Malgrado sia sempre stata contraria a stilare l’elenco dei classici buoni propositi per il nuovo anno, una tradizione molto diffusa che, a mio avviso, sa solo mietere vittime grazie alla speranza donata nell’assurda corsa per raggiungere, in tempo utile, quelle mete specifiche in cui si è confidato per 365 giorni, se non 366, perché, ai miei conti fatti, incarna l’unica abitudine a doppio taglio capace di bruciare la miccia dell’ansia da prestazione, da una parte, e, dal lato opposto, lo stoppino della delusione finale, contravvenendo, quindi, alle più radicate sicurezze nella cui bambagia la mia indole si è trastullata a dovere, con piacere, e riflettendo, di conseguenza, su quali avrebbero potuto essere i suddetti traguardi da ravvisare con grande ingordigia nel mio piccolo mondo a sé stante in cui gareggiare con me stessa è proprio la disciplina praticata a caratura nazionale, ho scelto di annoverare fra gli obiettivi del 2020 una personale messa in gioco su qualsiasi campo di prova, ambiti differenti che non mi dispiacerebbe sondare da vicino mentre le settimane in divenire si succederanno l’una dietro l’altra, e la mia uscita trionfale da uno stato di pigrizia davvero abominevole, fermo immagine nel quale, spesso e volentieri, ancora adesso, la sottoscritta si ritrova congelata dalla testa ai piedi, volendo quasi rimanervi poiché alcuno stimolo esterno, incoraggiante al procedere in avanti, convince in toto la sua persona ormai fissata nel deperire prima della sua ora ultima.
Lo step inaugurale di questa era, nel mentre di cui, ve lo dico, le novità si sprecheranno con furba agevolezza, è, per certo, provare a recensire un libro subito dopo averlo assimilato mediante gli occhi curiosi di chi idolatra le pagine inchiostrate con ardente trasporto, non solo per rimanere in pari con il lavoro di blogger che, nell’ultimo periodo, ha cominciato a starmi così stretto da togliermi il respiro ogni qual volta riflettevo sugli impegni da evadere astenendomi dall’oltrepassare la scadenza ufficiale, ma anche per recuperare la vera passione che spinge noi dispensatori di pareri online dal connettersi ogni giorno con tutti gli utenti volenterosi a instaurare un rapporto basato su analogie e dissimilarità letterarie poiché il confronto nel dialogo è quanto di più bello due esseri umani possano spartire insieme.
Oggi, pertanto, attraverso una nuova puntata della mia rubrica Ambarabà in cui prescrivo opere di carta vergata meritevoli di attenzione a seconda dei Sintomi rilasciati dal vostro corpo, con immenso piacere elargisco la mia minuta opinione su Rebel, l’incipit della trilogia epic fantasy con sfumature distopiche di Greta Cipriano, The Defector Saga, la lettura sancente il principio della mia Reading Challenge su Goodreads per cui ringrazio Susy de I miei magici mondi perché è stata la sua infaticabile dedizione nell’organizzare l’odierno blogtour dedicato al presente titolo Genesis Publishing a permettermi di avvicinarmi al testo preso in esame questa mattina.

Creazione a cura di Tania, admin del blog My Crea Bookish Kingdom

 

Desiderio di sprofondare in un mondo fantasy ben strutturato
Necessità di una protagonista badass senza peli sulla lingua
Bisogno di una scrittura antica eppure contemporanea
Voglia di cambiare genere rispetto a quello delle letture precedenti
Esigenza di tornare all’ovile con un autore italiano

 

 

Si ringrazia la casa editrice Genesis Publishing per la copia ricevuta in omaggio.
#prodottofornitoda #copiaomaggio

 

Nonostante abbia tristemente riscontrato la considerevole mancanza di vocaboli nobili dallo stentoreo effetto altisonante, dizionario di un certo prestigio che, sebbene scenda in campo, nelle Terre di Nebbia, attraverso tanto lievi quanto sporadici costrutti evocanti il periodo temporale remoto a cui la letteratura fantastica a stampo epico dovrebbe ambire per il mio personale diletto soggettivo, rinunciano con affrettata imprudenza al palcoscenico di Rebel lasciando lo spazio ormai vuoto alla contemporanea immediatezza distintiva della penna scorrevole di Greta Cipriano, il primo volume della The Defector Saga offre al suo pubblico in bramoso ascolto di gesta eroiche una leggendaria main character dall’eccezionale normalità intrinseca che riesce a bersagliare il cuore tramite un atteggiamento fiero in grado sia di sbagliare con ingenua animosità sia di rimediare con estrema saggezza, crescita graduale di atteggiamento che viene nutrita dalla fiamma imperitura di una storia ben progettata dove, in maniera oltremodo inevitabile, prima di ghermire il cliffhanger non turbante, il lettore, ora circuito, vive sulla propria epidermide intrighi ancestrali e scellerate macchinazioni, coppia vincitrice che, però, scarna della giusta dinamicità nelle azioni, rinsecchisce ancor prima di fiorire nello splendore più genuino.

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Rebel
Serie: The Defector Saga #1
Autrice: Greta Cipriano
Casa editrice: Genesis Publishing
Pagine: 270
Anno di pubblicazione: 2018
Genere: Fantasy
Costo versione ebook: 3.99 euro
Costo versione cartacea: 11.60 euro
Link d’acquisto: Amazon (ebook), Amazon (cartaceo)
Trama: Nelle Terre di Nebbia nessuno sopravvive a lungo. Lo sa bene Alya Lovelace che, a diciannove anni, ha sempre dovuto lottare per sé e per la sua famiglia.
Questo fino a quando, sulla sua strada, incontra Dastan, un giovane e affascinante soldato di una terra lontana, che porta con sé un grande segreto.
Cosa ha a che fare Alya con la storia che lo straniero le racconta?
Catapultata in un mondo fatto di intrighi, giochi di potere e tradimenti, Alya scoprirà presto di essere chiamata a compiere delle scelte che potrebbero mettere a rischio la sua stessa vita e quella di chi le sta più a cuore.
Regni lontani, creature leggendarie e spietati invasori fanno da sfondo alla lotta all’ultimo sangue di cui Alya si trova, suo malgrado, a essere il cuore pulsante.

 

Creazione a cura di Tania, admin del blog My Crea Bookish Kingdom