Alla stregua di una copertina oltremodo accattivante, pure una trama ben congegnata potrebbe risultare il giusto tranello per indurre in tentazione qualsiasi lettore che si rispetti.
Dopo che la carissima Mara del blog Romance e Altri Rimedi mi ha proposto di partecipare al Review Party dedicato alla pubblicazione Astoria Edizioni Casuali incontri fra estranei di Alison Lurie, complice l’intrigante panoramica esposta nelle vesti di generale sinossi, non ho potuto fare a meno di cedere alla lusinga poc’anzi menzionata, guadagnandomi, però, una delle mie molteplici delusioni di lessemi in china trasformati: perciò, nel presente appuntamento con la rubrica Istantanee di lettrice, utilizzando proprio un fotogramma studiato nei minimi particolari, vi elargirò le motivazioni per cui il presente romanzo non guadagna il massimo dei voti possibili, traguardo sentito che si sarebbe davvero meritato.

Creazione a cura di Sara, admin del blog Il club delle lettrici compulsive

Quando nel proprio cuore si avverte l’intenso bisogno di fuggire da un’amara realtà che per l’ennesima volta, senza scrupolo alcuno, possedendo coscienza di ferire mortalmente, lede con reproba assennatezza di causa il ricettivo spirito dall’incontaminata esistenza, perfino un viaggio organizzato da tempo potrebbe rivelarsi l’ingrediente segreto della panacea di quieto vivere, anomalo stratagemma efficiente che individui più o meno antistanti scelgono per voltare pagina, prendersi una pausa o ricominciare a respirare, obiettivi diversi eppure simili che necessitano dell’unico pungolo mediante cui far capitolare secolari birilli ordinati dall’ironico fato sulla pista lucida di tentativi non numerabili.
Eppure, sorprese di qualsivoglia natura non cessano mai di apparire negli istanti meno opportuni: sebbene si manifestino numerose lezioni che ambiscono a frequentare, mano nella mano, il tempo inclemente su questa landa peritura, conclamati dogmi appartenenti al bagagliaio sentimentale tramite cui le opportunità concesse istigano alla fioritura amorosa nei riguardi di qualcuno o di qualcun altro, un cerchio ora aperto deve sempre trovare adesso la sua chiusura, ritorno forzato alle origini che sa di antico più di quanto si possa diversamente credere.
In fin dei conti, Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse.

Nonostante sia cristallina l’assoluta bellezza vergata che si palesa immantinente appena il lettore si getta a capofitto nella parentesi londinese sia di Vinnie sia di Freddy, grandiosa narrazione ricca di immagini statiche e dinamiche coinvolgenti a tal punto da plasmare l’uditorio in sprovveduta marionetta nello sconfinato potere della burattinaia Alison Lurie proponentegli una ribalta tanto piovosa a ragione quanto affettata a sentimento, se da un lato riesce a dimostrare agevolmente la propria scioltezza nell’esporsi a occhi bramosi di sapere in un ambito ristretto al mero dialogo sotto forma di botta e risposta di questo o quell’altro personaggio, all’opposto Casuali incontri fra estranei è sorgente perpetua di maggioritaria lentezza nel resoconto circostanziato delle vicissitudini fattuali e dei turbamenti emotivi, prolissità defagitante che corrode nervi già fin troppo saltati al capitolo di apertura rallentando sempre più il vagheggiato appropinquarsi del pellegrino di carta inchiostrata ai lidi bramati del traguardo di pagina 318, costante e apatico svoltare infinito che, malgrado la sua definizione ufficiale celi il genere di romanzo formativo con percorso in sempiterna ascesa, difetta nella minuzia per eccellenza significativa, quel cambiamento basilare che, rinunciando al vecchio ormai trito e stra-trito, suscita un inedito da cui ripartire, di nuovo.

Non gli fa bene pensarci così tanto, tornare sui brutti ricordi e sui brutti momenti. Roo non è lì con lui, né mai ci sarà. Non ha nemmeno risposto alle sue brevi lettere studiatamente neutrali e amichevoli, e probabilmente non risponderà mai. Fred resterà lì da solo per cinque mesi, in una Londra priva di gioia e di senso, dove piove in continuazione, dentro e fuori di lui. Non ha mai passato un periodo tanto triste in vita sua.

 

 

Si ringrazia la casa editrice Astoria per la copia ricevuta in omaggio.
#prodottofornitoda #copiaomaggio

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Casuali incontri fra estranei
Autrice: Alison Lurie
Casa editrice: Astoria
Pagine: 318
Anno di pubblicazione: 2019
Genere: Narrativa contemporanea
Costo versione ebook: 9.99 euro
Costo versione cartacea: 18.00 euro
Link d’acquisto: Amazon (ebook), Amazon (cartaceo)
Sinossi: Due accademici americani, Vinnie, che insegna letteratura per l’infanzia, e Fred, giovane ricercatore della stessa università, hanno la possibilità di trascorrere un anno sabbatico in Inghilterra. Sentendosi entrambi più inglesi che americani, sognano di poter dimenticare per un po’ il loro paese di appartenenza.
Lei, Vinnie, cinquantenne sola con un matrimonio fallito alle spalle, importanti successi professionali e rassegnata all’indipendenza e alla solitudine, sogna tuttavia un’avventura a Londra, possibilmente, essendo molto snob, con un genio artistico, o perlomeno con un brillante critico letterario. Chi invece, dopo grandissima riluttanza da parte di lei, la farà davvero sognare è un ingegnere dell’Oklahoma, che si occupa di rifiuti e che le è seduto di fianco sull’aereo che la porta a Londra. Chuck Mumpson è un po’ rozzo, molto americano e si veste più come Bronco Billy che non come Lord Byron.
Il giovane collega di Vinnie, Fred, bello in modo irresistibile, avvilito per il recente abbandono della moglie, fotografa e anticonformista, si troverà a invaghirsi di un’attrice inglese ancora più stravagante della consorte.

Condotto sull’onda di continue opposizioni – America/Inghilterra, famiglia/vita da single; conformismo/eccentricità; studio accademico/quotidianità – Casuali incontri fra estranei è un tipico romanzo di formazione, in questo caso per adulti confusi e insicuri. E d’altra parte di Lurie si è detto che è stata lo specchio della sua generazione, che ha certamente attraversato periodi di grande confusione.