Era da molto tempo che non leggevo un fantasy, immergendomi, quindi, in mondi fantasiosi, in compagnia non solo di una tazza di thé e una copertina, elementi decisamente autunnali e confacenti questo mese di ottobre, ma anche di creature straordinarie, esseri con o senza sembianze umane, capaci di strabilianti azioni, caratterizzati da poteri inimmaginabili, inimitabili, in grado di trascinarmi con loro, con quella magia che scaturisce solo dai personaggi di libri di questo genere, aventi attitudini innate che creano un’attrazione magnetica, interesse così prorompente da rendere difficile e ardua qualsiasi fuga, occludendo anche il più piccolo spiraglio verso l’unica uscita per poter fare ritorno al mondo reale, quel mondo che, dopo questo tipo di lettura, è diventato diverso, strano e, perché no?, noioso e monotono nel suo monocromatico colore. Angel’s Suspicion di Eileen Ross ha rappresentato per me la boccata d’aria necessaria per staccare dall’ordinario e approdare nello straordinario, viaggio reso ancora più piacevole e scoppiettante grazie alla storia narrata da questa autrice che, caldamente, ringraziamo per averci inviato una copia del suo romanzo, permettendo, perciò, alla sottoscritta di leggerlo e recensirlo di buon grado.
Il libro si apre su una scena estremamente inquietante, la cui atmosfera, fin dall’inizio ansiogena, si amplifica sempre più, a mano a mano che la descrizione dell’ambiente circostante si sviluppa in tutti i suoi dettagli. Il prologo della storia si focalizza su una ragazza: ella si ritrova in un luogo che non riesce ad identificare subito, ma che, alzando a fatica le palpebre stanche e pesanti, riconosce essere una chiesa, per via della presenza di affreschi sul soffitto e del fatto che in ogni dove siano disposti dei santi e dei crocifissi. Per qualche assurda ragione ignota, la donna non può muoversi, come se fosse bloccata da qualche costrizione, una prigionia invisibile eppure tangibile data l’immobilità di lei. Potrebbe forse farsi sentire, urlando, lanciando delle grida acute per poter attirare l’attenzione di qualcuno che si aggiri nei dintorni, nei paraggi di quel luogo così lugubre e tetro, ma non riesce a far uscire neanche un filo di voce, limitandosi a dei sussurri inudibili quasi anche per lei stessa. Non sembra essere sola lì, però. In lontananza, infatti, percepisce dei passi in avvicinamento: degli individui, con lunghi sai neri addosso, il volto coperto dal cappuccio, si mettono intorno a lei, in cerchio, cantando una sorta di nenia, una litania macabra che bene si sposa con l’atmosfera della chiesa spettrale. Una figura di questa congrega un po’ sopra le righe rompe le file, avvicinandosi alla ragazza, che scopriamo chiamarsi Lucia. Le scosta i capelli dalla fronte e dà voce ad alcune parole insolite e decisamente allarmanti, come se nascondessero un significato più profondo e sicuramente malvagio.
«Ora è tempo di aprire le sette porte, è tempo del tuo ritorno, Oscuro Signore. Prendi questo dono e benefici i tuoi figli!»
Tuttavia, non è l’unico a parlare. Una seconda persona, forse più preoccupante della prima, si rivolge direttamente alla ragazza e, dopo essersi avvicinata alla sua posizione, le dedica tutta la sua attenzione, sussurrando la seguente frase, che sicuramente non prevede nulla di buono.
«Gioisci, vergine! Questa notte nostro padre ti reclama… attraverso il tuo corpo berremo il suo sangue, mangeremo la sua carne… l’Onnipotente si manifesterà, noi saremo gli eletti.»
Il luccichio di un’arma. È ciò che Lucia vede prima di spirare: colui che le ha parlato per ultimo, infatti, la uccide, non permettendole nemmeno di comprendere, di capire per quale motivo le riservano un destino così crudele e nefasto, consegnandola a una morte senza senso, alla fine di una vita non ancora vissuta a pieno, spezzata, tranciata di netto, un’esistenza a metà terminata prima del tempo.
Già a questo livello della narrazione, il lettore si ritrova con una lista di domande a cui vuole sicuramente una risposta. Perché avviene tutto questo? Qual è lo scopo di un tale rito oscuro, forse esordio di un qualche pericolo imminente? Cosa succederà ora che sul pavimento si è formata una voragine, inghiottendo nel oblio più nero della notte il corpo ormai freddo di Lucia? Uscirà il famigerato e tanto acclamato Oscuro Signore oppure niente è andato in porto? Vi posso anticipare un minuscolo dettaglio: da questo momento in poi, Torino, il noto capoluogo piemontese dove Angel’s Suspicion è ambientato, si tingerà di rosso porpora e unirà in una stessa battaglia quattro personaggi diversi eppure così simili tra loro, protagonisti con caratteristiche particolari e importanti per la buona riuscita della missione. Ce la faranno i nostri eroi? Scopritelo leggendo il libro di Eileen Ross!
