Innanzitutto voglio ringraziare, a nome mio e della mia collega, l’ufficio stampa di Christian Frascella per l’opportunità dataci inviandoci una copia di Brucio, il suo ultimo nuovo libro, uscito nelle nostre librerie ad aprile.
Appena scartato, ho subito il fascino magnetico della copertina, un’esplosione di scintille gialle arancio su cui si staglia il titolo, i caratteri neri come gli occhi che spiccano al centro, spalancati e attoniti, gli stessi di Tommy la notte che incominciò il calvario.
Le fiamme attaccano le ossa, che sembrano cigolare, come se la mano del fuoco le stesse grattando, arpionando, stringendo per spezzarle. Grido con tutto ciò che mi resta di sano in corpo, grido di sconforto e terrore. Grido con quello che rimane della mia voce, dell’aria carbonizzata nei miei polmoni. La morte mi prende, mi scuote. Mi schiaffeggia con foga.
Però, alla fine, la morte lo risparmia, lasciandolo orfano e atrocemente sfigurato all’età di dieci anni. Da quel momento viene sballottato per tutta l’Italia, affidato a diverse famiglie, senza mai riuscire a sentirsi davvero parte di esse e dell’ambiente in cui si ritrova, rigettato di continuo come un organo mal trapiantato a causa del suo aspetto e del suo passato, terribile e nebuloso. A diciassette anni, lo mandano in un paesino vicino ad Asti, ospite temporaneo dei Cotta, famiglia che si appresta spesso ad accogliere ragazzi disagiati, ma la situazione precipita subito la prima sera, quando, durante una passeggiata per schiarirsi la mente dopo l’ennesimo incubo, si imbatte in una rapina e ne viene accusato dall’ispettore Sterpa, capo della polizia del posto, su due piedi. Pur rimanendo indagato, viene rilasciato e già un’altra preoccupazione gli si para davanti: la scuola il giorno dopo. Occhiate opprimenti, smorfie di disgusto, persino una minaccia della preside. Anche in classe attira l’attenzione di tutti, eccetto quella di una ragazza, Sally, la sua nuova compagna di banco, sola, emarginata, esattamente come Tommy. Forse l’esperienza scolastica non sarà poi tanto male, pensa, anche se sa perfettamente che attorno ai tipi come lui i problemi non smettono mai di gravitare.
Non è stata una lettura facile da digerire, non tanto perché fosse pesante, anzi, le parole fluiscono senza ostacoli, risucchiando in un turbine da cui si riesce a riemergere per respirare solo a libro terminato, quanto per la rabbia che sale in gola a tratti mano a mano che si sprofonda nella storia, ricacciando indietro, frustrati, la voglia di urlare per le pieghe che prende. Il pregiudizio, crudele e, in particolare quello covato da persone che credono di essere irrevocabilmente nel giusto, senza un briciolo di vergogna, gronda a ondate sulla vita di Tommaso, sorta di antieroe che fa della strafottenza e dell’isolamento il proprio scudo, celando il proprio animo lacerato dal rimorso e annerito dalle fiamme che gli hanno rovinato l’esistenza. Nel corso del romanzo, narrato sempre in prima persona dal suo punto di vista, riemergono anche i ricordi del ragazzo, spilli acuminati penetrati troppo a fondo per essere dimenticati, di fronte ai quali ci si chiede come possa aver sopportato tanto. Ho ammirato molto il suo coraggio, la volontà di non soccombere a un destino che sembra volerlo solo schiacciare, personificato dalla violenza, dalle ingiustizie e dal biasimo a lui riservati. L’incontro con Sally, dal passato martoriato quasi quanto il suo, costituisce uno spiraglio di speranza.
Poi, i nostri occhi si incontrano.
E tutta la violenza diventa cenere.
Il loro rapporto – intenso, fulmineo – nasce dalla consapevolezza di essere simili, derivata dall’aver scorto nello sguardo dell’altro il medesimo vuoto, scavato nel ragazzo dalla perdita degli affetti strappatigli dal fuoco e presente nella ragazza da sempre, voragine che ha preso il posto di un amore che non ha mai conosciuto. Pertanto, guardandosi, sentono il bisogno di proteggersi a vicenda, di colmarsi reciprocamente fino a chiudere anche la crepa più piccola del loro cuore ferito, gettando nell’oblio un bagaglio di sofferenze che nessuno meriterebbe di portarsi sulle spalle.
Gli altri personaggi sono tratteggiati vividamente in egual misura, enfatizzati in modo ulteriore dallo stile dell’autore, schietto ed essenziale, capace di ordire una trama fosca dai risvolti tremendamente attuali.
In conclusione, posso affermare che Brucio ha colpito nel segno, lasciando dentro me l’eco di una manciata di parole dai profili incandescenti: ciò che non uccide, fortifica.
Scheda libro
Titoli: Brucio
Autori: Christian Frascella
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 343
Data di pubblicazione: 26 aprile 2016
Traduttore: –
Genere: narrativa contemporanea
Costo versione cartacea: copertina rigida: 17,50 euro
Costo versione ebook: 8,99 euro
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