Finalmente dopo due settimane che non leggevo, causa sessione d’esame terminata esattamente ieri, ho saziato la mia voglia di libri immergendomi ne Il sigillo sul cuore di Aurora Corrente che non smetterò mai di ringraziare per averci omaggiato del suo ebook poiché è stata un’avventura senza eguali, che ha scavato nel mio bagaglio emotivo, facendo risalire a galla i miei sentimenti, intaccandoli in maniera indelebile e definitiva. Diciamo che il suo libro ha lasciato un segno, una sorta di sigillo sul cuore, come dice il titolo stesso dell’opera, una specie di identificativo, qualcosa che lo contraddistingue dagli altri libri che ho letto, qualcosa che mi faccia ricordare che, sì, ho avuto il piacere di scoprire la protagonista e la sua storia, i suoi problemi, le sue vicissitudini in famiglia, in amore e in amicizia, il suo coraggio e la sua forza d’animo, alleati che le sono stati determinanti di fronte le avversità più disparate e le scelte più ardue da prendere.
Il prologo si apre in un tempo e uno spazio lontani dai nostri. Siamo ad Avalon, la mitica, misteriosa e arcana isola, dove gli ultimi Druidi e sacerdotesse dell’antica religione dimorano nascosti, celati agli occhi del Cristianesimo e dei suoi adepti, l’avvento dei quali aveva portato distruzione, assassinii, violenze, solo ed unicamente per sradicare tutto ciò e coloro che erano legati al culto della Madre Terra.
Mairi, una giovane donna congiunta alla magia del credo antico, sta attraversando in barca il lago nato, a causa della miriade di intemperie che hanno caratterizzato quell’anno, dalla vallata attorno l’abbazia di Glastombury. Scende dalla barca: inizia a correre verso il monastero e, accompagnata da una novizia, entra nell’edificio, percorrendo un corridoio e arrivando a una stanza.
La sacerdotessa entrò ma rimase immobile, osservando la suora che stava seduta al capezzale di un uomo ferito. Tutto in lei la spingeva verso quel letto, ma era la prima volta che si trovava in presenza di quella donna e non sapeva come agire. Quando infine quest’ultima si voltò, rivelando un viso dolcissimo e segnato dal pianto, le sue paure furono spazzate via.
Dana, la badessa dell’abbazia, accoglie Mairi, che era stata fatta chiamare proprio dalla suora perché il moribondo aveva chiesto precisamente della giovane sacerdotessa. Come si scopre di lì a poco, è il fratello della superiora a essere in condizioni molto gravi, Garreth, l’uomo che ha amato la seguace dell’antica religione, l’uomo ricambiato in questo sentimento forte e indelebile, un impeto travolgente che non si estinguerà mai, che continuerà anche nell’altra vita.
Dopo che la sorella esce di scena e l’uomo si accorge della sua presenza, si agita leggermente nel letto, timoroso non dell’imminente suo destino ma di ciò che potrebbe capitare alla sua amata.
«Torna ad Avalon! Mettiti al sicuro! Se lui dovesse trovarti… ti prego, salvati!». Lei tranquillizzò la sua ansia con una carezza. «Non m’importa! Il mio posto è qui!»
Si scambiano qualche parola, tra cui anche qualche supplica da parte di Mairi affinché Garreth non si lasci andare, non muoia, non la abbandoni a un destino che nemmeno lei sa di riuscire ad affrontare, sola, senza di lui, senza quell’amore che la rende viva, forte, nuova, coraggiosa. La sua preghiera, però, non viene ascoltata: l’uomo muore tra le sue braccia, dopo aver dedicato l’ultima attenzione alle sue labbra, dopo aver quindi suggellato ancora una volta, come se mai bastasse, il suo affetto infinito per lui.
Con un cambio repentino di narrazione, da una terza persona passiamo alla prima e conosciamo la protagonista vera e propria de Il sigillo sul cuore, Amanda, una ragazza che si sveglia bruscamente. Ebbene sì, a quanto pare Mairi, Garreth e tutto ciò che concerne Avalon è frutto di un viaggio onirico. Ma sembrava così reale! Tant’è vero che la protagonista aveva percepito tutto il dolore della donna, tutta la sua tristezza, tutto ciò che provava nel tenere stretto a sé l’uomo che amava, che ormai era perduto per sempre.
