Quest’oggi Titti con la sua rubrica Mi è semblato di vedele un liblo! porta alla nostra attenzione un romanzo particolare e senza eguali, una storia vera che rappresenta la sofferta testimonianza di un’intera vita a metà.

La disabilità non è un limite è un’autobiografia dove Anna Adamo, voce narrante e autrice, si confessa, raccontando come, da una parte, la sua invalidità l’abbia condizionata, imponendole le determinate rinunce del caso, e dall’altro lato l’abbia tanto rafforzata e rinvigorita da trasformarla in una giovane guerriera pronta a tutto pur di sopravvivere a ciò che è.

 

Titolo: La disabilità non è un limite

Autrice: Anna Adamo

Casa editrice: Europa Edizioni

Data di pubblicazione: 22 novembre 2016

Genere: Biografie e autobiografie, Studi culturali e sociali

Formato: Cartaceo

Costo: 9.50 euro

Link d’acquisto: Amazon

Sinossi: Un difficile parto gemellare, una serie di complicazioni, l’inattesa e tragica morte del maschietto, la terribile sopravvivenza della piccola, destinata ad una delle vite più difficili che si possano immaginare. Queste sono le premesse di una storia autentica, raccontata in prima persona dalla sua protagonista. La vita di Anna è stata segnata indelebilmente, fin dai suoi primi istanti, con il marchio della disabilità. Un marchio che porta con sé una tale quantità di conseguenze che soltanto viverle permette di comprenderle davvero. Il periodo scolastico, la giovinezza, le passioni stroncate dall’impossibilità, gli sguardi delle persone che non riescono neanche a gestire la sola vista del problema, figurarsi una relazione più stretta… tutto questo è stato ciò su cui si è basata la vita di una donna. Una donna che si è ritrovata con davanti un futuro quasi irraggiungibile, una donna che ha tirato fuori la grinta ed ha ottenuto i suoi risultati, anche se per farlo è dovuta passare attraverso tante difficoltà da dover proteggere il suo cuore in una teca di ghiaccio.

 

Penso che sia d’obbligo questa lettura per riuscire a comprendere, in tutte le loro sfumature, i vari retroscena che un handicap può portare con sé: dopotutto, non si deve mai dare per scontato niente, non è così?