Nonostante tutte le mie esitazioni nell’iniziare la mia lettura, non ho potuto fare a meno di rispondere al richiamo del Kindle. Nutrivo parecchie aspettative nei confronti di Rosa meccanica, terzo capitolo della serie firmata Dunwich Edizioni, perché, tra tutte le favole, quella che più adoro è proprio “La Bella e la Bestia” e quindi la sola idea che questa rivisitazione potesse deludermi mi feriva nel profondo. Fortunatamente non è stato così, anzi, è stata una tale scoperta da sconvolgermi e da farmi battere forte il cuore come un’eco deliziosa, strascico piacevole della lettura appena terminata.
La storia si apre con l’entrata in scena di Adam, un semplice scudiero che decide di imbarcarsi in un’impresa eroica: sconfiggere una volta per tutte il drago che affligge il piccolo villaggio di Darkwood. La vera motivazione di questa decisione però concerne la donna amata, Velena, la sorella di Malefica nominata in Petali di Luna, che sembra essere in qualche modo legata al mostro che minaccia il quieto vivere dei poveri popolani indifesi.
Ma Adam non deve proteggere solo la strega di cui è innamorato: la donna, infatti, è incinta e, perciò, a maggior ragione il nostro eroico scudiero vorrebbe eliminare definitivamente quella bestia, nascosta in un castello protetto da esseri meccanizzati e vapori letali, resi più difficili da annientare grazie alla presenza costante della magia. Nonostante tutti i pericoli in cui incorrerà di certo, Adam non ha paura: dalla sua parte, può annoverare una serie di marchingegni da lui stesso creati che lo proteggeranno dalle insidie di quel percorso impervio diretto al castello, macchinari alla cui costruzione ha presieduto anche Velena mettendogli a disposizione la sua stessa arte magica. La strega, però, sembra spaventata e triste per la decisione così perentoria del suo amato: cerca anche di convincerlo a desistere, forse perchè, a detta dello scudiero impavido, la donna sembra provare un profondo affetto nei confronti della bestia, chissà per quale assurdo motivo. Tuttavia, a niente servono le parole di Velena. Adam parte alla volta dell’ignoto e di un destino che scoprirà infausto, voltando le spalle alla donna che ama e alla creatura che ella porta in grembo.
Con un salto temporale di 17 anni 11 mesi e 27 giorni, nel secondo capitolo di questo libricino approdiamo a Steamcity, dove incontriamo per la prima volta Bestia, un mezzo-gigante, con la testa rasata, una cresta stile Mohicani, un tatuaggio che gli orna il capo e che raffigura un cranio crepato con innesti meccanici e una cicatrice sul volto. Un certo Gaston De L’Ilȇ Fumante gli ha chiesto un incontro per parlare di qualcosa, qualcosa che, una volta giunto al luogo della convocazione, il nostro omone scoprirà essere un affare, consistente una sorta di disinfestazione: la gente di Darkwood vorrebbe liberarsi di un drago che affligge il loro villaggio e che sembra tenere anche in ostaggio una fanciulla di nome Bella, in cambio di una lauta ricompensa ovviamente. Dato che Gaston si è reso conto di non potercela fare da solo, ha convocato Bestia e altri tre suoi compari per formare un gruppo di mercenari, potendo così affrontare questa impresa. Se all’inizio il gruppo di Cattivi, rientrando in tale categoria almeno per quanto riguarda l’aspetto esteriore, era titubante di accettare visto che era un lavoro da Buoni, uno dopo l’altro, quegli uomini di dubbia fama acconsentono e partono alla volta di Darkwood.
In questo terzo episodio della serie Once upon a steam, l’ambientazione steampunk è sempre presente, in maniera lieve, certo, ma comunque evidente nei piccoli dettagli, quali, ad esempio, le ambientazioni naturali circostanti che permeano Darkwood e dintorni. Anche se, in questo caso specifico, il linguaggio usato non è forse altisonante e antico come lo era, invece, nei due libri precedenti a Rosa meccanica, nella sua semplicità e attualità riesce comunque a colpire e a non stonare, amalgamandosi bene con il tempo e i luoghi descritti nel romanzo che, con la sua trama fitta di colpi di scena, cattura con un elevato livello di suspense la completa attenzione del lettore.
