Mentre ancora mi sto riprendendo dall’ennesimo buon libro sfornato dalla penna di Antonella Iuliano -è stato davvero amore a prima vista quando la conobbi attraverso la lettura di Charlotte – La storia della piccola Brontë: da quell’istante, infatti, sapevo già avrei apprezzato maniacalmente tutti i suoi lavori-, sempre per merito dall’instancabile admin de I miei magici mondi che neppure oggi si è tirata indietro per organizzare un bell’evento coi fiocchi, stamattina decreto la partecipazione de La Nicchia Letteraria al blogtour per la suddetta magnifica uscita Genesis Publishing, un piccolo grande gioiello che, per mezzo della cura con la quale è stato concepito, dovrebbe far parte di ogni libreria cartacea degna del suo stesso nome.

Creazione a cura di Annarita della casa editrice Genesis Publishing

Dopo che Susy si è prodigata nella presentazione con annessi i cinque motivi grazie a cui si scopre quanto Ushanka sia un must imperdibile per tutti i divoratori seriali di belle pagine inchiostrate, passando per la seconda tappa relativa all’amore in tempo di guerra che Silvia ha illustrato, nella maniera più perfetta possibile, nel suo approfondimento a tema emozioni vissute in un passato non troppo lontano, la sottoscritta va a occuparsi felicemente dei personaggi, soprattutto il trio da cui l’intera vicenda oscillante tra 1961 e 1941 prende piede: Pasha, Aleksandra e Yura.

Con un cuore così grande da anteporre il benessere della sua famiglia sempre innanzi al proprio, quasi fosse la normalità accettare dei compromessi per se stessi e solo il meglio del meglio per gli altri, Pavel Metjanov è il classico animo gentile che un lettore qualunque non può fare a meno di amare dalle profondità del suo fulcro vitale: prima nei panni di devoto fratello che cerca in ogni modo di salvare il più piccolo dei suoi cari per alleggerirgli l’esistenza e poi nelle vesti di fidanzato modello che si prodiga su tutti i fronti possibili pur di osservare compiaciuto il risultato delle magie attuate sul volto della sua lei, malgrado possegga del guerriero sia i lineamenti esteriori, forti e decisi, sia lo spirito interiore, combattivo e testardo, Pasha rimane comunque un normale essere umano che, alla pari di chi appartiene alla sua specie, può essere ferito e dilaniato laddove il pulsare non eterno del sangue trova rifugio e, di solito, conforto.

Tanto bella ed eterea nelle sue fattezze divine di angelo sceso in terra quanto malinconica e sola nei suoi tratti mortali di orfana inciampata per strada, nonostante l’iniziale dipinto approssimativo che ne viene fatto dove a essere sottolineata è una certa natura infima mostratasi fin da subito sul palcoscenico in quel di Leningrado rubando la scena ad altre sue caratteristiche decisamente più lodevoli e meritevoli della ribalta, l’appena diciottenne Aleksandra è un mistero da svelare con la giusta calma e l’esatta cautela, un difficile rompicapo che, nella sua paradossale semplicità d’animo, può essere messo a fuoco solo con la pazienza di chi, se da un lato non vuole affrettarsi, all’opposto desidera conquistarne il nocciolo, quella semplice dolcezza che, malgrado si riveli bramosa di essere amata e voluta dall’unica persona in grado di farlo, si sente in dovere di proteggere a ogni costo il suo amore, anche se questo significa perderlo per sempre.

Sia deciso ad avere più di quanto il caso possa mai offrirgli in questa vita di ristrettezze sia precipitoso nel (mal)giudicare le nuove amicizie che alla fine si rivelano sempre e solo presunte, benché, sin dal primo capitolo di Ushanka in cui fa la sua teatrale comparsa accolta non molto felicemente dal buono e caro Pasha, si presenti come un figliol prodigo smanioso della redenzione paterna a seguito del misfatto di fuga dopo l’inaudita ladreria, Yurij Metjanov obbliga la sua persona di giovane uomo immaturo e fragile a indossare i capi della slealtà prima e della menzogna poi, due grandi raggiri compiuti con la leggerezza della sua età che, malgrado in principio lo abbiano fatto sentire sulla via della vittoria totale, hanno saputo guidarlo verso la consapevolezza di essere odiato da chi dovrebbe apprezzarlo, una ferita intima per il povero Yura che, svegliatosi di soprassalto dall’incubo, cerca di fare ammenda per tutto, per tutti, per se stesso.

Creazione a cura di Annarita della casa editrice Genesis Publishing