Mentre mi appresto a scegliere, con accuratezza infinitesimale, la nuova vittima che sancirà la mia personale valvola di sfogo del weekend ormai alle porte -tranquilli, non mi sono presa una pausa da Netflix: infatti, sono riuscita a concludere la nona e ultima stagione del legal drama Suits e oggi sarà il turno del rewatch di Merlin, sperando mi aiuti a partorire la bozza di una fanfiction one shot ambientata precisamente in quel di Camelot-, oggi, insieme a Susy de I miei magici mondi, Tania di My Crea Bookish Kingdom e Catia del blog Rivendell: Katy Booklover, torno a condividere la rubrica Quattro Lady per un libro dove, ad ogni appuntamento, recensiamo un romance storico, parlando disgiuntamente di Ambientazione, Personaggi, Trama e Stile di Scrittura.
Sebbene, nell’istante durante il quale ho convinto le altre mie compagne d’avventura a leggere Centro di Rebecca Quasi e Amalia Frontali, fossi a conoscenza del fatto di non nutrire un hype allucinante che Marvel Cinematic Universe scansate proprio, chiuso l’eReader, a seguito delle alte aspettative mancate, mi sono ritrovata con uno spiacevole amaro in bocca valutato due sole stelline: cosa mai sarà successo?

Creazione a cura di Tania, admin del blog My Crea Bookish Kingdom

Nonostante un principio dallo stile oltre l’eccezionale che non solo fa venire a galla, tra le nebbie della modernità quotidiana, una conoscenza linguistica fortemente adatta al rappresentare la parentesi storica in cui le due autrici hanno deciso di ambientare la propria opera dal retrogusto sportivo, ma riesce anche a conquistare mediante una narrazione frizzante in grado di alternare la mera esposizione descrittiva dei fatti ai sagaci botta e risposta fra i personaggi, soprattutto quelli principali, un letterario First reaction: SHOCK a causa del quale ogni lettore arrivato lì sull’onda della fortuna più sfacciata si domanda il motivo per cui ha atteso così tanto tempo prima di affrontare il romanzo in questione, la seconda parte di Centro getta un Niagara di torrenziale portata sul fuoco dell’entusiasmo alimentatosi nel pezzo iniziale, drastica riduzione di livello che, insieme a certe scelte delle quattro mani coinvolte, porta a una Caporetto anticipata.

Archetipo – Primo esemplare assoluto ed autonomo.

Benché il pubblico della coppia Rebecca Quasi e Amalia Frontali abbia sentito, fin da subito, nel proprio cuore, in maniera tanto evidente quanto lapalissiana, i sacrosanti prima bisogno e poi dovere di arrivare alla fine delle vicissitudini messe per iscritto che hanno guidato sia Ina sia Leopold nell’infinito abbraccio di tribolazioni legate al ceto sociale d’appartenenza e brezze contrarie alle emozioni vissute dal sapore dolceamaro, ormeggiati al porto dell’epilogo, nei dintorni di un E vissero per sempre felici e contenti che, malgrado sia apprezzabile da una qualsiasi indole romantica bramosa d’amore, pare una colossale forzatura innanzi agli eventi susseguitisi fino a quel momento, lo zenit di un allungare per riempire che, dopo essersi reso portavoce sia del cambiamento discendente e repentino del main character femminile sia della variazione importante di stile adottato, culmina con l’ennesimo retelling forse troppo visionario di persone e fatti reali.

Eburneo – Bianco come l’avorio.

Valutazione:

Scheda libro

Titolo: Centro
Autrici: Rebecca Quasi, Amalia Frontali
Casa editrice:
Pagine: 404
Anno di pubblicazione: 2020
Genere: Romance storico
Costo versione ebook: 0.99 euro
Costo versione cartacea: 13.00 euro
Link d’acquisto: Amazon (ebook), Amazon (cartaceo)
Sinossi: Londra, 1908.
La capitale britannica si prepara ai Giochi della IV Olimpiade.
Miss Ina Wood appartiene alla squadra femminile di tiro con l’arco e Monsieur Pierre Le Blon è un valente schermidore belga.
Si incontrano per caso, a seguito di un piccolo incidente automobilistico e scoprono di avere in comune un certo talento per la dissimulazione: Miss Wood guida un’auto non sua e Monsieur Le Blon non è chi dice di essere.
Tra schermaglie sportive e romantiche gite tra i ranuncoli, si consuma quella che pare destinata a restare una fugace avventura.
Ma il destino, lento e inesorabile, dispone che i nostri atleti si ritrovino a Vienna nel 1914, per affrontare il passato ed essere travolti dagli ingranaggi della Storia.