Ciò che mi ha maggiormente affascinata è senza dubbio la figura di Bestia. Presentato come una specie di anti-eroe, ponendo l’attenzione più che altro sul suo aspetto fisico che può dare una prima impressione erronea, questo mezzo-gigante invece mostra, man mano che ci si inoltra nella storia, un gran cuore e un’enorme coscienza, i quali dovranno fronteggiare alcune emozioni che questa sorta di piccolo gigante buono non ha mai provato nella sua esistenza. Il primo aspetto di Bestia che si può intuire dalla narrazione è il sentimento di inadeguatezza che lui prova costantemente: da una parte, non riesce a sentirsi a suo agio tra i giganti perché lo è solo per metà; dall’altra, non riesce a inserirsi tra gli uomini perché dopotutto la sua altezza di tre metri e mezzo, unitamente alla sua stazza possente, di certo non è usuale tra gli esseri umani. Ovunque lui capiti, non passa inosservato; ovunque lui passi, viene guardato in malo modo o con scherno; ovunque lui si trovi, si sente sbagliato e fuori luogo.
Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso, aveva sentito dire. Meglio essere temuto dagli uomini che deriso dai mostri, pensava lui.
Un incontro inaspettato, però, gli permetterà di guardare tutto da un’altra prospettiva, gli consentirà di non aver paura a lasciarsi trasportare dagli eventi, gli farà capire che, sotto la crosta dura che lo ricopre, si nasconde un animo gentile e meritevole di essere amato.
Da ultimo, fin dalle prime pagine, ho compreso che Rosa meccanica fosse legato, anche solo in maniera evanescente, a Petali di Luna (trovate qui la recensione): oltre a Velena, infatti, nel libro si incontrerà un altro personaggio della storia di R. M. Stuart, che, nonostante la breve parentesi della sua apparizione, la sua presenza sarà comunque di importanza vitale per i protagonisti della storia di Giulia Anna Gallo.
Chiudendo la mia recensione con una citazione assai romantica, spero di aver attirato la vostra curiosità. Rivisitazioni come questa non si incontrano tutti i giorni: permettetele, quindi, di lasciarvi travolgere e trasportare in un luogo dove la favola classica che tutti conosciamo viene rimescolata a regola d’arte, creando qualcosa di diversamente unico e incredibile.
«Rivelami il più oscuro dei tuoi segreti, qualcosa che non vorresti mai confessare […]» Bestia chiuse gli occhi e si fece coraggio. Non sapeva se fosse il più oscuro dei suoi segreti, ma di certo era il più pericoloso, quello che temeva maggiormente, ciò che lo avrebbe reso più vulnerabile. Si costrinse ad ammetterlo, a consegnarle il potere di distruggerlo. «Ti amo», le disse.
Scheda libro
Titolo: Rosa meccanica (Once Upon a Steam Vol. 3)
Autore: Giulia Anna Gallo
Casa editrice: Dunwich Edizioni
Pagine: 78
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore: –
Genere: Fantasy, Romance
Costo versione cartacea: –
Costo versione ebook: 0.99 euro
14 Aprile 2016 at 6:51
Wow.
Questa recensione mi ha fatto piacere Bestia. Mi piace davvero molto il suo dualismo, il suo senso di inadeguatezza, la sua complessità e unicità, che probabilmente, o almeno lo spero, si trasformeranno da debolezza in forza.
Ancora una volta, una lettura che non avrei mai preso in considerazione è diventata invece oggetto delle mie attenzioni.
14 Aprile 2016 at 16:30
Sono contenta, Beren, che ti ho intrigata con la recensione 🙂 Questi piccoli libricini sono molto interessanti e scritti davvero bene 🙂 Da poco è uscito il quinto della serie 🙂 Lo devo ancora comprare ma lo farò presto 😉