Se ogni progetto tra colleghi di rifugi letterari inizia con l’entusiasmo tipico della novità intellegibile, con rammarico e malinconia esso deve anche finire, vaporizzandosi nell’atmosfera di sempre e liberando in quanto è presente lo strascico del tour a cui si è dato vita seppur brevemente.
Come volevasi dimostrare, questa mattina siamo noi a chiudere l’evento dedicato a un’uscita Scrittura & Scritture grazie al quale, durante il viaggio insito nella sua carta stampata, ho assaporato la Napoli del 1500 nei cui meandri gineprai misteriosi e passioni illecite inducono il lettore a una totale immersione nell’opera.
Creazione a cura di Roberto di Thriller Storici e Dintorni
Iniziato lunedì con il blog La lettrice itinerante attraverso una recensione entusiasta del romanzo storico, passando per Thriller Storici e Dintorni che ci ha deliziato non solo con l’analisi dettagliata dei personaggi principali, ma anche tramite la possibilità di vincere una copia autografata di Bellissima regina. Maria d’Avalos e Fabrizio Carafa, un drammatico amore al relativo contest incentrato su una decina di citazioni tratte dal libro stesso, continuando per il lido Les Fleurs du Mal che ci ha descritto, con dovizia di particolari, l’ambientazione in cui le vicende narrate da Miranda Miranda si sono svolte, La Nicchia Letteraria si occupa quest’oggi dei cinque buoni motivi per cui bisogna assolutamente affrontare la corrente avventura di pagine e inchiostro.
Lo stile di Miranda Miranda è musica ineccepibile per gli occhi di un qualsiasi lettore avido di pagine, indefesso avventuriero che, appurata la qualità lessicale, è costretto a un ritmo di assimilazione oltremodo sostenuto: quale essenziale, armonioso, coinvolgente e raffinato, la classe è insita in ogni parola usata dall’autrice, vocaboli in cascata che placidamente accompagnano il pubblico fino all’epilogo della storia.
Rientrando nelle fila della casa editrice Scrittura & Scritture, è lapalissiano affermare che Bellissima regina. Maria d’Avalos e Fabrizio Carafa, un drammatico amore sia un’encomiabile opera capace di risuonare nel cuore del suo pubblico con una vigorosa eco infinita: esteriore o interiore, la cura metodica del libro è evidente anche allo sguardo più malauguratamente disattento.
Quando si cominciano a macinare uno per uno i fluidi capitoli in evoluzione dell’opera della scrittrice partenopea, si intuisce, senza ombra di dubbio, la ricchezza sostanziale dei dettagli rivelati, accurata presentazione vertente prima la scenografia poi i personaggi, un’eccezionale mostra a tutto tondo in cui anche il lettore si ritrova coinvolto, a ballare, a fraternizzare, ad amare e a patire.
Maria d’Avalos e Fabrizio Carafa sono due cuori annoiati dalla loro esistenza che principiano a battere all’unisono albergando in un solo spirito capace di accogliere, nei suoi meandri celati alla sconveniente indiscrezione, un amore potente e condiviso gettante un seme rigoglioso per crescere all’alba, vivere di giorno, deperire al tramonto: la piuma di Miranda Miranda è una freccia rivolta al petto dei lettori, bersagli ignari avvelenati da un miele letale.
È davvero elementare che un contesto fantasioso riesca a far sognare i viandanti di china attraverso uno schiocco di sillabe concatenate, ma, quando un paroliere dal solido talento decide di realizzare l’illusoria utopia estrapolando un periodo temporale realmente accaduto, allora colpisce l’obiettivo desiderato al pari del famoso Robin Hood: il contesto d’epoca, dopotutto, sa affascinare facilmente e, per farlo, non ha bisogno di alcun merletto inutile.
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