Con ancora nella testa l’epilogo di questa serie sci-fi a cura della talentuosa Grazia Cioce, un’autrice Genesis Publishing che ho conosciuto grazie al suo consigliatissimo chick-lit Gli effetti collaterali dell’amore -come ogni volta che termino una saga di cui mi sono innamorata nel corso della lettura, il mio cuore manca un battito e la mia anima perde un suo brandello per sempre-, grazie all’ulteriore organizzazione di Susy de I miei magici mondi, stamattina La Nicchia Letteraria partecipa al blogtour dedicato al capitolo conclusivo della Trilogia della Mutagenesi in uscita domani, Mutation – Il futuro è nel passato, le ultime vicissitudini adrenaliniche del trio Kimberly, Aaron e David.
Creazione a cura di Annarita della casa editrice Genesis Publishing
A seguito dell’intervista alla scrittrice da parte di Ely, passando prima per il fantastico quiz creato da Tania -il mio risultato è, ovviamente, il main character femminile e sono molto contenta di ciò perché mi è piaciuta davvero molto, nonostante qualche sporadica eccezione di atteggiamento che proprio non ho compreso del tutto- e, poi, attraverso il focus su Aaron ad opera di Catia, la sottoscritta si occupa di presentarvi, rullo di tamburi, la dottoressa Spencer, colei dalla quale dipende davvero tutto, tre libri magnifici, due amori profondi, un odio viscerale e la rivoluzione totale.
Ostinatamente in allerta per le minacce non troppo velate di un governo accentratore che, con lo scopo di raggiungere un presunto bene comune volto alla floridezza della sola specie considerata l’unica meritevole di esistenza, si impegna a scovare le diversità per poterle annientare in maniera definitiva, la dottoressa Kimberly Spencer è la classica ragazza casa-lavoro che si concede ben poche distrazioni, sia in solitaria sia in compagnia, poiché, lo sa benissimo fin dall’età di tre anni, non può fare altrimenti: in fin dei conti, lei è una mutazione, diversa sia dalle conosciute A sia dalle notorie B, e suo padre le ha sempre insegnato che è meglio nascondere chi si è per mostrarsi come vogliono gli altri.
Eppure, dinanzi all’ulteriore smacco con il quale la sorte decide di investirla alla pari di un treno in corsa, la ragazza tanto fragile quanto determinata accetta la sfida e rilancia la puntata.
Lo sono, questa volta lo sono.
Sono il padrone del mio destino. Il capitano della mia anima.
Sono libera, finalmente, libera di scegliere. Anche se la mia libertà durerà poco. Ma ormai l’ho capito: libertà è amare. È l’unica libertà che mi viene concessa e io scelgo di amare. E di rischiare tutto per questo.
Mentre viene sballottata in un tornado di emozioni ove inciampa un giorno sì e l’altro pure se si analizza sul serio la globalità degli eventi che è costretta a fronteggiare bando ai troppi indugi, la nostra speciale protagonista si ritrova sollecitata a scegliere fra una moltitudine di valide alternative, ognuna convergente a un ambo specifico di opzioni semplici neanche per sogno, a destra fuggire e a sinistra restare: se si ha la possibilità di abbracciare una nuova vita come se nulla sia successo, magari dimenticando il resto per ricominciare da capo in un altro luogo quanto si sarebbe dovuto percepire fin dall’inizio, perché si sente il bisogno di continuare l’usuale esistenza come se tutto sia successo, magari perpetrando quella battaglia a cui voler votare la propria persona per sentirsi parte di una strana normalità? Kimberly non desidera l’oblio, la sua memoria le è tanto cara quanto necessaria.
Non voglio dimenticare, non voglio mai più dimenticare nulla. Dimenticare è un po’ come morire. Ricordare fa male, ma significa che sono viva. Ricorderò, ricorderò tutto.
Anche quando la situazione rischia di precipitare in uno di quei baratri laddove sarebbe tremendamente utile un paracadute per evitare la morte certa sia mentale sia fisica, sebbene la sua natura molto umana talvolta la induca a gettare la spugna di fronte all’evidenza di una molto probabile disfatta, imponendole pure il sacrificio di sé in virtù del prossimo lontano e vicino al contempo, la donna con il potere della telecinesi non perde mai la speranza nel futuro e tenta di contribuire, in ogni modo possibile, all’indispensabile evoluzione che serve alla sua specie, un cambiamento radicale che concede di voltare pagina grazie agli insegnamenti del passato ai quali guardare per non commettere i medesimi errori, sbagli madornali che sanno tornare al punto di partenza e colpire di nuovo con la stessa potenza di sempre.
Sorridere al domani è ciò che occorre, sorridere all’oggi è ciò che è.
Sorrido.
Ho scoperto che l’amore è fatto di sorrisi.
Tanti sorrisi. Così tanti che a volte ho la sensazione di non poterli contenere tutti, ma poi succede una cosa strana, magica. Il cuore si allarga e io scopro di essere avida e di volerne ancora.
E ancora. E ancora.
Creazione a cura di Annarita della casa editrice Genesis Publishing
24 Settembre 2020 at 12:05
Che magnifica presentazione Lara. Bravissima.