Nostalgici di BookRoad & Friends tramite cui vi presentiamo le campagne in corso sul nostro portale di fiducia, dandovi uno scorcio sommario delle opere ancora in gestazione?
Con oggi potrete mettere in letargo il vostro timore infondato perché arriva fresco fresco un ulteriore appuntamento della rubrica sopra citata nel quale sanciremo un grande e attesissimo ritorno sulla ribalta fantascientifica del mondo letterario.

Dopo un anno e mezzo circa dalla pubblicazione di Rusty Dogs a cura della casa editrice Leone Editore, Alessio Adami ha accettato la sfida lanciata dalla piattaforma di crowdfunding intraprendendo con essa il canonico percorso di quattro obiettivi con l’ausilio del secondo volume della serie, Rusty Dogs – Vittime della pace, nelle cui pagine la grande battaglia per la salvezza dell’umanità tra i Rusty Dogs e gli alieni raggiunge il suo culmine: disponibile alla prenotazione cliccando qui, questo pomeriggio l’autore lucchese si presta a una stimolante intervista in cui non solo conosceremo qualche retroscena del testo già ordinabile sul sito, ma verremo anche edotti di alcune curiosità in merito allo scrittore stesso.

 

Ciao Alessio! Siamo molto contenti di poter fare due chiacchiere insieme a te! Vuoi presentarti brevemente ai nostri lettori?

✒ Per prima cosa posso dirvi che sono un autore che scrive per passione! Amo viaggiare e adoro le arti marziali. I miei primi racconti risalgono agli anni ’90. Sono cresciuto negli anni ’80, con la musica, i telefilm, i vestiti, i romanzi degli anni ’80. In poche parole, i miei racconti nascono dall’illusione di essere invincibili degli anni ’80.

Com’è nata la tua passione per la scrittura?

✒ Scrivo da quando sono piccolo per canalizzare un disagio, di solito quando sto bene, non ho tempo per scrivere o altro. Con mio nonno leggevamo Trilussa, Cesare Viviani, poesie in vernacolo. Così iniziai a buttarne giù qualcuna anch’io. Poi come ogni scrittore, iniziai a desiderare che le mie parole venissero lette, quasi a voler dimostrare qualcosa al mondo.

Il tuo nuovo romanzo è in campagna sulla piattaforma crowdfunding di BookRoad. Sappiamo che si tratta del secondo capitolo della saga “Rusty dogs”, cosa dobbiamo aspettarci?

✒ È il secondo capitolo, ma non è necessario leggerli in ordine. Il romanzo è sempre incentrato sul gruppo sovversivo dei Rusty Dogs. Un gruppo nato negli anni ’70 che da mastini a difesa della libertà, invecchiando si sono ironicamente definiti appunto “cani arrugginiti”. Un gruppo di soldati, mercenari, strateghi, ladri, banchieri, ragionieri, religiosi, in poche parole un gruppo nato dalle più disparate estrazioni sociali, economiche, etniche o religiose. Persino qualche alieno è entrato a far parte dei Rusty Dogs. Persone che avevano compreso la direzione che stava prendendo il potere con la volontà di voler allineare e controllare la razza umana all’interno di un grande recinto. Oggi è semplice chiamarlo cloud, internet, è semplice parlare di genetica, ma ai tempi queste parole non esistevano. Il romanzo è incentrato sui nostri giorni. I Rusty Dogs combattono una guerra silenziosa contro i nostri padri genetici alieni, che una volta raggiunto l’obiettivo di aver radunato tutti i nostri pensieri nell’immenso cloud dei social, riescono più facilmente a individuare “quel DNA raffinato” necessario ai loro scopi. Una volta concluso il raccolto di DNA raffinato, in teoria, la razza umana dovrebbe essere resettata e far iniziare un nuovo raccolto. La guerra per la libertà genetica e di identità è già in corso.

C’è un autore o un’autrice al/alla quale ti ispiri?

✒ Non ho un modello preciso. Posso dirti cosa ho letto ultimamente solo perché li ho qui accanto: “Il grande”, una raccolta di Bukowski, “Un cammino di speranza” di Walesa, “A livella e altre poesie d’amore” di Totò.
In realtà cerco di ispirarmi alla mia quotidianità. Essendo sempre a contatto con la gente, cerco di cogliere il loro modo di muoversi sia mentalmente che fisicamente durante lo scorrere della giornata. Negli anni il modo di muoversi è brutalmente cambiato. Basti pensare che adesso abbiamo sacrificato un arto quasi completamente dedicandolo al telefono. Quindi anche la mimica, la postura, le tasche si sono adattate a questo accessorio. Ma anche il modo di affrontare la vita stessa è cambiato. Termini che prima non erano offensivi oggi lo sono. Il modo di affrontare la giornata, il problema, l’imprevisto, gli affetti. Chi è nato 40 anni fa, ha ricevuto un’educazione completamente diversa rispetto a chi è nato solo dieci anni dopo. Quindi la mia ispirazione non insegue un genere letterario o uno scrittore, ma cerca di avvicinarsi alla contemporaneità di domani. Ovviamente, questo vale per oggi, fra un anno non so come la penserò.

Come descriveresti il tuo romanzo utilizzando solamente tre aggettivi?

✒ Veloce, leggero, riflessivo.

Perché i lettori dovrebbero sostenere il tuo romanzo?

✒ I lettori che già mi conoscono, credo che possano sostenerlo o meno in funzione di un loro giudizio già acquisito. Per i miei non lettori, perché oltre al mio testo possono averne un altro omaggio. Per entrambi, perché alla fine è la ricerca di un contatto nuovo tra scrittore e lettore. In fondo ogni libro si compra a scatola chiusa. Anche quello già pubblicato. In questo caso, percepisco la possibilità di un contatto più forte tra le due figure: quella di chi scrive e quella di chi legge. Il lettore questa volta ha veramente in mano una parte dell’anima dell’autore, può decretare la fine dell’opera non solo con una cattiva recensione, ma impedendone addirittura la nascita semplicemente ignorandolo. Quindi perché sostenerlo? Perché la cosa fa sentire vive e legate due figure che difficilmente hanno possibilità di incontrarsi nel mondo reale: Lettore e Scrittore.