Creazione a cura di Federica del blog On Rainy Days

 

 

 

 

Buongiorno, carissima Lavinia, e ben arrivata sulle coste web-inchiostrate nei toni del blu de La Nicchia Letteraria, un universo parallelo in cui la grigia quotidianità della sottoscritta assume pian piano ogni tipo di colorazione, grazie ai bellissimi libri che ho il piacere di assaporare e di amare con una buona tazza di tè o di cioccolata al mio fianco, grazie ai talentuosi autori come te che posso conoscere più profondamente attraverso le presenti piccole occasioni da non perdere sia per me sia per chi bazzica questi lidi un po’ sconosciuti, grazie ai meravigliosi internauti che non solo hanno il tempo di farmi compagnia con un commento o due sotto i miei articoli, ma che anche continuano indefessi ad aspettarmi quando la vita mi chiede troppo e io non posso fare a meno di risponderle.
Partiamo subito con la domanda più classica nella storia delle domande più classiche perché si sa, con gli evergreen non si sbaglia mai, o comunque poche volte. Quando è stato il momento in cui hai realizzato che la scrittura poteva essere la tua compagna di vita? Come hai deciso di pubblicare dopo la tua avventura su Wattpad? Hai trovato delle difficoltà sostanziali tra l’uno e l’altro mondi oppure è stato un passaggio senza quegli ostacoli che magari avevi creduto di poter trovare sulla nuova strada?

✒ Ho sempre avuto la passione della scrittura, fin da quando ero una bambina. Mi è sempre piaciuto inventare storie: inizialmente scrivevo fumetti e brevi racconti, poi negli anni del liceo ho iniziato a cimentarmi nei romanzi veri e propri, ma erano di genere fantasy. Non ricordo il momento preciso in cui ho deciso che sarei stata una scrittrice, ma ho sempre avuto questo grande desiderio e ho sempre vissuto la scrittura come una vocazione e un destino.
In realtà “Tra le pieghe del tempo” non era nato per Wattpad: l’ho sempre pensato come un romanzo a tutti gli effetti. Ho iniziato a condividerlo sulla piattaforma di scrittura a fine 2022 per ricevere dei pareri sulla storia e soprattutto per darmi uno stimolo in più a concludere le ultime pagine. La pubblicazione in cartaceo era quindi un passaggio che avevo in mente fin dall’inizio.

Ti è mai capitato di voler vivere in un’epoca diversa dalla tua? Ti sei mai sentita fuori posto o incompresa in determinate situazioni? Se sì, come hai risolto o attenuato il problema? Hai forse trovato qualcuno che ti capisce perché sintonizzato sulla tua stessa frequenza d’onda?

✒ Sì, mi è capitato molto spesso, soprattutto in questi anni. Il personaggio di Eloisa è profondamente autobiografico: certe situazioni da lei vissute le ho sperimentate personalmente, a partire dalle difficoltà di socializzazione con i coetanei. Mi sono sempre sentita una persona incompresa, perennemente in cerca della mia strada e del mio posto nel mondo. Ho sempre avuto una sensibilità diversa dalla maggior parte dei miei coetanei, una sensibilità che definirei “antica”, per via del mio amore per la cultura e per la storia in generale. Spesso per questo mi sono sentita più in sintonia con le epoche passate che con quella attuale.
Oggi, per fortuna, parte di queste problematiche si sono attenuate. Sono diventata più sicura di me stessa e non ho più quella timidezza che contribuiva ad allontanarmi dagli altri. Qualche mese fa ho anche trovato il mio Richard: naturalmente, non poteva che essere inglese.

Quanto conta la documentazione in un romanzo di qualsiasi genere? Pensi che varia a seconda del genere che si sceglie di far rivivere nel proprio romanzo? Perché spesso gli autori evitano di approfondire questa parte della storia di un romanzo? Semplice mancanza di voglia/tempo o forse dipende da un pubblico che oggettivamente, purtroppo, si limita alla “sostanza” e non sta attento davvero al suo contenuto?

✒ Penso che dipenda dal genere che si sceglie di scrivere. In un romanzo storico la documentazione è sicuramente centrale: bisogna conoscere le usanze dell’epoca in cui si ambienta il romanzo, per evitare anacronismi o incongruenze. Se poi si sceglie di intrecciare le vicende di fantasia con eventi realmente accaduti, bisogna documentarsi ulteriormente per ricostruire i fatti. Credo che molti autori tralascino questa parte, forse perché sono presi dalla voglia di raccontare la loro storia e pensano che ai lettori non interessi una ricostruzione storica accurata.

Esiste un oggetto a cui sei particolarmente legata? Qualcosa che magari ti ricorda un evento a te molto caro e/o una persona che per qualche ragione non è più accanto a te? Può un oggetto mitigare l’assenza e la mancanza, sostituendo alla lontana chi/cosa ricorda? Secondo te, può davvero aiutare o è una bella favola che ci piace raccontarci e basta?

✒ Ammetto di non avere un oggetto a cui sono particolarmente legata. Il medaglione di Eloisa, tuttavia, non è completamente frutto d’invenzione (anche se, giuro, non ho mai viaggiato nel tempo!). Possiedo infatti una collana con medaglione che mi è stata regalata da alcuni parenti.
Credo che gli oggetti possano aiutare a ricordare le persone care che non ci sono più e magari a sentirle più vicine, anche se, a mio parere, è soprattutto nella memoria che riviviamo i momenti trascorsi con loro. Non credo che un oggetto, per quanto caro e importante, possa davvero lenire il dolore di una perdita.

Per concludere il nostro breve eppure intenso rendez-vous a suon di domande e risposte parecchio illuminanti, ringraziandoti infinitamente per essere stata qui con me a permetterci di scoprirti quale persona dietro la scrittrice, ti domando l’unico quesito che un qualsiasi lettore ti porrebbe dopo aver concluso “Tra le pieghe del tempo”: quando potremo continuare la storia di Eloisa e Richard? Hai in serbo per noi qualche bel colpo di scena? Il prossimo progetto a cui stai lavorando, o sul quale andrai a lavorare, è il seguito di quest’opera o forse, nel frattempo, ci delizierai con altro?

✒ Al momento sto lavorando a diversi romanzi, tutti storici. Tra questi, naturalmente, il volume 2 di “Tra le pieghe del tempo”, che proseguirà le avventure di Richard ed Eloisa. A differenza del primo, sarà ambientato a Torino (piccolo spoiler), quindi mi sto documentando sulla città e sulla corte sabauda. In questo libro incontrerete nuovi personaggi, che affiancheranno i protagonisti, e scoprirete qualcosa in più sul funzionamento del medaglione e sul vero scopo dell’antagonista Dumal.
Sono già a buon punto con la scrittura, conto di pubblicare in primavera!