Finalmente, dopo giorni e giorni che avevo comprato il libro, ovviamente il giorno dell’uscita, ho intrapreso la sua lettura. È da quando ho letto Ti prego lasciati odiare che compro ogni singolo titolo di Anna Premoli: non me ne perdo uno perché mi ha letteralmente conquistata, fin dal principio, con il suo stile inconfondibile e inimitabile. L’importanza di chiamarti amore, a mio parere, è decisamente un’altra opera che dimostra la bravura dell’autrice, sottolineando ancora una volta la sua tecnica e le sue peculiarità caratteristiche.
L’ultima cosa che Giada vorrebbe affrontare questa sera è sicuramente un’uscita in un locale di super fighetti, ma dopotutto si sta sacrificando per la sua amica Lavinia, che, innamorata persa di Sebastiano, fa finta di voltare pagina con Giovanni, l’eterno ragazzo con cui mai è riuscita a instaurare alcunché a parte un rapporto di amicizia pura e semplice, cercando di far buon viso a cattivo gioco, mostrandosi divertita di trovarsi in questo posto avvolto dalla semi-oscurità. La nostra protagonista, però, non ci sta proprio. Conosce bene la sua amica, sa bene che il suo Romeo non è una cotta passeggera ed è perfettamente consapevole del fatto che loro due insieme sono passione pura e amore incondizionato.
Che male c’è, quindi, a dare una leggera spintarella? Ed è proprio per questo motivo che Giada invita Lavinia e Alessandra a farsi un selfie, pubblicandolo su Facebook: quel genio informatico non ci metterà molto ad arrivare lì, con tutte le informazioni che potrà estrapolare dal post online. Massimo rendimento a bassissimo sforzo.
La nuova Sibilla Cumana, infatti, ha fatto centro! Romeo si è comportato come previsto, illuminando come un faro quel luogo zeppo di figli di papy e mamy, portando in salvo la nostra Giulietta moderna che, finalmente, si ritrova a “casa” nell’abbraccio di Sebastiano, l’unico a farla sentire completa e speciale qual è.
Fermi tutti, però! Chi ha letto tutti i libri di Anna Premoli potrebbe forse avere qualche reminiscenza su questa scena. Vi siete accorti, vero? Vi siete accorti che è esattamente un episodio narrato anche ne L’amore non è mai una cosa semplice, ma ovviamente dal punto di vista di Lavinia. Ma come mai proprio questo evento viene ripreso dall’autrice? È Giada ora la voce narrante. Cosa c’entra lei in tutto questo? Per capirlo, facciamo un minuscolo passo indietro, prima che Seb arrivi al locale, al momento in cui le tre ragazze si incontrano con Giovanni, che non è da solo, chiaramente, è accompagnato da tre amici, Ariberto Stefano e Luca. Ed è proprio sul primo che la protagonista di questo libro si focalizza, non solo perché attirata fin da subito dalla bellezza statuaria, troppo perfetta per essere vera, troppo perfetta da essere quasi banale, ma anche perché solleticata a comportarsi come suo solito a causa di quel nome altisonante e di alto lignaggio. Sembra pane per i denti di Giada, la Dura tutta borchie, che non si esime dallo stuzzicare quel povero ragazzo, una delle poche persone che, invece di “fuggire” e dalla sua lingua tagliente, sembra stare al gioco perfettamente, iniziando anche a flirtare con lei, portandola a ballare e inaspettatamente a baciarla. Ciò che però risulta ancora più inattesa è la reazione della nostra protagonista.
«Non osare mai, e dico mai più fare una cosa simile! E se per caso dovessi incrociarmi in facoltà, ti consiglio caldamente di tirare dritto. O in alternativa sarò felice di darti una ginocchiata nelle palle così forte che finirai per ricordarmi per tutta la vita. A me pare di gran lunga preferibile dimenticarmi in fretta. Intesi?»
Ed è proprio a questo livello della narrazione che arriva Sebastiano e si svolge tutto secondo i piani della Sibilla Cumana in erba.
Sembra non essere successo niente di che, giusto? Ma se vi dicessi che, dopo tre mesi, periodo nel quale Giada non è riuscita affatto a dimenticare quel bacio e soprattutto le sensazioni provate, la ragazza incontra nuovamente Ariberto, ritrovandoselo come collega a causa dello stage che aveva deciso di intraprendere alla M&K, l’azienda di consulenza per antonomasia? E come la mettiamo con Filippo, il fidanzato storico della protagonista? È proprio un bel quadretto, non trovate? Sicuramente se ne vedranno delle belle, fidatevi di me.
