Sebbene mi fossi ripromessa di non prendere in considerazione ulteriori eventi per i prossimi due mesi in quanto l’anzianità intrinseca ed estrinseca della mia persona cominciava ad arrancare difficoltosamente sul crinale della valanga di impegni repentini e non, nel momento in cui la mia cara amica Susy de I miei magici mondi, mi ha invitata, come fa sempre quando può ai bellissimi progetti da lei organizzati, al blogtour incentrato sul primo volume della trilogia distopica di Monica Brizzi, autrice davvero talentuosa che, fin dal mio esordio nel mondo dell’Internet, mi ha regalato un’immensa fiducia da non credere, non ho potuto far altro che accogliere la sua richiesta e dare il mio contributo, precisamente con quest’articolo riguardante la sua protagonista femminile, Niris, una piccola grande donna che, quando osa, lasciando un segno indelebile, può dove tutti non si azzarderebbero mai.

Creazione a cura di Tania, admin del blog My Crea Bookish Kingdom

Prima, però, di descrivere, con parole mie, l’eroina main character de La Principessa dei Mondi. La Terra, vi avviso del giveaway relativo che è principiato ieri in occasione della suddetta iniziativa e si concluderà in data 16 novembre quando verranno estratti e contattati i due vincitori di una copia cartacea autografata e della sua gemella in digitale: oltre a inserire la propria email nel form qui sotto, con la scelta facoltativa di condividere l’iniziativa sui vostri social, bisogna essere follower dei blog partecipanti, commentare in maniera intelligente e con un senso logico tutte le tappe pubblicate online e mettere il like alle pagine Facebook non solo della casa editrice, ma anche dell’autrice e dei rifugi letterari che hanno messo a disposizione il proprio sito per i vari appuntamenti riguardanti il qui presente fantasy.

a Rafflecopter giveaway

Bistrattata nella sua esistenza tanto dalle persone quanto dalle contingenze, la sorella minore del regnante di Mirika ha sempre vissuto in una sorta di claustrofobico eremitaggio, una prigionia indotta basata sui silenzi obbligati, da una parte, e sulla testa china, dall’altra, elementi remissivi che, in qualche modo, a lungo andare, sono stati in grado di soffocare pian piano la vera Niristilia, luce zampillante di energia pura e semplice che, trasformata nella sua pallida ombra distante, adesso manifesta a chiunque entri in contatto con lei un particolare atteggiamento inoffensivo denotante lo strano connubio ambiguo fra emotività azzerata e gracilità fisica: avendo imparato sulla propria pelle quanto sia meglio inibire i sentimenti covati nel cuore e nella mente, l’aliena dalle fattezze meravigliose ha compreso che nessuna sua elucubrazione possa valere le brutali reazioni suscitate in questi e in altri carnefici.

Una reietta, una che non è in grado di fare niente di sensato. Un essere superfluo, agli occhi di tutti.

Con la solitudine nei panni dell’unica compagna fedele e tangibile di cui si è potuta attorniare in ogni caduco istante di realtà ai margini dell’universo, per Niris instaurare un comune rapporto umano nasconde sinceramente un’ingente difficoltà causata dalla mancanza palese di esempi concreti da cui poter attingere a profusione, cercando, perciò, quelle analogie fondamentali che nelle istantanee poc’anzi menzionate si rivelerebbero utili nel coartare l’affioramento del giusto dire e dell’esatto fare: davanti a un pregresso edificato su basi solide di paura poco taciuta e verità molto respinta, la Principessa non amata da nessuno si avvicina di soppiatto ai nemici consapevoli, figure diverse che non agognano nutrire nei suoi confronti la fiducia sembrante invece reclamare a gran voce, moto di speranza verso un ignoto bloccato da scoprire, realizzare e adorare.

Casa. Qual era la mia casa? Non ne avevo una. Non avevo una storia, non avevo una famiglia, non avevo niente. Ero sola.

Eppure, nelle acque profonde dei maremoti inquieti dentro e fuori la sua indole scomodamente palpitante per taluni, la quasi guerriera venuta da lontano non può e non deve arrendersi al destino pressoché infausto, anche se gli elementi a suo sfavore sembrano volerle urlare contro la disfatta ancor prima che essa si verifichi sul serio, nero su bianco: malgrado gli ovvi intralci che la sorte porrà di nuovo sul suo cammino ora impervio ora malagevole, adesso spianato adesso elementare, nonostante gli avversari più competenti e ardimentosi delle sue minute sembianze di donna forse non adatta allo scendere in campo, Niris troverà nel suo intimo il coraggio sufficiente a estrarre dal cilindro una fiera e valorosa leonessa dalle fauci spalancate, proiezione agguerrita del sé che le rammenterà la collocazione da lei occupata, l’unico posto di rilevanza che giocherà l’asso nella manica tramite la sola decisione vincente in grado di calare come scure per proteggere e, finalmente, proteggersi.

«[…] so bene chi sono, cosa rappresento, e non voglio essere un peso, non voglio essere inutile. […]»

 

 

Creazione a cura di Tania, admin del blog My Crea Bookish Kingdom