In questo giovedì la rubrica Mi è semblato di vedele un liblo! farà un balzo indietro nella storia proponendovi l’esordio letterario di Ilva Sartini, un affresco realistico della sofferenza e della miseria che intaccavano la terra natale dell’autrice ai crudi tempi della Seconda Guerra mondiale.
Non dimenticare per non ricadere negli errori. Ricordare per stendere un ponte verso il nuovo.
Al posto del dolore è un romanzo forte sospeso tra due epoche diverse, in cui le vite di due donne, una appartenente a un passato disperato, l’altra a un presente povero di speranza, si toccheranno grazie a una fotografia rovinata ma sopravvissuta alla brutalità del tempo e delle persone. Ecco tutte le informazioni utili.
Titolo: Al posto del dolore
Autore: Ilva Sartini
Casa editrice: Affinità Elettive Edizioni
Data di pubblicazione: 22 dicembre 2016
Pagine: 236
Genere: narrativa
Formato: brossura
Costo: 15,00 euro
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Sinossi: Può una foto ingiallita, scovata in un mucchio di cartelle mediche abbandonate, sconvolgere una giovane ragazza di oggi? Può un edificio abbandonato e pericolante, un ex manicomio che trasuda ancora sofferenza, diventare un luogo della speranza e della riqualificazione?
È attraverso il filo di questi due interrogativi che si incontrano e trovano senso le vite di due giovani donne: Angela, giovanissima contadina nata nei primi anni ’30 del 1900, che soffre le pene della guerra e finisce ricoverata al manicomio San Benedetto dopo un calcio in testa ricevuto da una mucca; Elisabetta, neo laureata in urbanistica nel secondo decennio del 2000, alla difficile ricerca di un lavoro che l’aiuti a realizzare il suo sogno professionale e personale. La foto color seppia farà ripercorrere a Elisabetta la storia di Angela e della sua famiglia. L’immersione nelle vicende della guerra, storie di fame e dolore del mondo contadino sotto l’occupazione tedesca e i soprusi fascisti, forniranno una chiave interpretativa a tante storie di follia. Saranno anche la leva che spingerà Elisabetta a occuparsi del recupero del San Benedetto.
Per chiudere, qualche nota biografica sull’autrice.
Ilva Sartini vive a Pesaro. Per anni funzionaria e dirigente di associazione di categoria, nel suo percorso di lavoro si è occupata anche di orientamento e formazione professionale. Della sua formazione in Filosofia e Psicologia ha conservato la curiosità per il funzionamento della mente e il male dell’anima. Grazie a un’esperienza di amministratrice al fianco di grandi urbanisti, ha maturato un amore per la pianificazione e riqualificazione urbana tesi alla qualità.
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