Anche se mi ritrovo spesso e volentieri, prima, a segnare nuovi titoli interessanti da mettere in wishlist, in seguito, a comprare i poc’anzi nominati testi quasi ne andasse della mia stessa esistenza, ogni giorno vivo la costante lotta contro il (mal)sano impulso di fare incetta di opere da aggiungere a quelle già in mio possesso, tesori di carta e inchiostro che, succulenti, chiamano le mie fauci sempre ben liete di mangiare a sbafo eccezionale letteratura.
Fra tutti i suoi innumerevoli obiettivi, la rubrica Cover Reveal è una tentatrice davvero capace nell’originare svariati germogli della medesima idea, piani strategici per cui imparare a sperperare il proprio denaro per nobili cause quali sono i libri.
Prima della chiusura estiva, Literary Romance annuncia la grafica stratosferica di una loro uscita settembrina, Non chiamarmi Lolita di Irene LeGentil, la storia di una ragazza, Alana Portinari, che, sebbene abbia un sogno preciso, vincere ai campionati nazionali di ginnastica ritmica, rischia di vedersi sgretolare il futuro in un battito di ciglia poiché servono tantissimi soldi per allenarsi nella palestra da lei scelta.
Alana Portinari ha un unico grande sogno: vincere ai campionati nazionali di ginnastica ritmica.
Coltiva questa disciplina fin da bambina sennonché, a causa della prematura morte della madre e per un infortunio che la allontana dal podio delle gare, la sua carriera subisce un arresto.
Decisa a rimettersi in gioco, Alana è costretta a lavorare di notte per pagarsi la retta dell’esclusiva palestra in cui si allena e, sotto mentite spoglie diventa la provocante ballerina Lolita di un night club. Qui incontra Derrick, atleta di fama mondiale, con cui inizia una relazione. Ma lui è anche il suo nuovo coach e le cose non vanno come dovrebbero.
Mentre il campionato si avvicina, Alana dovrà far chiarezza in se stessa prima di tutto, dovrà imparare ad acquisire fiducia verso il prossimo e capire se sarà all’altezza del proprio obiettivo: vincere la Nazionale con le sue uniche forze, la tenacia e la determinazione.
26 Luglio 2019 at 17:51
Quanta voglia di leggere questa storia