È stato un fulmine a ciel sereno il modo in cui sono venuta in possesso di questo ebook, Quando il marito scappa di Tiziana Iaccarino: un giorno, abbiamo ricevuto questo bellissimo regalo proprio grazie all’autrice e alla sua addetta stampa, che ringraziamo tantissimo per una sorpresa così inattesa e accolta con tantissimo piacere. Incuriosita dal titolo, che è tutto un programma, ho navigato online, precisamente su Amazon, ormai mio amico e compagno di “giochi”, scoprendo quindi la trama di questo romanzo, una breve opera decisamente esilarante, ricca di colpi di scena non indifferenti, che emozionano, una narrazione con una vena ironica che non scompare mai, neppure quando i guai si fanno sempre più seri e la loro risoluzione una variabile non indifferente, un’incognita nefasta, forse, ma certamente obbligata.
Nora Bordetti si può ritenere una ragazza decisamente fortunata. All’età di ventidue anni, specificatamente ventiquattro mesi prima, in seguito all’enorme impegno per accaparrarsi l’impiego, non ricevendo alcuna agevolazione nonostante il posto di lavoro fosse della sua famiglia, inizia la sua carriera nell’agenzia di comunicazione Leo&Litio Bordetti Ltd, dove ricopre il ruolo di assistente di fiducia dello zio Litio, un uomo decisamente impegnato, dato che deve gestire tutto da solo l’impresa, mentre il fratello e padre di Nora se ne va per viaggi, standogli stretta la vita relegata in ufficio. Ha avuto bisogno di aiuto e tutt’ora ne ha, anche perché l’attenzione quasi totale del maggiore dei Bordetti è focalizzata sulle sue scappatelle con una donna diversa, rigorosamente giovane, appena gliene capita l’occasione. Tutti in famiglia se ne sono fatti una ragione, persino la sua ex moglie, la zia Rosa, che non solo abita ancora nella loro villa di famiglia, abbastanza grande da permettere loro di rimanere coinquilini senza mai doversi incontrare, ma suole anche sabotare gli incontri amorosi dell’ex coniuge, volendo rifarsi di tutti gli smacchi di Litio nei suoi confronti, le onte che hanno macchiato la loro vita di sposi, portando alla rovina del legame matrimoniale instauratosi tra i due. Sembra che, invece, a Nora questa sorte non tocchi. Innamorata di Jamie, un agente immobiliare trentaduenne decisamente affascinante e galante, la cui famiglia possiede una catena di ristoranti, si sente felice come una Pasqua, come non poteva mai auspicare, quasi stesse vivendo una favola dove il principe azzurro si invaghisce di una ragazza nella norma, facendola diventare la sua regina per la vita. Perché, dopotutto, Jamie le ha chiesto di sposarlo, dopo soli sei mesi di fidanzamento. Praticamente una fiaba, giusto? Per quale motivo dovrebbe succedere qualcosa di brutto? Vero è che forse stanno affrettando le cose, per non parlare della “maledizione” che sembra colpire tutte le donne della famiglia, nessuna esclusa, e che aleggia impetuosa e burrascosa sopra la testa di Nora, molto simile a una nuvola di Fantozzi minacciosa e nera come la pece, segno premonitore di una terribile tempesta. Potrebbe, però, andare diversamente, giusto? O magari no? Per saperlo, basta una manciata di ore: leggete Quando il marito scappa perché non ve ne pentirete, ve lo assicuro!
Questa è la prima volta che leggo un libro di Tiziana Iaccarino e sicuramente ha fatto breccia nel mio cuore con una prima impressione emozionante, biglietto da visita che certamente mi spingerà in un futuro prossimo a leggere altri sui romanzi. Difficile non sghignazzare o ridere a crepapelle, a seconda dei casi, leggendo questo libro breve, dove è presente una vena ironica non indifferente, pungente a tratti, anche nei momenti in cui l’atmosfera creata impone all’esuberanza di trattenersi, rimanere tra le righe, evitando di cadere quasi nella presa in giro, nella leggerezza non confacente determinate situazioni impegnative, gravi, richiedenti, perciò, serietà nella loro trattazione. Eppure, in questo modo, penso che l’autrice voglia sottolineare l’importanza di sorridere alla vita, sempre, anche quando sembra che il destino ci remi contro, perché, nonostante tutto ciò che ci capita intorno, noi dobbiamo essere forti per rialzarci e continuare il nostro cammino, superando tutti quegli ostacoli imposti dal fato, atti solo a farci inciampare e bloccarci, non spronandoci a reagire, ma obbligandoci a inchinare la testa, a non trovare una soluzione, ad abituarci a tutto ciò, all’inevitabilità del momento, a quel vicolo cieco, buio e asfissiante, via da dove nessuno, tantomeno chi non ne ha la forza, può fuggire, lasciandoselo alle spalle per sempre. Il sorriso è la medicina giusta per qualsiasi tipo di malattia, l’antidoto alle batoste che il fato ci riserva, con la sua ironia tagliente e senza limiti, risultando fin troppo meschina, come se si cibasse delle nostre sventure, come se non aspettasse altro che ridere sguaiatamente di noi e della nostra esistenza intaccata dagli eventi della vita: questa falce sul viso rappresenta il nostro lasciapassare, il passaporto verso tutto quello a cui dobbiamo ambire, i nostri desideri più reconditi, le nostre convinzioni che non devono assolutamente modificarsi a causa di ciò che ci capita, devono essere forti e quindi rispecchiare il nostro animo valoroso e prode, non devono rinsecchire, ma rinforzarsi di fronte alle avversità, rinvigorendosi nonostante tutto, rinforzandosi e imparando dagli eventi per essere ancora più impavide, fortificando la propria corazza, a prova di intrusi, soprattutto quelli più infimi e infidi.
