Sottolineando la nuova politica che ho iniziato ad adottare da qualche mese grazie alla fortuna lavorativa nella quale sono riuscita clamorosamente a inciampare dopo soli due mesetti dal famoso 24 luglio in cui la sottoscritta si è laureata -parliamoci chiaro, conosciamo ben tutti la notoria sfiga che, come un diavoletto irritante, è appollaiata sulla spalla della mia persona una volta sì e l’altra pure e, quindi, sono rimasta sconvolta dal deretano enorme che ho avuto in quel di ottobre!-, tattico rallentamento delle prese in carico di eventi per il blog che mi sta soccorrendo moltissimo nell’ambientarmi in questo intrepido viaggio sottoforma di impiego con smart working annesso, regalandomi sia la perfetta calma sia la giusta serenità per fronteggiare qualsiasi inconveniente in entrambe le mie vite diurna e notturna, quando la badass Chiara di Libri & Segreti mi ha chiesto se volessi partecipare a un Blogtour dedicato all’inimitabile Dante e alla sua grandiosa Divina Commedia, non solo ho accettato con un sorrisone a 32 denti -adoro la tematica dell’odierno progetto letterario: infatti provo da sempre uno smisurato affetto per il fiorentino e quanto gli concerne-, ma ho anche deciso fosse il poc’anzi menzionato la prima delle poche iniziative a cui avrei dato un contributo durante l’attuale dicembre.
Creazione a cura di Sara del blog Il club delle lettrici compulsive
Dopo i due iniziali articoli della settimana scorsa -pubblicati online precisamente di giovedì e di venerdì, giusto in tempo per concludere alla grande la piccola job parentesi a seguito del ponte di Sant’Ambrogio- riguardanti prima una presentazione generale di questo evento a cura dell’alacre Martina e poi una carrellata dei personaggi principali dell’opera scritta dal Sommo Poeta grazie alla spumeggiante mente dietro la presente idea di giro turistico nel lit-etere, oggi io mi occuperò di portare alla vostra attenzione undici testi che, per una caratteristica o per un’altra, sono stati ispirati dal capolavoro del Vate toscano: siete pronti a discendere la mia personale lista infernale di risme letterarie, conoscendo chi si nasconde nei cerchi a sua completa disposizione?
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«Ho i gironi girati, mannaggia ai guelfi neri!» Questo e altro direbbe oggi il caro vecchio Dante Alighieri facendo il login sui suoi social. Perché l’arte sarà pure immutabile, ma i poeti no e la loro pazienza ha un limite. In questa versione remastered della sua (sempre più) Divina Commedia scopriremo che il tostissimo Poeta toscano non ha perso la propria verve, nonostante vada ormai per i settecento e passa. Da Francesca a Ugolino, passando per Ciacco, Ulisse, e naturalmente Beatrice, ascolteremo le storie dei suoi personaggi più celebri. Un viaggio senza esclusione di insulti ai più svariati nemici, scortato da un Virgilio che non ce la fa più a trascinarsi dietro il “peso vivo” del Sommo. Tra un’estasi e uno svenimento, procederemo lungo tortuose terzine, ma la parafrasi sarà diversa da come ce la ricordiamo!
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Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di “infernale” ha molto. Il ritmo, prima di tutto, e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi che conducono a un esito raro per i romanzi d’azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità.
Non è affatto sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante, anzi. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse in forme solenni e oscure la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. E quindi è normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare, una costellazione culturale e affettiva ben diversa dal palcoscenico turistico percorso in tutti i sensi di marcia da legioni di visitatori.
Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale, nulla che possa rievocare una dolce abitudine. Questa volta è un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda infatti a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l’Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica del Divino poema, le labbra capaci di articolare, nel delirio dell’anestetico, soltanto un incongruo “very sorry“, il professore deve scappare. E, aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti.
Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra: un’organizzazione chiamata Consortium è ambigua tanto quanto un movimento detto Transumanesimo e uno scienziato come Bertrand Zobrist può elaborare teorie che oscillano tra utopia e aberrazione.