L’aspetto che per primo mi ha colpita di questo libro è sicuramente la scrittura dell’autrice, uno stile coinvolgente, il suo, reso pregiato dall’utilizzo, a tratti e dove richiesto dalla situazione descritta, di un linguaggio aulico, senza però tralasciare i sostantivi più immediati, semplici e diretti: Eileen Ross è riuscita a narrare una storia decisamente contemporanea e moderna, arricchendola e rendendola “importante” con termini altisonanti, ricercati, una combinazione di nuovo e antico che salta all’occhio di un lettore attento e meticoloso, un binomio che sicuramente non stona facendo risultare la narrazione monotona o sovraccaricandola, in quanto, usufruendo, nella giusta percentuale, di passato e presente, ere così diverse, opposte, lontane che, eppure, riescono ad amalgamarsi perfettamente nel formare la base perfetta per la ricetta gustosa rappresentata da questo romanzo, l’esito finale non è piatto, noioso, banale, ma nemmeno appesantito, faticoso e difficile, sottolineando ancora una volta la bravura che ha anche permesso all’autrice di descrivere minuziosamente alcune scene catalogate in un modo specifico all’inizio, rappresentando quindi una precisa e determinata situazione, ma sfociate poi in tutt’altra maniera, sembrando un evento totalmente diverso da quanto era stato preannunciato, andando incontro a un destino sinceramente opposto a quello creduto e constatato da chi legge.
Ad accentuare il mio già profondo trasporto verso Angel’s Suspicion, l’impossibilità di non innamorarsi della trama, un enigma che viene svelato man mano, con il procedere dei capitoli, evitando brusche accelerazioni e permettendo, quindi, al lettore di crearsi una propria idea sullo svilupparsi della storia, concentrandosi su tutto ciò che la scrittrice gli rivela, focalizzandosi anche sui più piccoli particolari, elementi questi che solitamente risultano essere fondamentali per capire in maniera totalizzante gli intrecci, gli intrighi e i segreti celati nelle pagine di un libro. Con il riposizionamento costante dei tasselli di questo puzzle, oltre a diradare la foschia in cui la storia si trova, al lettore viene permesso di conoscere, sempre più a fondo, i personaggi protagonisti del romanzo, individui accuratamente studiati e caratterizzati in tutte le loro peculiarità distintive, ognuno con delle difficoltà diverse, vissute nel passato, ostacoli che si sono superati semplicemente con un moto di inerzia, per forza di cose, per poter andare avanti e non fermarsi all’accaduto, senza però aver risolto i problemi derivanti da queste avversità incontrate sul percorso della propria vita, situazioni, quindi, che tutt’ora tormentano, in minima o gran parte, i vari personaggi, differenti tra loro, sia per aspetto che per carattere, eppure tremendamente vicini, non solo per la profonda dualità che li caratterizza, una duplicità di forza e debolezza che rende tali individui completi e credibili, piccole realtà che si possono incontrare tutti i giorni, la perfetta trasposizione di una persona comune all’interno di un romanzo di fantasia, identità rese tali grazie anche all’esteriorità peculiare di ognuno di loro, ma anche per i dolori subiti, affrontati, con le armi emotive a disposizione in quel frangente, e mai accantonati, soli di fronte alle battaglie interiori che hanno dovuto combattere, senza alleati, senza amici, in solitaria davanti a un esercito di soldati ostili, disposto a tutto pur di vincere e affondare il nostro cuore, indurendolo sempre più, creando una corazza indistruttibile e, forse, imperitura. L’eventualità di una rinascita, però, è alle porte, anche se remota e rara nella sua natura. Sarà difficile? Sicuramente; e magari anche improbabile. Tuttavia, con le persone giuste accanto, anche la guerra più sanguinosa e devastante può essere vinta, resa docile da una prospettiva differente, dall’aiuto di occhi amici che, seppur opposti ai nostri, riescono a vedere nella nostra stessa direzione, fermarsi là dove il nostro sguardo sta sostando e trovare assieme a noi e per noi la soluzione migliore, la strategia più giusta per elevarci alla gloria finale, salendo quel podio a cui ormai ponevamo l’attenzione di rado e/o di malavoglia, quell’orizzonte nefasto e oscuro, ma che ora sicuramente notiamo essere più speranzoso e luminoso di quanto lo sia mai stato. Affidarsi a