Cercando di rilassarsi e ripetersi che dopotutto è stato effettivamente solo un sogno, Amanda si riaddormenta e, come una calamita, esso la riprende, ricominciando, da dove avevamo lasciato, la storia primaria. Si ritorna, perciò, da Mairi che ancora è abbracciata a Garreth: prega la Vergine Maria affinché un giorno loro due possano incontrarsi di nuovo, possano amarsi di nuovo, possano essere felici di nuovo, insieme. A quel punto, entra nella stanza Dana e, compresa la situazione, si avvicina al giaciglio del fratello per benedirlo. Fatto ciò, dice alla giovane pagana che è ora di seppellirlo e andarsene da lì, come se stessero scappando da qualcosa, da qualcuno, magari da quel “lui” che il moribondo aveva nominato poco prima di spirare. Prima di allontanarsi, però, Mairi si volta verso Amanda e la guarda: con gli occhi puntati nei suoi, le chiede aiuto, dicendole che solo lei può soccorrerla.
Decisamente la sveglia definitiva per la nostra protagonista e per qualunque persona su questo pianeta. Molte domande sorgono a questo punto. Quell’avventura onirica era effettivamente soltanto un sogno? Chi è davvero Mairi? Come conosce il nome di Amanda? Perché chiede proprio a lei aiuto? E cosa dovrebbe fare la nostra protagonista, con i capelli rosso fuoco e gli occhi sfumati di viola? L’unico modo per scoprire tutti questi dettagli è leggere il libro, come al solito. Oh sì, sono decisamente noiosa e ripetitiva, ma che ci volete fare, Nicchiani?
Il sigillo sul cuore è stato una scoperta grandiosa per la lettrice che è in me, un tesoro che si è impresso a fuoco nella mia anima, nella mia mente e, soprattutto, nel mio cuore, dove detiene un posto d’onore per tutto ciò che mi ha fatto provare: come in un mare in tempesta, io, naufraga, mi sono sentita sballottata dalle onde, oscillando tra la felicità, la spensieratezza, l’amore puro, potente, sublime, e la tristezza, la disperazione, la consapevolezza che davanti a noi c’è solo solitudine, cupezza, oscurità che inghiotte e sputa il nostro cuore con disprezzo, malcelata voglia maniacale di farci soffrire, come se già da soli non conoscessimo la situazione che ci caratterizza, come se non fossimo consapevoli di cosa stiamo affrontando. Tutto questo e altro ancora vive Amanda, lei, una ragazza normale, banale anche, semplice, la cui vita viene decisamente scombussolata dagli eventi che sembrano non avere nulla da spartire con lei ma che, invece, rappresentano ciò che era, che è e che sarà. Una giovane donna che si ritroverà a dover crescere davvero, a dover affrontare qualcosa più grande di lei ma a cui, certamente, non può sottrarsi, per il bene suo, per il bene della sua famiglia, per la felicità di chi ha ritrovato, per coloro che credono in lei, che dipendono da lei, persone unite a questa ragazza da un legame forte nel tempo e nello spazio, un legame che non si spezzerà, mai, né in questa vita, né nell’altra, una connessione che le permetterà di accedere a un mondo e a una consapevolezza che non le appartengono, ma che, eppure, sono suoi, in un certo modo, e lo diventeranno, tornando a far parte del suo essere, di diritto.