Alla fine di un’avventura che raggiunge momenti di insostenibile tensione, Dan Brown ci rivela come nel nostro mondo la distanza tra il bene e il male sia breve in maniera davvero inquietante, catastrofe e salvezza possano essere questione di punti di vista e anche da una laguna a cielo coperto si possa uscire a riveder le stelle.
Gabriel e Julia sono due anime inquiete. Per lui, qualsiasi trasgressione è lecita, qualsiasi donna è una preda. Tuttavia niente è in grado di placare i demoni del suo passato e la felicità è un sogno irrealizzabile. Perché quella del professore universitario specialista negli studi danteschi è solo una maschera dietro la quale si nasconde uno spirito tormentato. Per Julia, la vita è sempre una strada in salita, segnata dalla perdita delle persone che amava e da una relazione sbagliata. eppure adesso lei ha l’occasione di ricominciare da capo e di dedicarsi allo studio di Dante sotto la guida del celebre – e temuto – professor Gabriel Emerson. E il loro incontro cambierà tutto. Perché per lui, quella timida e dolce studentessa universitaria è la luce che spazzerà via le tenebre del passato; l’angelo che gli insegnerà ad amare. Per lei, l’incontro col professor Emerson è l’inizio di una «vita nova»…
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Il primo libro di una appassionante trilogia fantasy ambientata nei Regni ultraterreni descritti nella Divina Commedia.
Dopo aver accompagnato Dante nel suo viaggio, Virgilio, che ha intravisto la luce divina sulla montagna del Purgatorio, non può più tornare nel Limbo. Nel resto dell’Inferno però può muoversi dove crede, anche se sempre alla mercé della violenza degli angeli caduti, gli Spezzati. Per questa sua peculiarità diventa un ingranaggio fondamentale nell’ambizioso piano di Pier delle Vigne: raccogliere nella selva dei suicidi un gruppo scelto di dannati e fuggire dall’Inferno. Nel tentativo estremo di prendere in mano il proprio destino si uniranno così a loro il conte Ugolino, Filippo Argenti e Bertran de Born.
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Una serie da collezionare di storie a fumetti Disney ispirate alle opere letterarie più note dei grandi autori classici.
Questo volume è ispirato al capolavoro di Dante, massima espressione della letteratura italiana, reinterpretato a fumetti dai personaggi Disney in un viaggio altrettanto ricco di suggestioni.
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Boston 1865: un gruppo di letterati fonda un circolo per far tradurre la Divina Commedia in un’America appena riemersa dall’incubo della guerra civile. Il comitato direttivo della vicina università di Harvard però, protestante e conservatore, ostacola la diffusione delle “superstizioni immorali” di Dante. Ma in città inizia a verificarsi una serie di efferati delitti, ispirati alle punizioni di contrappasso descritte nell’Inferno. Il primo a cadere per mano di questo misterioso assassino è un importante giudice, ritrovato con il corpo devastato da insetti e mosche carnivore, abbandonato nei pressi di una bandiera bianca. Sono proprio i membri del Circolo Dante, intellettuali e investigatori, gli unici in grado di scoprire il colpevole anticipando le sue mosse. E di evitare che continui a lasciare dietro di sé un’infernale scia di sangue e morte.
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Se sei nato a Europa, la grande città nazione del prossimo futuro, hai due sole possibilità: arrangiarti con lavori rischiosi o umili, oppure riuscire a trovare un impiego a Paradiso, la zona dove i ricchi vivono nel lusso più sfrenato e possono godere di una natura incontaminata. Ma se rubi o uccidi o solo metti in discussione l’autorità, quello che ti aspetta è la prigione definitiva, che sorge su un’isola vulcanica lontana dal mondo civile: Inferno. Costruita in modo da ricalcare l’inferno che Dante ha immaginato nella Divina Commedia, qui ogni reato ha il suo contrappasso. Piogge di fuoco, fiumi di lava, gelo, animali mostruosi rendono la vita difficile ai prigionieri che spesso muoiono prima di terminare la pena. Nessuno sceglierebbe di andare volontariamente a Inferno, tranne Alec, un giovane cresciuto nella parte sbagliata del mondo, quando scopre che la ragazza che ama, Maj, vi è stata mandata con una falsa accusa. Alec dovrà compiere l’impresa mai riuscita a nessuno, quella di scappare con lei dall’Inferno, combattendo per sopravvivere prima che chi ha complottato per uccidere entrambi riesca a trovarli…
Il primo romanzo di una trilogia fantasy di grandissima potenza, scritta da uno degli autori italiani young adult più amati.