Sebbene intorno a lei ci siano esempi di vita non troppo felici, che sicuramente è meglio non ergere a modelli da cui prendere spunto, Nora non si scoraggia, non si piega all’evidenza del molto (im)probabile fallimento che il futuro le riserverà, non si lascia convincere dalle parole, seppur sagge, di chi le sta vicino, persone che vogliono solamente elargirle buoni consigli, aiutarla a scegliere nel migliore dei modi, indirizzarla verso l’unica strada possibile tra le tante, quella giusta, evitandole di commettere gli stessi sbagli che loro hanno compiuto in passato, permettendole di non vivere, quindi, i medesimi eventi catastrofici che hanno invece caratterizzato per intero la loro esistenza, consentendole di aggirarli, di distinguerli in lontananza, di vederli, sì, ma con un binocolo, a distanza di sicurezza. Eppure la protagonista di Quando il marito scappa decide di fare di testa sua, agendo come lei meglio crede e non come gli altri, seppur con fini benevoli, le impongono, non solo ponendo una sorta di presa di posizione, sottolineando il fatto che le decisioni importanti riesce a prenderle da sola, che ormai è matura, ormai sa come muoversi nell’età adulta, ma anche credendo fino in fondo alla speranza, quell’entità che per chi non ci si affida potrebbe essere considerata insignificante, senza valore, vuota, ma che, invece, acquista forza, energia, potere, grazie a quegli individui che gliene offrono, riponendo in essa la loro fiducia, identificandola con un piccolo bagliore imperituro che, seppur fioco, porta luce anche nei luoghi più bui, rischiarando, illuminando, facendoci rendere conto che non siamo perduti, che, sebbene siamo confinati in qualche oscuro anfratto, se vogliamo, se solo lo desideriamo davvero nel profondo, possiamo considerare quel luogo come uno qualunque, senza averne paura, senza percepire alcun timore in merito, senza alcun bisogno impellente di rifuggirlo scappando velocemente a gambe levate, ma affrontandolo con quella forza d’animo che ci ha permesso di credere, di porre la nostra fede in quella minuscola fiamma, debole e forte allo stesso tempo. Nora possiede la determinazione giusta, quella che le consente di avere fiducia, di credere ancora nei valori inculcati dai suoi genitori, quegli ideali con i quali è cresciuta, non perdendoli per strada solo perché davanti a lei si dipanano situazioni che li contraddicono in toto, cercando di estraniarsi con tutto il suo cuore e tutta la sua anima dai suoi cari, l’unica vera minaccia ai suoi propositi, distanziandosi da essi per poter vivere davvero la sua vita, costruire la famiglia che ha sempre desiderato, sperando che il futuro le riservi realmente ciò che ha sempre auspicato nel profondo, evitando di farsi influenzare, evitando di pensare in negativo già in partenza, non permettendo alla tossicità dei rapporti affettivi che la circondano di prevalere su di lei e sul legame con Jamie, una nocività sorta dal continuo ed eterno risentimento, dalla rabbia, conseguenza lampante di ciò che è stato e di ciò che è ancora, dalla gelosia passata che sommata alla presente si trasforma quasi in ossessione pura verso l’altro, veleno che impetuoso sommerge e immerge ogni cosa, cambiando tutto ciò che incontra sul suo cammino, esaltando i difetti ed espandendoli fino a scoppiare, sentimenti ed emozioni forti questi provenienti chiaramente dalla natura libertina dell’altro o più semplicemente dalla sua non voglia di crescere davvero e mettere la testa a posto, come se il “lusso” di avere una famiglia e un unico amore sia un’utopia, illusione che è impossibile stringere davvero con entrambe le mani, fuggevole miraggio concesso a pochi, a cui è meglio rimanere lontani per non scottarsi forse, per non abituarsi alla sua bellezza effimera che può franare quando meno lo si aspetta. Nora e Jamie sono la dimostrazione che, con il dovuto impegno e la necessaria messa in gioco di entrambe le parti in egual misura, questa famosa chimera può essere raggiungibile e raggiunta in men che non si dica. Tutto può succedere, anche ciò che sembra impossibile: se si crede davvero nei propri sogni, essi si potranno realizzare, più velocemente di quanto pensiamo, già oggi, o magari domani, o forse, nel peggiore dei casi, nei giorni a venire, basta solo confidare nella loro buona riuscita e sorridere a ciò che la vita ci concede. Sempre.
Scheda libro
Titolo: Quando il marito scappa
Autore: Tiziana Iaccarino
Casa editrice: Rizzoli
Pagine: 121
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore: –
Genere: Romance
Costo versione cartacea: –
Costo versione ebook: 2.99 euro
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