La Nicchia Letteraria è un piccolo anfratto dove chiunque può evadere dalla realtà e rifugiarsi tra le pagine accoglienti di un libro, un porto sicuro per i sottoscritti che, naufraghi della vita quotidiana, vogliamo solo trovare un appiglio per non affogare.

Il nostro blog nasce fondamentalmente per tre ragioni: l’amicizia tra due lettrici seriali, la passione per la lettura e la voglia di mettersi un po’ in gioco. Premettendo che non siamo altro che scrittrici allo sbaraglio, ci piaceva l’idea di mettere su carta – o meglio su schermo – ciò che i libri ci lasciano dentro per condividerlo con tutti coloro che passeranno di qui, che sia per una sbirciatina o per un tour de force libresco. In entrambi i casi fatelo senza pensarci troppo: leggere è nutrimento per la mente e per l’animo, quindi abbuffatevi pure, è completamente light.

 

 

Siete curiosi di conoscere maggiormente lo staff di questo blog letterario? Ecco qui una piccola descrizione dell’amministratrice unica de La Nicchia Letteraria e della sua collaboratrice esterna, con annesse due immagini che più si avvicinano alla nostra personalità.

 

 

Lettrice maniacale e accumulatrice seriale di cartacei ed ebook, sono fermamente convinta che un libro scritto bene possa piacere, indipendentemente dal suo genere, e per questo motivo leggo qualsiasi cosa. Oltre a questa passione, adoro scrivere, disegnare e suonare il pianoforte, interessi che cerco ogni giorno di approfondire per potermi migliorare sempre più. Un altro mio grande hobby, che sto leggermente trascurando da ormai troppo tempo, è il mondo dei videogiochi, un universo immenso tutto da esplorare, dal quale ho attinto il mio pseudonimo molto altolocato: dopotutto il mio vero nome è Lara e… Chi ha orecchie per intendere intenda.

 

 

Sono una persona errante. Da una parte è tipico della mia natura di inciampatrice nell’aria sbagliare – anche il mio pseudonimo è frutto di un errore in un certo senso, un errore perfetto per me tutto sommato -, dall’altra ho la tendenza a perdermi: nei pensieri, nel silenzio della notte, nella lettura soprattutto. E per ironia della sorte è proprio nei libri che mi sento meno persa. Apro il libro, lasciando le incertezze e le menate fuori dalla copertina, e divento la persona meno errante di questo mondo. Leggere non è mai sbagliato, neanche quando ti metti in testa di far fuori un libro di 400 pagine in una sera o finisci quasi per esserne inghiottito… quelli sono i rischi del mestiere, anche il lettore compulsivo ha i suoi e li ama nel profondo – ve lo dico per esperienza.