Oltre a Jamie McGuire, adoro tantissimo anche Anna Premoli che, con il suo umorismo e la sua scrittura coinvolgente, scorrevole e semplice, riesce a trascinarmi nelle sue storie, a farmi immedesimare nella protagonista, a farmi percepire in prima persona le vicende narrate, vivendole come se fossero parte di me, come se mi fossi appropriata temporaneamente, per la durata di tutto il libro, dell’esistenza della voce narrante. Questa volta, però, è stato tutto più travolgente: sarà forse l’età simile, la situazione universitaria somigliante o anche la personalità analoga in alcune sue peculiarità, fatto sta che mi sono sentita tremendamente affine a Giada, una ragazza che non vuole far altro che risultare diversa da ciò che la sua famiglia si aspetterebbe da lei, desidera profondamente estraniarsi dalla quotidianità della classe sociale che in teoria dovrebbe rappresentarla e dovrebbe rappresentare, aspira ad andare contro corrente solo per dimostrare a tutti ma soprattutto a se stessa di avere una propria personalità, non banale, imprevedibile, non conforme alle convenzionalità. Proprio per questo, si colora i capelli in modi diversi a seconda del periodo, continua a stare insieme a Filippo che rappresenta nella sua interezza la tipologia di fidanzato che i genitori di lei non vorrebbero, si è allontanata dalla sua famiglia per avere quello spazio tanto desiderato per poter respirare, prendere la boccata d’aria che anela da sempre e per sempre. Ma quando Ariberto entra di prepotenza nella sua vita, tutto ciò che aveva costruito sembra svanire man mano, di fronte a un sentimento impetuoso, squassante, portando con sé, poco a poco, una paura latente, prima ben celata nei meandri della sua anima: il timore di una vita “rinchiusa” in una gabbia d’oro, la famosa prigione che i suoi tanto auspicavano per lei, un luogo che la rende tutt’a un tratto claustrofobica.
Ma è davvero così vitale vedere solo bianco o solo nero? Non è possibile, invece, “accontentarsi” del bellissimo grigio, il classico compromesso che renderebbe felici tutti, senza troppe rinunce, senza dover cambiare, restando così come si è, evitando di nascondere il nostro vero io? Anche per una persona come Giada, con obiettivi definiti, pronta a tutto pur di raggiungerli, venire incontro a un altro individuo è possibile, soprattutto se di mezzo c’è la felicità di entrambi, soprattutto se da questo dipende tutto il loro futuro sorriso. Anche per una come lei, di fronte a un bivio del genere, scegliere la strada giusta, verso la famosa meta rosea che dipinge l’amore sotto forma di artista, è facile, anche se forse è difficile accettarne l’evidenza.
Essere felice per me è stato un lungo lavoro. Ci sono persone naturalmente portate alla felicità, che nascono con il grande dono di saper davvero gioire anche delle piccole cose, e poi ci sono gli esseri umani come me, che per il fatto di sentirsi inadeguati tendono a sabotare le proprie possibilità di essere felici. Perché per imparare a cercare la felicità ho avuto bisogno di superare varie fasi: accettare me stessa, le mie debolezze e quelle dei miei genitori, e prendere coscienza che spesso e volentieri la felicità è una scelta consapevole. Le cose belle e brutte capitano a tutti, ma la differenza la facciamo noi. Sì, sono d’accordo con chi sostiene che la felicità si trovi dentro di noi e non degli altri, ma qualche volta gli altri servono a farti capire quello che ti stai perdendo. L’esempio è più efficace di tante parole.
Quindi, se ho finalmente capito una cosa, è che merito di essere felice al pari di tutti gli altri. Che tutti ce lo meritiamo. Fate come me: scegliete di essere felici.
Buona vita, gente.
Scheda libro
Titolo: L’importanza di chiamarti amore
Autore: Anna Premoli
Casa editrice: Newton Compton Editori
Pagine: 315
Anno di pubblicazione: 2016
Traduttore: –
Genere: Romance
Costo versione cartacea: 9.90 euro
Costo versione ebook: 4.99 euro
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