una persona che non sia il proprio essere non è semplice, soprattutto avendo vissuto esperienze con il prossimo che non si augurerebbero mai a nessuno, nemmeno al peggior nemico, e, per certo, non si vorrebbero mai più rivivere: quando si perde anche la più piccola speranza nel genere umano, aprirsi e permettere a qualcuno di scalfire la nostra fortezza, resa inespugnabile col tempo e con le esperienze del nostro passato, è sicuramente difficile, ma, ciò che conta davvero è che non è impossibile. Nulla lo è davvero, se la buona volontà e la persona giusta si insidiano nelle crepe dell’armatura di difesa che racchiude il nostro animo. È essenziale porre la propria fiducia, essere leali verso qualcuno perché è proprio quel qualcuno che ci permette di uscire dal nostro nascondiglio, slegandoci dalla prigionia a cui ci siamo obbligati, permettendoci, finalmente, una mera visione d’insieme della realtà che ci circonda, ormai non più distorta e degradata dal nostro negativismo. A maggior ragione, non è possibile non farsi travolgere dalla fiumana di emozioni che scaturiscono dalle parole di Eileen Ross, vocaboli che ci catapultano nella scena, imprimendo a fuoco sulla nostra pelle i sentimenti vissuti dai personaggi, marchiando anche il cuore del lettore più rigido e meno propenso alla lacrima facile: è tremendamente semplice rimanere tramortiti da Angel’s Suspicion, dove il bagaglio emotivo viene certamente esaltato, rimpolpato di sensazioni forti e prorompenti, facendo altalenare chi legge dalla rabbia alla dolcezza, dalla paura al coraggio, dalla felicità alla tristezza, potenti emozioni che non permettono di respirare, né a noi né tanto meno a coloro che le vivono in prima persona.
L’amicizia e l’amore, entità vigorose e rigogliose, ritrovate in tutta la loro magnificenza grazie agli incontri affettivi giusti, perciò, risaltano ancora di più in questo libro, dato che l’autrice li erige a strumenti decisivi per il cambiamento quasi radicale dei personaggi, una rinascita che dona un senso più profondo e più ampio alla loro esistenza, una trasformazione positiva che permette loro di lasciarsi andare e vivere a pieno tutto ciò che possono e che il destino pone dinanzi a loro: nonostante le esperienze decisamente negative che hanno vissuto, tramite questi due “canali” d’eccezione, riescono a mettere la famosa e tanto desiderata pietra sopra, continuando davvero la propria vita, affidandosi finalmente alla loro metà, quella che rende integra la loro mela, riuscendo a esternare, infine, le loro emozioni, piangendo sulla spalla della loro controparte, se necessario, ma traendone anche dei benefici, tra cui sicuramente la forza necessaria a non mollare, a non lasciarsi andare, sia per sé stessi sia per coloro che si amano e che si ameranno da ora in poi e per sempre, portando a creare una connessione poderosa e indissolubile tra due mondi distanti, luce e ombre, che seppure estranei non sono mai stati così vicini, estremamente prossimi da sembrare un’unica essenza notevole e indistruttibile, un raccordo in grado di unire in un solo punto anime agli antipodi, dimostrando che soltanto insieme si può fare la differenza, qualsiasi sia la nostra natura, qualsiasi sia la natura del nostro prossimo.
Scheda libro
Titolo: Angel’s Suspicion
Autore: Eileen Ross
Casa editrice: Eileen Ross
Pagine: 343
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore: –
Genere: Letteratura erotica, Fantasy
Costo versione cartacea: –
Costo versione ebook: 3.99 euro
12 Ottobre 2016 at 18:50
Sembra molto molto interessante, e a quanto pare anche ben scritto!
12 Ottobre 2016 at 19:00
A me è davvero piaciuto molto! Adoro le storie avventurose un po’ tendenti al macabro… Soprattutto se c’è anche l’amore a mettere lo zampino 😀 È spuntata anche qualche lacrima, lo ammetto ahahah Come ogni altra cosa, anche questo aspetto varia da persona a persona… Io sono una sensibile romanticona <3 ahah
In caso lo leggessi, fammi sapere, anche se la tua opinione discorda con la mia! Può nascere sicuramente un dibattito interessante e molto istruttivo 😀
13 Ottobre 2016 at 1:42
Anche a me piacciono molto questo tipo di storie! E, se lo leggo, ti faccio sapere la mia opinione, anche se fosse discordante dalla tua! Anche a me piace dibattere sui libri!
13 Ottobre 2016 at 1:43
😀
13 Ottobre 2016 at 8:19
Perfetto allora 😉 <3