Qual è il modo migliore per concludere un lunedì che di bello non ha avuto assolutamente niente? Se al primo posto risulta, di sicuro, leggere un buon libro, quell’amico di pagine e inchiostro che sarà sempre disponibile ad accoglierci quando la routine porta alla nostra attenzione istanti cupi e malinconici, attimi troppo consueti durante i quali anche respirare identifica un’ardua fatica da Ercole, levati, l’argento del podio viene vinto a mani basse dal dialogo riguardante le suddette storie, trame intricate capaci di farci sognare in un battito di ciglia mondi lontani nei cui anfratti gli habitué problematici evaporano e lasciano il loro spazio per il meglio a venire: perciò, con il cuore in mano e il sorriso sulle labbra, oggi sono davvero contenta di prendere parte all’iniziativa che l’autrice Arianna Ciancaleoni ha creato su misura per i suoi romanzi, un progetto cominciato a Marzo che si ultimerà il primo di Aprile con un bellissimo Review Party riguardante proprio le quattro opere edite della scrittrice.
Creazione a cura dell’autrice Arianna Ciancaleoni
Dopo aver iniziato il presente viaggio grazie all’Apparenza, tematica estrapolata da Lacrime di cioccolata e trattata dal blog Sognare Leggi e Sogna, si è voluto proseguire attraverso le pagine de Il lavoro perfetto dove il topic principale dell’Ansia è stato affrontato dal rifugio letterario Mariposa’s Books, dando, in seguito, il la al Pregiudizio di MxE che Il mio mondo nei libri ha citato attraverso degli estratti ricavati dal romanzo stesso: con l’obiettivo di chiudere il blogtour, questo pomeriggio La Nicchia Letteraria si occuperà dell’Odio, la sola e unica emozione basilare che sembra smuovere la protagonista di Vorresti essere me?, una donna forte eppure fragile che la vita non ha mai saputo né voluto risparmiare.
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Se qualcuno vi chiedesse cos’è l’avversione, voi cosa rispondereste? Sorvolando sul fatto che si potrebbe benissimo aprire un dizionario e risolvere la questione leggendo la definizione ivi presente, a mio avviso, considerato quanto io apprezzi usare esempi per spiegare un determinato concetto o una contingenza specifica, una serie di diapositive mentali che proiettano la giusta immagine atta a inquadrare qualsiasi lineamento indefinito e non fattuale, penso che la miglior strategia per esplicitare i punti chiave dell’ostilità sia rappresentare, con le pennellate necessarie, la tela Elettra, perno centrale intorno al quale l’ultima opera d’arte di Arianna Ciancaleoni ruota senza posa: fin dalle prime battute della sua esistenza su carta, infatti, il lettore non può fare a meno di rendersi conto che la quasi ventottenne sopra citata odia tutto e tutti attraverso una passione talmente viscerale da confondersi quasi con l’amore più ossessivo, entrambi due tormenti sconvolgenti che, come Catullo era riuscito a cristallizzare nei due versi del suo Carme LXXXV, ha l’abilità di trasportare una persona in un oblio privato sia della vita sia della morte, insieme.
Fonte: Pixabay
Volevo imprimermi nella mente tutto di lui, non volevo dimenticarlo mai più. Non volevo dimenticare una persona che, anche se solo per breve tempo, ero riuscita ad amare con un’intensità tale da trasformarsi nell’odio più cieco.
Estremamente asociale e altrettanto apatica, la protagonista di Vorresti essere me? sfoggia un crudele distacco, a tratti forse infondato, dal resto dell’universo, un mondo brutale da cui sente la necessità di allontanarsi imponendo alla sua indole, oltraggiata da antichi tradimenti, di assaporare un’immunità sui generis dall’epidemia della realtà, malattia invalidante in grado di distruggere i sognatori più ingenui, radendo al suolo il loro cuore pulsante che desidera soltanto essere compreso e amato nella stessa misura con la quale esso, con grandiosa ed esultante libertà, ricambierebbe con agevolezza, do ut des di affetti nel quale entrambe le parti non sono né vincitori né vinti: come qualsiasi essere umano dotato di animo gentile che, a seguito di circostanze poco liete, decide di chiudere i battenti ai sentimenti, pure Elettra, nell’istante in cui il fato stabilisce di elargirle scenari apocalittici nei quali la sconfitta evidente induce alla rottura dell’indole palpitante, acconsente di gettare la spugna, in maniera assai consapevole, abbracciando l’idea di vivere e, al contempo, non farlo davvero.
Fonte: Pixabay
Eppure, alla fine di ogni tunnel si ha sempre l’opportunità di vedere una luce sfolgorante che permette ai viandanti della galleria di ricredersi dal proprio negativismo, modificando completamente il punto di vista a cui si sono votati nel tempo e nello spazio: dopotutto, l’incontro casuale con un’anonima persona speciale racchiude la sufficiente scossa per defibrillare un corpo ormai fossilizzato in una stasi perenne, la medesima fotografia inalterata a livello della quale ogni nuovo evento in procinto di essere scivola via come acqua in una cascata, corrente elettrica capace di riesumare vetuste sensazioni di un ieri non tanto lontano dall’oggi, zavorra spregevole che diventa presente e delinea un futuro.
Tuttavia, è davvero così semplice e immediato la vocazione drastica a un opposto atteggiamento dove l’odio non sembra essere più contemplato?
Davvero basta questo per cambiare le carte in tavola e volgere la partita a proprio vantaggio?
La realtà, purtroppo, non è una favola ed Elettra lo sa bene: in fin dei conti, Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio vorrà pur dire qualcosa, no?
Nella vita, però, ho imparato a non fidarmi di nessuno.
Dove sono ora? Chi sono?
Davvero vuoi saperlo?
[…]
Ti basti sapere che ho iniziato la mia nuova vita, e che se stai leggendo questa storia, probabilmente sarò talmente lontana, anche da me stessa, da non temere più neanche di farla conoscere a tutti.
Sono libera.
E c’è un’altra cosa di cui sono certa: che vorresti essere me.
Creazione a cura dell’autrice Arianna Ciancaleoni
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