Dopo aver letto la sola sinossi di questo libro, ammetto di aver nutrito una leggera preoccupazione in quanto, non piacendomi le pratiche sessuali fin troppo spinte qui descritte, avevo timore di provare una sorta di leggero astio nei confronti della narrazione e dei suoi personaggi, nonostante magari fossero ben scritti e delineati nei minimi dettagli. Purtroppo, cambiato in “per fortuna” col senno di poi, la mia amica Silvia ha instillato in me il seme della curiosità e, dato che non mi tiro indietro di fronte a una sfida, adorando inoltre la scrittura di Velonero alias Raffaella V. Poggi, ho deciso di affrontare di petto Uptown girl.

Jacqueline sembra avere un’unica possibilità per salvare ciò che rimane dell’impero di suo padre e per evitargli la prigione. Dopo il primo infarto, Manfred Olson ha lasciato le redini, si fa per dire, delle attività di famiglia nelle mani di Antonia, la matrigna di Jackie, che, a detta della protagonista, ambiva a questo posto già da tempo; ma ovviamente il padre, complice forse l’amore che lo accecava, non ha voluto e potuto vedere davvero cosa gli si parava di fronte.

Proprio come la mitica Cassandra, Jacqueline Olson aveva tentato tante volte di aprire gli occhi al padre, e mai era stata ascoltata: non era affar suo, non era compito suo… verissimo.

La ragazza però non aveva previsto di certo che Antonia distruggesse in poche settimane tutto ciò che suo padre aveva costruito in trent’anni: l’azienda di famiglia, infatti, è sull’orlo della bancarotta e, come unico proprietario, il capostipite Olson è da considerarsi il solo responsabile.
Per poter salvare il salvabile, Jackie deve riporre le ultime speranze nell’appuntamento con il signor Walsh, un mago nel maneggiare il denaro, che è riuscito ad avere un posto di prestigio alla “Curley – Brennan – Schuster & Associates” grazie al suo progetto di “finanza sostenibile”.
Fin troppo eloquente ed esaustiva è la descrizione che l’autrice ci riserva per questo enigmatico uomo d’affari, che quasi inquieta Jackie, la spaventa; lei infatti lo conosce già, per via di Brittany Russo, una delle sue amiche che è la fidanzata di Walsh.

[…] Jackie alzò lo sguardo su di lui: sulla trentina, castano chiaro, capelli mossi studiatamente spettinati, basette lunghe, occhi nocciola. Incredibili occhi nocciola, a mandorla, grandi e profondi. Alto. Bello, bellissimo. Per lo meno bellissimo per lei, giacché incarnava proprio il suo ideale maschile.

La protagonista si aspetta di dover chiudere nel cassetto il suo orgoglio e prostrarsi a lui, tentando in ogni modo di farsi aiutare, data la situazione. Ma certamente non può prevedere che il finanziere le chieda di diventare il suo giocattolo sessuale, sperimentando così pratiche erotiche che vanno oltre al solito sesso, quello classificato col nome vaniglia: non può di certo chiedere alla sua fidanzata di prestarsi per questa causa; dopotutto è una fervente cattolica, insomma, una vera monaca, di Monza aggiungerei.
Davanti a un bivio del genere, cosa mai potrebbe scegliere Jackie? Concedersi, salvando il padre e tutto quello che è legato a lui, oppure evitare di immischiarsi in un gioco più grande di lei e quindi decretare la fine del suo mondo? Fino all’ultimo, pensa e ripensa a cosa sia giusto fare, come è meglio comportarsi, escludendo la sua persona dall’equazione: dopo queste continue riflessioni che sembrano puntare tutte verso la stessa direzione, non le rimane altro che recarsi al luogo dell’appuntamento, cioè la dimora del suo salvatore/aguzzino.

Come già detto nell’apertura di questa recensione, nutrivo qualche pregiudizio in merito a questo libro. Come ogni lettore che si rispetti, quando leggo, tendo a immedesimarmi nei personaggi che via via incontro proseguendo linearmente nella storia. Temevo quindi di rimanere segnata dalle vicende che vedono Jackie come protagonista: tutto ciò a cui Walsh la sottopone, solo, a quanto sembra, per un insano piacere di vederla soffrire, di certo non è qualcosa che si vorrebbe provare in prima persona, anzi. Proprio per questo motivo, mi sono ritrovata fin dalle prime pagine a simpatizzare per Jackie e a odiare profondamente il suo aguzzino: ha dimostrato un coraggio senza eguali, trovando la forza necessaria per annullare se stessa in favore delle persone che ama, quasi arrivando a degradare in toto la sua figura.
Ma se, oltre a tutto questo, ci fosse molto altro, qualcosa che non ci aspettiamo? Un detto recita che “L’apparenza inganna” e devo dire che calza a pennello per Uptown girl. Questa storia sottolinea la maestria dell’autrice nel tessere una trama intricata, che non appesantisce in alcun modo la lettura, aiutata da un linguaggio scorrevole il quale ci accompagna nei meandri della storia di Jackie, portando a galla sempre più misteri e svelandoli solo alla fine della storia, tenendoci sul filo del rasoio e col fiato sospeso fino all’ultimo, senza esclusione di colpi. Le due grandi sorprese del libro certamente destabilizzano il lettore, ma, parlando per me, devo ammettere di essere rimasta sconvolta dal primo colpo di scena che si è dimostrato essere decisamente una bella doccia fredda, tanto da farmi sospendere la lettura per qualche minuto e da farmi articolare un pensiero alquanto semplice e minimale, “Ma che diavolo…?!”. E, a quel punto, si inizia a rivedere nella propria testa ciò che si è letto fino a quel punto e lo si rivaluta, usando un’altra chiave di lettura, risolvendo così quel puzzle di piccoli indizi che avevamo davanti agli occhi, senza rendercene conto. Inoltre si comincia a considerare Raffaella V. Poggi come quello che è, e cioè un’autrice che si fa beffa del suo pubblico, si prende gioco di lui, andando a creare scenari illusori che sembrano ricondurre a determinate situazioni e invece hanno tutt’altro significato, un significato completamente diverso dalle proprie aspettative.

Arrivata a questo punto, non mi rimane altro da fare se non permettere alle note di Billy Joel di farmi sognare ancora per qualche minuto… Magari mentre voi prendete il vostro Kindle e iniziate a leggere Uptown girl: mi pare un’ottima idea, non trovate?

«Lo sai cosa non mi va giù? […] Tu hai colpito dove sapevi che avresti fatto più male. L’ho capito ieri sera: tu sapevi che ti amavo – che ti amo – e mi hai colpito lì.»

 

 

Valutazione:

 

Scheda libro

Titolo: Uptown Girl
Autore: Raffaella V. Poggi
Casa editrice: Newton Compton Editori
Pagine: 371
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore:
Genere: Romance
Costo versione cartacea: 6.90 euro
Costo versione ebook: 2.99 euro