per sempre nell’infermeria. Tuttavia, con la gravosità nell’indole, a seguito della promessa di ritorno in quel luogo, Niris decide che è tempo di andare dagli altri, mentre persevera nel chiedersi cosa Max potrebbe pensare della morte di Nantius e di ciò che succederà a breve.

 

 

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L’ansia cresce a ogni passo che Niris regala alla strada tramite la quale si sta avviando inesorabilmente alla sala reale. L’istante che teme, infine, è in procinto di concretizzarsi e, oltre a pensare ai futuri cambiamenti da attuarsi fra le mura della corte mirikiana, non riesce a esimersi dal ponderare in merito alla reazione conseguente di Max: quando saprà tutti i particolari del guaio in cui si sono cacciati con la dipartita del ex tiranno alieno, la rabbia dell’uomo, già infiammata dalle poche e criptiche confessioni non motivate della Principessa, esploderà in pompa magna come ella crede? Fuggita dalla martellante richiesta di spiegazioni del Ribelle con una leggera corsa, nei meandri di quell’architettura imponente, verso il luogo di destinazione, la Regina non ancora tale si ritrova a scambiare, prima, battute con i suoi alleati, ricordando il cameratismo insito nel loro legame ormai ben collaudato, e, dopo, informazioni sia con Moresf sia con Mirist, testimoni inconsci di strani movimenti nella città dove alieni e umani hanno dato prova, tempo addietro, di una strana alleanza. Se si è già allestita l’organizzazione del funerale commemorativo di Malarka, la ragazza non è pronta per il destino impostole: anche per svincolarsi da ciò che dovrebbe essere per diventare ciò che è, permettendo quindi l’instaurazione di una repubblica, è costretta a sposarsi, non con Max. Reagire, adesso, è davvero un imperativo.

 

 

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