Non so cosa mi abbia spinto a farlo, se il desiderio di scoprire nuovi orizzonti letterari, la voglia di buttarmi su qualcosa che mi facesse ridere o entrambe le cose, fatto sta che mi sono ritrovata tra le mani il ciclo completo di Guida galattica per gli autostoppisti – l’intera serie prende il nome dal primo episodio – di Douglas Adams, riunito in un unico mattone di 800 e rotte pagine, ma, per non lanciarmi in una lettura troppo lunga, ho deciso di leggere separatamente i cinque romanzi che lo compongono, partendo proprio da Guida galattica per gli autostoppisti, anche perché in verità non sapevo bene cosa aspettarmi, esattamente come Arthur Dent non avrebbe potuto immaginare che quel giovedì sarebbe stato il più sconvolgente della sua vita.
Cominciata come una normale mattina rintontita dalla sbornia della sera precedente, prende una piega decisamente spiacevole nel momento in cui il quasi trentenne inglese si accorge della presenza di un bulldozer di fronte alla sua casa, incaricato di demolirla per far spazio a una tangenziale che dovrà passare in quel punto, ricordo che riaffiora solo mentre scatta fuori per andarsi a sdraiare davanti alla ruspa. Durante il battibecco con l’addetto comunale, sopraggiunge preoccupato Ford Prefect, strambo amico di Arthur, che trascina l’amico in un pub, persuadendo l’altro a prenderne il posto nel fango, per un’ultima bevuta insieme vista l’imminente fine della Terra, prevista di lì a qualche minuto dall’individuo. La notizia coglie impreparato Dent, piuttosto confuso e poco convinto inizialmente, per poi stroncarlo in definitiva quando una voce orribile proveniente da decine di enormi astronavi, apparse nel cielo dal nulla, si diffonde nell’aria, annunciando che il pianeta deve essere distrutto per non intralciare la costruzione di una superstrada interspaziale – ironia della sorte, eh?-, senza lasciare all’uomo neanche il tempo di raccapezzarsi prima di finire nel buio.
In molte delle civiltà meno formaliste dell’Orlo Esterno Est della Galassia, la Guida galattica per gli autostoppisti ha già soppiantato la grande Enciclopedia galattica, diventando la depositaria di tutto il sapere e di tutta la scienza, perché nonostante presenti alcune lacune e contenga molte notizie spurie, o se non altro alquanto imprecise, ha due importanti vantaggi rispetto alla più vecchia e più accademica Enciclopedia.
Uno, costa un po’ meno; due, ha stampate in copertina, a grandi caratteri che ispirano fiducia, le parole NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO.
Romanzo difficile da incasellare, però, se esistesse il genere improbabile, ne sarebbe il degno rappresentante, non per la mancanza di senso, ma perché, tra tutte le possibilità contemplate, si avvera sempre quella meno plausibile, andando a comporre con le altre un quadro le cui pennellate, prese singolarmente, sembrerebbero senza un briciolo di fondamento razionale, mentre in realtà nell’insieme acquistano una logica ben definita, una sorta di Picasso in chiave fantascientifica, se volete. Aprendo il libro per la prima volta, il lettore si ritrova catapultato in una dimensione spaziale, cosparsa di nomi bizzarri e pressoché impronunciabili, diversa da quella della nostra galassia, in un caos ordinato a modo proprio di alieni negati in poesia, robot in preda alla depressione e pianeti innocui e non che all’inizio potrebbe farlo sentire un tantino spaesato, come succede del resto anche al protagonista, quindi bisogna mantenere la calma, prendendo alla lettera le parole sulla Guida, e lasciarsi trasportare, o meglio sballottare, fino a raggiungere la famigliarità necessaria per entrare nel vivo di questa storia così originale e strampalata. I personaggi, accomunati da un certo humour inglese, di cui le pagine sono imbevute fin nella rilegatura, che dona alle vicende, già di per sé surreali, il tocco giusto per portare la risata sulle labbra di chi legge, sono fuori dagli schemi quanto la narrazione, sempre in movimento tra punti di vista differenti e intervallata da stralci di testo presi direttamente dalla Guida galattica, atti a spiegare, in base alla voce richiesta, tutto ciò che riguarda il grande Universo, dopotutto perdersi è questione di un nientesimo di secondo.
Vista la buona esperienza appena vissuta, inutile dirvi che la mia carriera di autostoppista non è ancora finita.
Scheda libro
Titolo: Guida galattica per gli autostoppisti (Guida galattica per gli autostoppisti. Il ciclo completo vol.1)
Autori: Douglas Adams
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 1979
Traduttore: L. Stella
Genere: fantascienza
Costo versione cartacea: 10,20 euro
Costo versione ebook: 6,99 euro
20 Settembre 2016 at 11:53
Ma quindi ti è piaciuto vero? Tante persone me ne hanno parlato molto bene di questo libro, ma non l’ho ancora comprato….
20 Settembre 2016 at 14:17
Mi è piaciuto, sì 😀 Può sembrare un po’ strano inizialmente, ma ci si abitua in fretta ai ritmi e alle stravaganze della storia 🙂
12 Novembre 2016 at 16:03
Io ce l’ho in lista dei desideri, ma sono ancora frenata perché mi attrae e non allo stesso tempo xD La tua comunque è una bella recensione positiva 🙂