Temi importanti vengono toccati in maniera prepotente e considerevole dall’autrice. Prima di tutto, la famiglia, il nucleo dove cresciamo, dove impariamo i valori fondamentali di ogni essere umano, dove capiamo come rapportarci con il prossimo, dove il nostro spirito viene forgiato, l’unico “posto” nel quale poniamo le basi per il nostro futuro, per ciò che il destino avrà in serbo per noi. Il profondo rapporto affettivo tra Amanda e i suoi famigliari è lampante: l’amore che ne è derivato squarcia i timpani di ognuno di noi con le sue urla incessanti, alle quali non possiamo risultare indifferenti, sarebbe impossibile anche solo tentare di rimanerne distaccati, di nasconderci dall’ovvietà. Un rapporto che a un certo punto sembra essere toccato dalla scoperta, pare diventare fragile davanti a una realtà che non si credeva possibile, sembra vacillare, come un portone sotto i colpi incessanti di un ariete che, senza sosta, lo tempesta per aprire una via d’accesso ai nemici. Ma è proprio a questo livello che la profondità dell’affetto famigliare deve riemergere dai meandri, deve far sentire la sua voce, deve riconquistare la sua posizione fondamentale nel cuore di ognuno, perché solo in questo modo può sconfiggere qualsiasi cosa, può ergersi di fronte a difficoltà più grandi di lui e vincere, vincere senza sforzo ma solo con la speranza e la voglia di ricominciare da dove si aveva lasciato, senza cancellare il passato, non evitando di riconoscere il presente che, chissà, potrebbe portare a un futuro migliore di quello auspicato prima. Tutto questo non si potrebbe raggiungere senza l’amicizia, il voler bene di persone non legate a noi col sangue ma che ci considerano comunque fratelli, sorelle, che ci eleggono a “loro persone”, quelle che ci completano, che ci permettono di avere un’anima finalmente intera, individui senza i quali non riusciremmo a vivere, a esistere. Un’amicizia che nel momento del bisogno non si sottrae, che è più forte e viva proprio quando lo necessitiamo, che non si deteriora davanti a qualcosa di strano, di impossibile, di fuori dal comune, ma che continua per la sua strada, sviluppandosi, crescendo sempre più vigorosa, un rapporto amichevole di fiducia e lealtà, fondamentali, essenziali per la nostra Amanda, punti cardinali di ogni individuo, di tutti quanti noi.
E infine l’amore, quello senza il quale saremmo perduti, il sentimento vero che si scopre di condividere con una sola persona nella vita, quello impossibile da dimenticare, l’emozione che, come un’arma a doppio taglio, ci può elevare a nuovi livelli di felicità suprema, portandoci a quel paradiso che noi tutti vorremmo vivere, ma che può anche uccidere, in maniera lenta e inesorabile, togliendoci tutte le forze di vivere ma ridonandocele dopo, esclusivamente per ripetere questo iter di disperazione profondo, ancora e ancora, sadicamente, barbaramente, senza pietà alcuna.
Il sigillo sul cuore è un libro che, nonostante la sua mole di 738 pagine, trascina dalla prima all’ultima sua parola: la scrittura di Aurora Corrente, così scorrevole e leggera da permetterci una lettura andante, veloce, senza pause distoglienti dalla narrazione, è capace di travolgerci come un fiume in piena, grazie a tutte quelle emozioni che, silenziosamente, si insinuano in noi, lasciandoci senza fiato, vuoti, stremati durante l’avventura di Amanda, alla fine della quale, però, ci si ritrova più “ricchi”, pieni, soddisfatti della scelta di affrontare questo tomo, consapevoli che, sì, una storia così la rileggeremmo più e più volte, senza stancarci mai, uscendone non indenni, emotivamente parlando, certo, ma decisamente più forti, vivi, grati di poter provare, anche noi, simili sentimenti, speranzosi nell’incontrare l’amore vero, in tutte le sue salse.
«[…] Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sopra il tuo braccio; perché forte è l’amore come la morte; tenace come l’inferno è la passione. Vampe di fuoco sono le sue vampe, le sue fiamme, fiamme divine! Le grandi acque non saprebbero spegnere l’amore, né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio.»
Scheda libro
Titolo: Il sigillo sul cuore
Autore: Aurora Corrente
Casa editrice: Laboratorio Ebook Edizioni
Pagine: 738
Anno di pubblicazione: 2015
Traduttore: –
Genere: Fantasy, romance
Costo versione cartacea: –
Costo versione ebook: 9.99 euro
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