In un unico volume la trilogia di Dannati. Immagina di trovarti all’improvviso in un mondo dove tu sei l’unico ‘vivo’. Quel mondo è l’inferno e tu hai un solo obiettivo: tornare a casa. Ma ti puoi fidare di chi è da secoli relegato nella terra dei dannati?
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Dylan ha quindici anni e quando una mattina decide di andare a trovare il padre, che non vede da molto tempo, la sua vita subisce un drastico cambiamento: il treno su cui viaggia ha un terribile incidente. Dylan sembrerebbe essere l’unica sopravvissuta tra i passeggeri e, una volta uscita, si ritrova in aperta campagna, in mezzo alle colline scozzesi. Intorno non c’è anima viva, a parte un ragazzo seduto sull’erba. L’adolescente si chiama Tristan e, con il suo fare impassibile e risoluto, convince Dylan a seguirlo lungo un cammino difficile, tra strade impervie e misteriose figure che girano loro intorno, come fossero pronte ad attaccarli da un momento all’altro. È proprio dopo essersi messi in salvo da questi strani esseri che Tristan le rivela la verità… lui è un traghettatore di anime che accompagna i defunti fino alla loro destinazione attraverso la pericolosa terra perduta.
A ogni anima spetta il suo paradiso, ma qual è quello di Dylan? L’iniziale ritrosia di Dylan e l’indifferenza di Tristan si trasformano a poco a poco in fiducia e in un’attrazione magnetica tra i due ragazzi che non sembrano più volersi dividere. Arrivati al termine del loro viaggio insieme, Dylan proverà a sovvertire le regole del suo destino e del mondo di Tristan, pur di non perderlo.
Ferryman. Amore eterno, primo volume di una commovente, epica e originale trilogia fantasy, è una moderna riscrittura del mito di Caronte: una storia d’amore che supera il limite della morte attraversando i confini dell’aldilà.
Firenze, 1300. Dante Alighieri è priore delia città e alcuni crimini lo costringono a mettere il suo multiforme ingegno al servizio della giustizia e della verità. Un celebre mosaicista ucciso ai piedi di un’opera colossale e incomprensibile. Una galea arenatasi nelle paludi dell’Arno con il suo inquietante equipaggio di morti. Una cantatrice dalla voce paradisiaca, al cui fascino neppure l’Alighieri era stato insensibile, che l’assassino trasforma in un’orrenda allegoria. Infine, in missione a Roma, i resti di cadaveri dilaniati che il Tevere getta sulle sue sponde, forse sacrifici di un’antica terribile religione. Per risolvere questi enigmi Dante non esiterà a addentrarsi nella “selva oscura” degli indizi e delle false piste, scendendo nei bassifondi più cupi delle due città fino a raggiungere gli inferi della malvagità umana, dove follia e delitto regnano tra le tenebre. Come ha scritto Niccolò Ammaniti, nella sua quadrilogia dantesca Leoni “è riuscito a costruire un intreccio da cui è difficile staccarsi e a creare intorno alla figura di Dante un mondo perfetto”.
In La mano di Dante si intrecciano due piani temporali, due registi stilistici, due “mondi” completamente diversi. Da una parte abbiamo una storia molto “noir” in cui uno scrittore abbastanza male in arnese e di scarsa moralità di nome Nick Tosches, appassionato lettore e cultore di Dante, viene assoldato da un potente boss mafioso che con l’aiuto di un gruppo di gangster e killer, è entrato in possesso di un manoscritto che potrebbe essere l’originale della Divina Commedia. L’altra storia che continuamente si interseca con la precedente ha per protagonista Dante Alighieri che non riesce a procedere nella stesura della “Commedia”.
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