Malgrado mi ritrovi troppo spesso con l’acqua alla gola pur di espletare tutti gli impegni a cui, nel corso del tempo, do la mia adesione perché credo sempre di riuscire a portarmi avanti e dare il meglio di me adottando la calma più “calmosa” del pianeta -giuro che non lo faccio apposta, benché si possa pensare così, ma ogni volta è sempre la stessa storia: inizia il mese, so di avere tre recensioni da scrivere per la sua fine, mi sento onnipotente e decido di procrastinare fino a quando, arrivata a fine mese, leggo e partorisco come se non ci fosse un domani. Sì, chiamatemi pure la maga dei sillogismi fatti alla membro di segugio (?)-, quando Mariarosaria del blog Librintavola arriva puntuale nel gruppo Facebook Questa volta leggo per mostrare a noi partecipanti il tema della rubrica omonima concernente la pubblicazione online del nostro parere sul libro che risponde in toto all’argomento scelto sotto forma di parola -per febbraio, poteva esserci qualcosa di meglio di Cuore? Per quanto a volte, nella mia personale realtà, sia una sorta di Grinch del romanticismo (è strano a credersi, visto che leggo tantissimi romance, ma è davvero così ahah), direi che non c’era opzione migliore per i secondi 28 giorni di questo 2021-, si apre di fronte ai miei occhietti completamente miopi -ringraziamo pure Madre Natura per questo: thanks, sis (?)- il settimo cielo al quale ambire è il sogno di ogni lettore estremamente curioso che vuole dedicarsi a letture svariate non sempre mainstream, riuscendo a recuperare persino i testi dimenticati sulla mensola perché comprati nell’era mesozoica. Perciò oggi, rispolverando l’angolino nicchioso Ambarabà , tramite il quale mi permetto di consigliarvi il titolo di cui parlo nell’articolo, grazie anche a Chiara –La lettrice sulle nuvole-, l’ideatrice del rendez-vous periodico, e Dolci –Le mie ossessioni librose-, la mente grafica del progetto, la sottoscritta si concentra su Principe di cuori, primo volume della dilogia Verona Legacy di L. A. Cotton, l’incipit di un retelling davvero ben fatto di Romeo e Giulietta, gli eroi tragici del grande e intramontabile William Shakespeare.
Prima di abbandonarvi al mio blablaese un po’ vecchio stampo, vi avverto di un aspetto piccino picciò. Malgrado sia abituata ad affrontare una saga senza abbandonare i suoi protagonisti se non proprio alla conclusione di tutto -conoscete bene la mia pazzia in merito: potrei sclerare come una vera mentecatta altrimenti!-, per la storia di Niccolò e Arianne mi sono sentita in dovere di bloccarmi a metà strada, lasciando a tempi migliori il seguito Re di anime -titoli e cover sono magnifici: concordate con me?-, giusto per elaborare quanto letto e digerirlo, perché, ragazzi, fidatevi di me, non siete pronti a quello che troverete fra le righe di questo mafia romance.

Creazione a cura di Dolci del blog Le mie ossessioni librose

Grande curiosità per un retelling innovativo dei fatti veronesi made by Shakespeare
Predisposizione temporanea verso un mostruoso plot twist a mo’ di cliffhanger
Immenso bisogno di una trama dai risvolti così sorprendenti da togliere il fiato
Alla prode ricerca di un’emozione senza tempo e senza limiti atta a vincere sempre
Mortale dedizione per un nuovo stile capace di preannunciare assoluta fluidità

Sebbene i ragguardevoli contenuti delle peripezie travagliate di Arianne e Niccolò occultino, non troppo bene, l’alta probabilità di indisporre i gracili stomaci degli amanti d’inchiostro più ricettivi, catena lunghissima di eventi poco simpatici che, alternandosi fra loro con l’obiettivo di intrattenere, non piacevolmente è certo, sia i main characters di L. A. Cotton, persone tanto ordinarie quanto straordinarie riponenti le proprie speranze nell’avere diritto, almeno una volta ogni tanto, a tirare un piccolo sospiro di sollievo mentre si esaurisce una catastrofe e la successiva entra in scena, sia l’uditorio della stessa penna britannica, ciclopica folla in grado di vivere sulla pelle il bagaglio emozionale originatosi dal successo, dal succedendo e dal succederà letterari, inquinano l’aria di chi assiste allo spettacolo pirotecnico di righe stampate mediante livelli astronomici dall’eccezionale tossicità, Principe di cuori rappresenta una lesione cicatrizzata desiderosa ancora di sanguinare nel farsi conoscere, gocce vermiglie d’esistenza linfatica che, stillando crudeli dalla piaga dell’epidermide sensibile, provocano solchi indelebili dove un terreno adatto a quest’impresa non può sussistere, trasformazione significativa che, culminando alla fine dei giochi con un plot twist abbastanza mostruoso, induce a domandarsi se si è pronti per il seguito e cosa si sta aspettando nell’affrontarne le conseguenze.

Valutazione:

Scheda libro
Titolo: Principe di cuori
Serie: Verona Legacy #1
Autrice: L. A. Cotton
Casa editrice: Queen Edizioni
Pagine: 310
Anno di pubblicazione: 2020
Genere: Romance
Costo versione ebook: 3.99 euro
Costo versione cartacea: 12.90 euro
Link d’acquisto: Amazon (ebook), Amazon (cartaceo)
Trama: Arianne Capizola è tale e quale a suo padre. Umile. Onesta. Diligente. Preferirebbe passare le sue giornate a fare volontariato, invece di stare spalla a spalla con i suoi compagni di classe superficiali e snob. Niccolò Marchetti è tale e quale a suo padre. Oscuro. Pericoloso. Subdolo. Preferirebbe passare le sue giornate sul ring a sporcarsi le mani di sangue, invece di frequentare le lezioni e mantenere le apparenze. Quando le loro strade si incontrano, alla Montague University, nessuno dei due è disposto ad abbassare le barriere che ha costruito nel corso del tempo. Ma lui non può resistere alla ragazza che sembra avere le stelle negli occhi, e lei non può dimenticare il ragazzo che quella notte l’ha salvata. C’è solo un problema. Per Arianne, Nicco non è un cavaliere dall’armatura splendente. Lui è il figlio del più grande nemico di suo padre. Lui stesso è il nemico. E le loro famiglie sono in guerra.

Creazione a cura di Dolci del blog Le mie ossessioni librose