Anche se Marzo ormai è già iniziato da qualche giorno e, come di riflesso, le temperature climatiche si sono sintonizzate sulla sua medesima lunghezza d’onda richiamando una Primavera quasi alle porte, qui a La Nicchia Letteraria scegliamo di celebrare il nuovo mese una volta in più, giusto per essere certe di non tralasciare alcun dettaglio, partecipando attivamente a una nuovissima iniziativa targata collana Literary Romance di PubMe.

Creazione a cura di Simona, responsabile della collana Literary Romance di PubMe

Come specificato dal titolo dell’articolo stesso, questa mattina vi parlerò, attraverso le parole di Federica Cabras e il dreamcast balenatomi nella mente durante la lettura, del personaggio principale e dei characters secondari estrapolati direttamente da Un sogno, un amore e un equivoco, il romanzo dolce e divertente della suddetta autrice in cui la tale cinquina di individui respira e si esprime al meglio delle proprie capacità.

 

L’unica, vera e inimitabile protagonista di questa storia – una storia che si snoda tra colori pastello, piccole verità lanciate dal cielo stesso addosso ai personaggi, momenti di ironia e parentesi dolorose – è la (quasi) trentenne Virginia.
Virginia è una combinaguai, non riesce a stare ferma e, nel suo muoversi, è maldestra, sempre un po’ in aria, con il viso rivolto al cielo e mente piena di sogni… Come se, appunto, reggesse dei palloncini.

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È vera, leale e goffa ma anche molto passionale. Ama con una foga tale da farsi, spesso e volentieri, male. E odia anche con grande ardore, sebbene non sia capace di serbare rancore a lungo. Nella sua vita, per fortuna, non ha avuto inciampi significativi… ciononostante questo ha fatto sì che non crescesse nel modo corretto. Non è maturata poi troppo, la bella e confusionaria Virginia, e di anni ne dimostra certamente meno. Avrà comunque il modo di “diventare adulta”: complice una telefonata dei genitori – «Tesoro, sono finiti i fondi, devi trovare lavoro o tornare a casa con noi», questo il succo del discorso – e una serata alcolica (ahi ahi, cosa non fa l’alcool?) e partirà la sua “nuova vita”.
Alla fine del romanzo è diversa. Cambiata. Cresciuta.
Non ha perso la capacità di sognare, questo mai, ma riesce a far camminare i suoi sogni di pari passo con quella che è la vita reale – che non può essere fatta di nuvole – e con la necessaria esigenza di uno stipendio.

Nella rosa dei personaggi secondari va messo anche il bel Giorgio, il quarantenne (o poco più) che la fa innamorare quella sera – la sera alcolica, ricordate? – e che la aiuta a trovare lavoro. Giorgio, essendo più grande, è, oltre che estremamente bello, anche molto razionale; nonostante sia un uomo tutto d’un pezzo ed esca da un matrimonio fallito in modo abbastanza doloroso, Virginia lo rapisce subito con la sua allegria e la sua spigliatezza.

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È la sua pazzia a entrare nel suo cuore? Quel suo modo di essere divertente e goffa ma anche dolce e bisognosa di aiuto? Forse. O forse è il destino: nel libro è forte la presenza di un fato benevolo che fa andare le cose nel verso giusto. Comunque, i due, sebbene diversi, si trovano. Qualche battibecco c’è ma sono fatti l’uno per l’altra, questo è abbastanza chiaro.

Virginia divide il suo appartamento con tre coinquilini, Susanna, Giada e Stefano. Susanna è la personalità più forte, è bella quanto rigida. Complice un’educazione vecchio stampo – non piangere, non mostrare debolezza e tieni sempre un contegno – è fin troppo dura, con sé e con gli altri, ma Virginia le vuole bene. Diciamo che è una che dice le cose in faccia senza indorare la pillola… Io adoro le persone così, quelle cui se chiedi un consiglio non ti suggeriranno quello che vuoi sentire, la strada facile, ma quella che è giusta nonostante sia difficile.
Una curiosità? Io sono a metà tra Virginia e Susanna. Sono sognatrice e con la testa tra le nuvole come Virginia, ma inflessibile come Susanna. Non ammetto errori da me e dagli altri.
Giada e Stefano sono due anime gemelle ma non lo sanno. L’una dolce come il miele, l’amica che tutti desiderano dopo aver fatto una fesseria, l’altro un po’ menefreghista e “figo”.
Per costruire l’ambiente familiare di Virginia ho provato a chiedermi con chi avrei voluto vivere. Ecco, mi sono apparsi in mente loro tre.

Pezzo a parte merita la signora Ester Lai: 90enne con un segreto sulle spalle e chiave di volta di tutta la vicenda, porta con sé una storia che definire strappalacrime è riduttivo. È saggia, sempre ben vestita e seriosa ma ha gli occhi tristi. Per questo Virginia la adocchia e ne rimane affascinata.

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La signora Ester Lai rappresenta la verità, la ricerca della felicità, la saggezza e la vita che si scontra con la morte. E l’amore, soprattutto l’amore. Ma per scoprire perché dovete leggere il libro!

 

Allora, cosa ne dite? Le descrizioni della scrittrice vi hanno intrigato abbastanza da convincervi ad acquistare qui la versione digitale della sua opera o qui quella cartacea?
Invece, qualora aveste già letto il libro, approvate le mie scelte di prestavolto?
In ogni caso, ricordatevi che domani andrà online la seconda tappa dell’evento cominciato con l’odierna pubblicazione: cosa ci riserverà domani Linda Bertasi sul suo omonimo blog?